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Augusta Ada Lovelace, ritratto 1840 |
Nel mese di ottobre, quest’anno
il 14 di ottobre, si è festeggiato in tutto il mondo l’Ada Lovelace Day.
Al progetto ha dato vita nel 2009 la
giornalista e blogger britannica RSU Charman-Anderson, una giornata internazionale
per celebrare le conquiste delle donne. L’intento
della Charman era e continua ad essere molto chiaro: far conoscere l’impegno e
il lavoro delle donne negli STEM (science, technology, engineering, and
mathematics) incoraggiando le persone di tutto il mondo a parlarne, a
raccontare i successi, le scoperte, i risultati e ovviamente l’ammirazione per
le donne e il loro “cervello”. Siamo onesti, ancora ne abbiamo di strada da
fare per godere di una sincera parità di genere.
Ma perché Ada Lovelace Day? Chi
si occupa di programmazione conosce sicuramente “il linguaggio di programmazione Ada”, originariamente sviluppato
su iniziativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti con l’obiettivo
di creare un linguaggio perfetto, e
così chiamato in onore di Ada Lovelace, ricordata dai più come
la prima programmatrice
di computer al mondo.
Ada Lovelace nasce a Londra il 10 dicembre 1815 e a
questo punto molti si stanno chiedendo come può esserci stato un programmatore
nel 1800, quando ancora il computer, come lo intendiamo oggi, non era neanche “nel
mondo delle idee” e per di più una programmatrice, quando alle donne veniva
negata anche l'istruzione elementare. Ciò nonostante rassegnatevi: in
quell’epoca “questa donna” ha visto oltre - cioè nel futuro lontano - a differenza
di molti suoi colleghi maschi.
Tanto oltre da essere oggi nel
“giorno di Ada” il simbolo per le conquiste delle donne negli STEM.
Altra
domanda: perché l’Ada Lovelace Day si
celebra in ottobre e non, come sarebbe stato ovvio, il 10 dicembre giorno della
sua nascita? Perché la sua nascita ricorre a ridosso delle festività natalizie
e si sa che in questo periodo la “frenesia” della festa assorbe più energia del
supercomputer cinese Tianhe-2 (attualmente il più potente al mondo con oltre 33
petaflops di potenza), ragion per cui si è scelta una data arbitraria in un
periodo in cui le distrazioni sono contenute… Chiedetevi qualcosa adesso!
Chi fu la visionaria Ada Lovelace?
Nella recensione di Carlos McEvilly - sviluppatore iPhone/iPod - al libro di Betty
Alexandra Toole “Ada, The Enchantress of
Numbers: Poetical Science” si legge così: «La dr. Betty Toole ha dedicato molti
sforzi (più di 8 anni di ricerche) per chiarire il carattere e la personalità
di Ada Lovelace… una persona reale e una pensatrice appassionata… prevedeva
quello che doveva venire, con idee su futuri computer, prima ancora che la
parola fosse stata coniata, che è andata ben oltre le macchine calcolatrici
semplici del suo tempo.»
Augusta Ada è la figlia del poeta
George Gordon Byron e Anne Isabella Milbanke, tanto turbolento Lord Byron,
quanto rigida “Annabella” Milbanke, educata da ex professori di Cambridge e
appassionata di matematica (Byron la chiamava la sua “principessa dei parallelogrammi”). Un matrimonio breve e non
facile il loro, si sposarono nel gennaio del 1815 per separarsi nel gennaio del
1816, qualche mese dopo la nascita di
Ada che venne cresciuta dalla madre senza aver mai conosciuto il padre. Lord
Byron morì quando Ada aveva 8 anni e non ebbe mai modo di “conoscere” la figlia.
Annabella Milbanke volle
assicurare alla figlia la sua stessa educazione, che Ada abbia solide basi sia
nelle scienze che in matematica, ma anche un modello per infondere nella
piccola una rigorosa disciplina mentale, sicuramente per tenere lontano dalla
figlia lo spettro dissennato di Byron. A cui Ada sembra in qualche modo
sottilmente legata, pare che in una lettera alla madre Ada abbia scritto:
«…se
non mi puoi dare la poesia, non puoi darmi la "scienza poetica?”».
Ma è la
scienza a prendere il sopravvento: le macchine diventarono la sua passione (ricordiamo
che era l’epoca d’oro degli “automi” meccanici che imitavano gli esseri umani e
gli animali utilizzando sistemi a orologeria), lesse riviste di settore con
avidità e progettò per puro divertimento barche e macchine volanti a vapore.
La conoscenza con la tutor Mary
Somerville, astronoma e matematica scozzese, (famosa per aver pubblicato nel
1831 “The Mechanism of the Heavens”,
una traduzione dei cinque volumi della “Mécanique Céleste” di Pierre-Simon
Laplace) segnò la svolta nella vita di Ada. Mary Somerville era amica del
matematico Charles Babbage che la giovanissima Ada conoscerà il 5 giugno del
1933 ad una festa, un incontro che di lì a qualche anno diverrà un solido legame
che durerà per tutta la breve vita: Ada morirà di cancro a soli 36 anni.
Babbage, titolare della cattedra
di matematica all'Università di Cambridge e celebre per i suoi prototipi di
macchine, ebbe per primo l’idea di costruire una macchina per il calcolo: l'alto
numero di errori di calcolo delle tavole matematiche lo spinse a progettare dei
calcolatori “meccanici” non soggetti, in quanto tali, agli errori umani.
