Un pomeriggio di questa
stravagante estate, tanto stravagante, quanto poco estate. Ma caldo o non
caldo, mi prende lo stesso quell’indolenza, quella non voglia di fare
sonnolenta.
Non aspetto nessuno (così credevo).
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L'ospite
inatteso di Thomas Mccarthy, 2008
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Mi sento la mosca sul corno del bue. Ricordate la storiella?
Un giorno una mosca si posò sul
corno di un bue, mentre questo tirava l’aratro. Passa un moscone; vede la mosca
e le domanda: <Che fai mosca?> E quella tutta impettita:<Ariamo!>
Il bisogno di stare pigra per un
pezzetto di giorno. Oziare sul “corno”
delle ore, mentre queste tirano fino a sera e poi nascondermi all’ombra. Finestre
socchiuse, il divano malinconico anche lui con i suoi diavoli, che oggi non si
muovono nemmeno per una dozzina di anime, un blues nella stanza, un blues di Robert Johnson …oooo sono arrivato all’incrocio, baby, ho
guardato ad est e ad ovest… ooooeeee … sono caduto in ginocchio