domenica 12 novembre 2017

Pier Paolo Pasolini... il Poeta della domenica


Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.
Pier Paolo Pasolini 


Ballata delle madri

Mi domando che madri avete avuto.
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d'esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?

Se fossero lì, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate, a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?

Madri vili, con nel viso il timore
antico, quello che come un male
deforma i lineamenti in un biancore
che li annebbia, li allontana dal cuore,
li chiude nel vecchio rifiuto morale.
Madri vili, poverine, preoccupate
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.

Madri mediocri, che hanno imparato
con umiltà di bambine, di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.
Madri mediocri, che non hanno avuto
per voi mai una parola d'amore,
se non d'un amore sordidamente muto
di bestia, e in esso v'hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.

Madri servili, abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l'antico, vergognoso segreto
d'accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili, che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.

Madri feroci, intente a difendere
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Madri feroci, che vi hanno detto:
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!

Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
- nel vostro odio - addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
È così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini.


Pier Paolo Pasolini
Bologna, 5 marzo 1922 – Lido di Ostia, 2 novembre 1975


Un areoplano dove si beve champagne

Un areoplano dove si beve champagne, Caravelle
Che il capitano annuncia volare
A una media «effettiva» di ottocento km all’ora.
Praticamente sto fermo, bevendo champagne
(versato con più abbondanza nel mio bicchiere
Per prestigio letterario): e so che non ho
«effettivamente» alcun libro in cuore, alcuna opera.
Sono impari a ciò che praticamente sono,
se io ero fatto per restare ai piedi del mondo,
non qui, tra i padroni, in un Caravelle,
che mescola Corfù alla Terra dei Mazzoni
(laggiù, macchietta di nubi),
a Roma, col Tevere, come uno dei mille Giordani.
Devo tornare povero? Ignoto? Ragazzo?
Non so, effettivamente, essere padrone.
È ridicola la mia influenza, la mia fama.
Padre, che cosa mi sta succedendo?

da Poesia in forma di rosa 1964


mamma roma-film
Anna Magnani e Pier Paolo Pasolini, 1962


Senza di te tornavo, come ebbro

Senza di te tornavo, come ebbro,
non più capace d'esser solo, a sera
quando le stanche nuvole dileguano
nel buio incerto.
Mille volte son stato così solo
dacché son vivo, e mille uguali sere
m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti
le campagne, le nuvole.
Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
della fatale sera. Ed ora, ebbro,
torno senza di te, e al mio fianco
c'è solo l'ombra.

E mi sarai lontano mille volte,
e poi, per sempre. Io non so frenare
quest'angoscia che monta dentro al seno;
essere solo.


da Raccolte minori e inedite


Pier Paolo Pasolini - Foto Dino Pedriali


Immagini in bianco e nero, intime, un Pier Paolo Pasolini privato, messo a nudo, quello ritratto dal fotografo Dino Pedriali tra il 28 e il 29 ottobre 1975,  nelle sue due case di Chia e Sabaudia.
Settantotto immagini pubblicate integralmente nel volume Pier Paolo Pasolini. Fotografie di Dino Pedriali.
Scatti che Pasolini non vedrà mai.


Il corpo di Pasolini all'Idroscalo di Ostia.
Ucciso nella notte tra l'1 e il 2 novembre 1975. Credits: Ansa
                 


accattoneuccellacci e uccellini


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 mamma roma            



                                   
             



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“Irata” chiude “Linea gotica”, uno degli album più acclamati del rock italiano degli anni ’90, il secondo registrato in studio dai CSI. All’interno del testo fanno capolino i versi
“Oggi è domenica, domani si muore”
tratti da “Le litanie del bel ragazzo”, opera giovanile scritta da Pasolini e contenuta nella raccolta “Poesie a Casarsa”, pubblicata a proprie spese nel 1942 per l’editore bolognese “Libreria Antiquaria”. (da rockit.it  - 10 canzoni italiane dedicate a Pier Paolo Pasolini qui)


Grazie per il video a Luigi Morganti

Pasolini è morto per te, morto a bastonate per teNello stesso istante, in qualche altra spiaggia, si è fatto l'amore.
Uniti contro il mondo. E' necessario credere. Bisogna scrivere
  
da Baudelaire dei Baustelle


Grazie per il video a Warner Music Italy 



poesia-fonti-la santa furiosa   #difendiamolapoesia  #difendiamolefonti 


  • Le immagini in questo post sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.




12 commenti :

  1. Quando ho visto il tuo link l'ho riconosciuto: bella figura da cretino che ho fatto, ho pensato. Basta, oramai l'ho fatta.
    Anche io sto tra i tuoi followers, sono la prima delle faccette prestampate.
    Del Pasolini poeta non posso dire niente, tanto poche e sporadiche sono le sue poesie che ho letto. Lessi "Ragazzi di vita" ed alcune delle poesie di "Poesia in forma di rosa".
    Negli anni 60 ero a Roma e frequentavo via Veneto. Un poneriggio sul tardi entrai in uno dei bar più famosi e lo vidi seduto, che prendeva appunti su un libretto dalla copertina nera. Una sensazione, comfermatami anche da un cameriere, perché in genere lui non frequentava i locali della Via Veneto. Ogni tanto alzava la testa dal suo libretto e parlava, monologava, coi suoi due ospiti. Io e il mio amico bevemmo un Martini e ce ne andammo. Il tempo di sentire la sua voce bassa e tranquilla ed il suo accento non romano ma nordico. A quei tempi non avevo ancora conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie, friulana della provincia di Udine, e quindi non ero in grado di affarrare le sfumature della lingua che parlava PPP, friulano di Casarsa.
    È stata quella l'unica volta che me lo sono trovato così vicino, a distanza di uno sputo. Era piccolo, ma una gran bella faccia.
    Buona domenica, Santa Furiosa.
    VIN