Ada Lovelace rimase affascinata
dalle invenzioni di Babbage. “La macchina
differenziale” (Difference Engine) a cui il matematico lavora colpì la
brillante mente di Ada.
E il matematico scriverà così di lei: « …che
Incantatrice, ha gettato il suo incantesimo magico attorno alla più astratta
delle scienze e ha afferrato con una forza che pochi intelletti maschili avrebbero
esercitato su di esso…».
Ed ecco la
definizione per lei:
«L'incantatrice di numeri».
E si, perché Ada fu non solo una
collaboratrice, ma una vera fonte per il nuovo e più complesso progetto a cui iniziò
a lavorare Babbage, la realizzazione della “macchina
analitica”, una macchina programmabile per eseguire non solo i calcoli relativi
alle equazioni polinomiali, ma bensì ogni genere di calcolo.
Augusta Ada Byron intanto aveva sposato
l'8 luglio 1835 William King, conte di Lovelace e così divenne la contessa di
Lovelace. Ebbero tre figli: Byron, Anne Isabella e Ralph Gordon. Una grave
malattia costrinse Ada per diversi mesi a letto dopo la nascita della figlia. Nonostante
le differenze di personalità e prospettive, William King appoggiò il lavoro della
moglie e a differenza di quanto avrebbero potuto fare altri uomini dell’epoca
non ostacolò le ambizioni di Ada, né il rapporto con Babbage che divenne sempre
più solido.
Nel 1840 Charles Babbage, invitato
dall'astronomo Giovanni Plana, presentò al secondo Congresso degli scienziati
italiani (che si svolse a Torino presso l'Accademia delle Scienze), il suo
progetto di macchina analitica. La presentazione appassionò tra gli altri Luigi
Menabrea, ingegnere, generale, politico e diplomatico italiano che nel 1842
pubblicò quello che viene definito “il primo lavoro scientifico nella
disciplina dell'informatica” ovvero "Notions sur la machine analytique de
Charles Babbage" (Bibliothèque Universelle de Genève).
Ada Lovelace fu incaricata di
tradurre il documento, ma non si limitò ad una didascalica traduzione, avviò
una corrispondenza con lo stesso Menabrea per ampliare il contenuto aggiungendo
note singole, ognuna etichettata con una lettera (dalla A alla G), triplicando
la lunghezza del documento originale che venne pubblicato su The Ladies Diary e
Scientific Memoirs di Taylor sotto le iniziali A. A. L.( era questa la firma
che adottava nella corrispondenza: Augusta Ada Lovelace).
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La macchina analitica (Analytical Engine) |
La visionaria Ada intuì che la
“macchina analitica” avrebbe avuto un ruolo a sé, da non confondere con una
mera macchina calcolatrice, infatti scrisse:
«Essa detiene una posizione del
tutto sua… Un meccanismo che consente di combinare insieme simboli generali in successioni di varietà illimitata e misura…».
E ipotizzò che potesse creare con i meccanismi giusti ad esempio musica o
grafica. Il motore analitico scrisse ancora: « potrebbe agire su cose diverse dai numeri, sono stati trovati oggetti
le cui reciproche relazioni fondamentali potrebbero essere espresse con
operazioni astratte e che potrebbero essere adattate alla notazione ed ai
meccanismi del motore… il motore potrebbe comporre elaborati brani musicali di
qualsiasi grado di complessità o portata. » ed ancora «(il motore analitico)…tesse
schemi algebrici così come il telaio Jacquard tesse fiori e foglie.»
Nelle sue note Ada suggerisce come
la logica simbolica - che aveva appreso da De Morgan - avrebbe potuto essere
applicata alla “macchina analitica”.
Ed è nella nota G che anticipa quelli
che oggi chiameremmo programmi e che consentirebbero alla macchina analitica di
fare calcoli.
“In essa descrive un algoritmo per la macchina analitica per
calcolare i numeri di Bernoulli”, espone come trasformare l'algebra in formule
semplici, e poi come codificare quelle formule in istruzioni per la macchina
analitica.
Anche se Babbage in precedenza aveva buttato giù degli schizzi per i
programmi, Ada Lovelace con grande lucidità fu in grado di darne una versione più
elaborata e completa tanto che fu la prima a scrivere e pubblicare una serie
completa di istruzioni “che un dispositivo di elaborazione avrebbe potuto
utilizzare per raggiungere un risultato finale non calcolato in anticipo.”
Istruzioni che oggi vengono
generalmente riconosciute “come il primo
programma informatico della storia, motivo per il quale è considerata da molti
come la prima programmatrice di computer di tutti i tempi.”
Nel 1997 la regista Lynn Hershman
Leeson ha diretto “Conceiving Ada” un film
ispirato alla vita di Ada Lovelace con Tilda
Swinton nel ruolo di Ada. Il film ha ricevuto premi e riconoscimenti in
prestigiosi festival internazionali quali il Sundance Film Festival di New
York, l'Internationale Filmfestspiele di Berlino, il Toronto International Film
Festival, il Documentary in Europe di Biella.
Una grande visione: quella di Ada!
Riferimenti:
-P
Morrison and E Morrison (eds.), Charles Babbage and his calculating engines
(New York, 1961).
-Gleick,
J. (2011) The Information: A History, a Theory, a Flood, London, Fourth Estate