Una cosa è certa: con l’inizio di novembre comincia l'inverno. Approfittate di Halloween e Ognissanti per tirare fuori guanti, cappelli e sciarpe. Per tutto il resto, beh per tutto il resto c'è mastercard! Ma no, mi sono incartata con la pubblicità, che poi se ci pensate anche la pubblicità è come le credenze o le superstizioni, può essere comodo crederci, e c'è chi è bravo a fartelo credere, o puoi anche smettere di crederci, ma questo è più complicato.
martedì 31 ottobre 2017
(Halloween) Ognissanti, manicotti e guanti... E tante parole.
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domenica 29 ottobre 2017
Rabindranāth Tagore... Il Poeta della domenica.
Nell’uomo avviene una doppia nascita: una prima volta nel grembo materno e una seconda volta nella libertà: l’uomo nasce una volta per sé e una volta insieme con gli altri.
Rabindranāth Tagore
Non sei capace d’essere felice
con la felicità di questo ritmo?
di lanciarti e perderti e spezzarti
nel vortice di questa terribile gioia?
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venerdì 27 ottobre 2017
Ti piace Eminem? Allora sei uno psicopatico.
La musica, bella o brutta, seria o ignorante, santa o puttana, è lunga. E non ti abbandona. È il rumore dell'anima. E ti si attacca alla pelle e al cuore per non lasciarti più.
Mina
Che la musica possa avere degli
effetti sorprendenti su di noi è risaputo. A parte
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domenica 22 ottobre 2017
Charles Bukowski... Il Poeta della domenica.
«Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla.»
Charles Bukowski, Il capitano è fuori a pranzo
La donna che vomita
Avevamo sui 14 anni, io,
Baldy e Norman.
eravamo seduti nel parco del
quartiere verso alle dieci di sera
a bere birra rubata.
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venerdì 20 ottobre 2017
Ignobel, non è un premio agli ignobili. Si tratta di scienza.
Di fatti (e persone) spregevoli,
indegni e vergognosi si perde oramai il conto, mi sveglio e mi addormento tutti
i giorni mentre mi rimbombano in testa. Li leggo, li ascolto e li vivo anche,
per cui verrebbe spontaneo pensare in questo assurdo bailamme di scelleratezze
venga istituito un premio al più ignobile, giusto per mantenere alti gli
standard di nefandezze che circolano liberamente.
Commetti qualcosa di davvero infame:
“Bravo! Ti meriti un premio…”.
Rilassiamoci, per fortuna ancora non siamo
arrivati a tanto, ancora, e per fortuna Ignobel non è un premio agli ignobili,
anzi si tratta di scienza.
Il premio Ig Nobel, conosciuto in
Italia anche come premio Ignobel, viene assegnato annualmente a dieci
ricercatori, gli IgNobel Prize premiano infatti la scienza, come si legge sul
sito ufficiale “I premi Ig Nobel riconoscono i successi che prima fanno ridere la
gente e poi la fanno pensare. I premi sono destinati a celebrare l'inusuale,
onorare l'immaginazione e stimolare l'interesse della gente per la scienza, la
medicina e la tecnologia.” Qui
Poco diffuso a livello mediatico
l’Ig Nobel, presentato al pubblico nel corso di una cerimonia di gala che si
tiene nel Sanders Theatre dell'Università di Harvard, premia la scienza più
assurda, argomenti che sicuramente possono far ridere, ma frutto di ricerche impegnative,
anche qui non fermatevi assolutamente all’apparenza. L’idea che la scienza sia
noiosa è un luogo comune e l’Ignobel ne è la prova.
Se la scienza fa ridere non è che sia poco seria.
A riprova della serietà dei contenuti e dell’importanza
delle ricerche la presenza sul palco di premi Nobel e la partecipazione dei
premiati alle Ig Informal Lectures al
MIT (Massachusetts Institute of Technology).
Ig Nobel 2009, il reggiseno che si trasforma in due maschere antigas |
domenica 15 ottobre 2017
Saffo... La Poeta della domenica
«Alcuni dicono che le Muse siano nove; che distratti! Guarda qua: c'è
anche Saffo di Lesbo, la decima.»