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    1. Ahahaha vedi, anche oggi una scoperta, anzi "riscoperta". Ma dai, VIN, è normale, soprattutto se si legge molto e si seguono tanti blog, ma ci siamo per così dire "ritrovati" al bar con Hank (Bukowski).
      Certo tu con Pasolini una bella chiacchierata avresti potuto averla, ma suppongo che la discrezione e l'educazione, ma sto ragionando con la mia testa, a volte ci impediscono di "approfittare delle occasioni".
      Anche se ti dirò, mi è capitato d'incontrare "artisti" che ammiro molto e la delusione è stata forte, come se parlassi con una persona diversa, lontana dalle loro opere.
      Le aspettative vogliono che si sia come si scrive, ci aspettiamo questo, grandi uomini, con grandi qualità, degli "incontaminati", oserei dire "puri", al di là se apprezziamo o meno la loro arte, se la condividiamo o meno.
      Così, questo ritratto che ne fai, mi piace, solo l'uomo nella sua reale fisicità, visto dagli occhi di un passante (concedimi il termine).
      Una serena domenica anche a te.
      P.s. Spero almeno di avere un po' arricchito la tua conoscenza con testi che non conoscevi, ma vedo che fanno parte della raccolta che hai già letto...

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    2. Mi è capitato di peggio, di scrivere due volte lo stesso commento, quasi con le stesse parole in quei casi in cui alla fine dopo il click di invio compare l'odiosa scritta "il commento sarà pubblicato dopo l'approvazione di Dio Onnipotente". Io passo dal blog uno o due giorni dopo, non c'è il mio commento. dimentico webeticamente di averlo già inviato e lo riscrivo, confermando nel tizio/a il convincimento del mio progressivo rincoglionimento.
      Non mi sarei mai azzardato allora a rivolgergli la parola.
      Hai ragione, a volte si provano delusioni feroci.
      In una delle Gallerie più famose qui in Germania, a Kassel, nei pressi dell'edificio dove biennalmente c'è DOCUMENTA, negli anni 70 fece una esposizione Giorgio De Chirico, presenziandola per i primi tre giorni. Il Maestro se ne stava cottuciato e solitario spaparanzato su una poltronissima (più che una poltrona era un vagone scoperchiato e imbottito di stoffa pregiata), guardando lontano. La russa svolazzava dimenando chiappe ancor divine, parlando lei per lui che sembrava mummificato. La direttrice della galleria mi presentò dicendo a voce alta che io ero un artista italiano di sicuro avvenire (sic!) a voce talmente alta che data la distanza dal maestro avrebbe dovuto svegliarsi dal torpore anche se in punto di morte. Ma il divino non battè ciglio.
      La russa mi strinse la mano e bofonchiò qualcosa riguardo il tempo freddo -termosifoni al massimo- e mi piantò lì.
      Non me ne poteva fregare di meno: non sono mai stato un estimatore di Giorgio De Chirico e della sua pittura, ma sai era un monumento ed almeno una stretta di mano pensavo che sarebbe andata bene.
      Non ci pensò nemmeno...e chi se ne frega.
      Ciao Santa S.

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    3. Cottuciato non è un neo latinismo, ti prego di scusarmi. Volevo dire corrucciato....

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    4. Mi hai confermato con questo tuo ricordo che sarà bello averti al Webar a regalarci un po' di VIN ;)
      Aspetto solo che il tempo interceda a mio favore o si distragga ahahahah
      Buona settimana

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Una bella raccolta del grande Pasolini.
    Serena domenica.

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    1. Grazie Cavaliere, le ho sentite molto attuali... quasi scritte oggi.
      Una buona domenica anche a te.

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  4. Bello questo post, a un poeta della domenica che conosco poco come poeta (nel senso che ho letto, purtroppo poco di Pasolini), ma che conosco come poeta del cinema, avendo visto e rivisito tutti (o quasi) i suoi film, assai poetici (credo ci sia stretta parentela tra cinema e poesia). Quindi bella anche la locandina delle sue pellicole, e apprezzabile pure i collegamento con il rock indipendente (anche se, incredibilmente, non ho mai ascoltato, per vari motivi, quel famoso disco punta dell'iceberg del rock indipendente anni '90 "Linea gotica", e ascoltato a salti i Baustelle, che mi piacciono ma anche no ...).

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    1. Ho voluto, Alli, ricordare la sua arte, fatta di poesia e visioni, ricordarlo con alcuni scatti e i suoi film che dicono tanto, quanto i suoi scritti. E il tributo che la musica ha dato, ho scelto rockit.it perchè contiene una carrellata di artisti che nel loro personale modo hanno omaggiato il suo lavoro, la sua vita. Ho scelto i CSI per "oggi è domenica, domani si muore" ;) e i Baustelle per la citazione all'altro grande poeta Baudelaire...
      La punta oggi è Pasolini ;)

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  5. Pasolini è attualissimo. Come sempre realizzi post eccezionali.

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    1. Ma grazie infinite Daniele per le tue parole. Concordo pienamente con te siamo assetati di verità e cambiamento... Anche di coraggio.

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