Epigramma XVI, attribuito a Platone
All’amata
Quei parmi in cielo tra gli Dei, se accanto
Ti siedi e vede il tuo bel viso, e sente
I dolci detti e l’amoroso canto!
A me repente,
Con più tumulto il core entra nel petto;
More la voce, mentre ch’o ti miro,
Sulla mia lingua; nelle fauci stretto
Geme il sospiro.
Serpe la fiamma entro il mio sangue, ed ardo:
Un indistinto tintinnìo m’ingombra
Gli orecchi, e sogno; mi si inalza al guardo
Torbida l’ombra.
E tutta molle d’un sudor di gelo,
E smorta in viso come erba che langue,
Tremo e fremo di brividi ed anelo
Tacita, esangue.
Traduzione di Ugo Foscolo
mercoledì 11 ottobre 2017
Ecce bimbo: Nicola Pezzoli “Il bambino che sbagliava le parolacce”.
43 strepitosi racconti del più sottovalutato scrittore italiano.
«Era una macchinetta per vendere, il mio capo area. Era al mondo solo per rifilare roba agli altri. Il mio capo area era uno di quelli che, se vanno al mare, dopo due giorni si rompono di essere al mare e tentano di vendere le ciabatte al bagnino, o la suocera agli zingari. (In America hanno fatto un film su un tizio che si chiamava Bill Porter. Uno che vinse il premio di venditore dell’anno. Ecco, era come il mio capo area, Bill Porter. Un venditore di successo. Un tutt’uno con la Vendita. Bill Porter era anche cerebroleso dalla nascita. E questo vorrà pur dire qualcosa.)»
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domenica 8 ottobre 2017
Autunno… Il Poeta della domenica.
– Anche quest’anno i funghi
sono finiti… – (Quante decine di volte, sul
margine di questa stessa aia, ho aperto il discorso con lui, mentre d’intorno
le ragnatele erano come oggi imbrillantate di stille, e la bocca del forno,
acceso per seccare gli ultimi fichi dottati, era accecata come oggi dalla
caligine?).
– Eh sì, – rispose lui con una
frase che ogni anno ritorna come una formula rituale – ènno finiti anche
unguanno.
da La casa di campagna, Pietro Calamandrei
Funghi, Giovanni Segantini – 1886 |
Ottobre
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mercoledì 4 ottobre 2017
Hikikomori: i rinchiusi. Soli dentro la stanza e soli fuori.
«Mi chiedo che fine faremo.» Mi capita di essere tormentato da simili pensieri, ma in fin dei conti sono un fallito, uno hikikomori. Finché non toccherò il limite, ho deciso che continuerò a fuggire dalla realtà.
Tatsuhiro Satō da Welcome to the NHK
Quando il mondo è in una stanza,
il resto ovviamente resta fuori. E quando dico “fuori” intendo tutto, è una
scelta estrema di isolamento che a farla sono soprattutto giovani e
giovanissimi, di sicuro avrete sentito il termine hikikomori, viene usato
in Giappone per indicare chi decide di abbandonare la vita sociale
per confinarsi nella propria camera e vivere rinchiusi (letteralmente "stare in
disparte, isolarsi", dalle parole hiku "tirare" e komoru
"ritirarsi").
Avete presente la tartaruga? Difronte al pericolo
ritira testa e zampe e si trincera nella corazza, è una reazione istintiva di
autodifesa.
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domenica 1 ottobre 2017
Kikuo Takano... Il Poeta della domenica.
Qualcuno ha scritto che lei riesce a far sembrare familiare una realtà così lontana e così diversa dalla nostra come quella giapponese. Ma è davvero così distante?
«Quando il mio traduttore Paolo Lagazzi ha visitato Tokyo ha detto: “E’ una piccola New York!”. Ahimé, il Giappone è ormai diventato una piccola America nella confusione e nella superficialità. La bomba atomica non ha distrutto solo Hiroshima e Nagasaki, ma ha distrutto l’anima del Giappone. Qui l’uomo comincia a distruggere se stesso, addirittura rischia di sparire».
Kikuo Takano intervistato da Renato Minore
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