martedì 31 ottobre 2017

(Halloween) Ognissanti, manicotti e guanti... E tante parole.


Una cosa è certa: con l’inizio di novembre comincia l'inverno. Approfittate di Halloween e Ognissanti per tirare fuori guanti, cappelli e sciarpe. Per tutto il resto, beh per tutto il resto c'è mastercard! Ma no, mi sono incartata con la pubblicità, che poi se ci pensate anche la pubblicità è come le credenze o le superstizioni, può essere comodo crederci, e c'è chi è bravo a fartelo credere, o puoi anche smettere di crederci, ma questo è più complicato.  

Se qualcuno ti dice che un tal prodotto è il migliore, fantastico!, non devi scervellarti, comparare, leggere, studiare, verificare, ti precipiti nello scaffale e lo acquisti. Così vale per le credenze, non intendo le dispense per gli acquisti al supermercato, se qualcosa è in grado di proteggerci o renderci immuni dalle tempeste del vivere è facile crederci, superfantastico!

Vampiri, gargoyle, stregoni, sono tutti uguali ‐ meglio se cotti bene.
Van Helsing

Ma lasciamo stare il potere irrazionale che esercita su di noi il "soprannaturale", le forze occulte che governano gli eventi. Oggi è Festa, anzi e il giorno di "scherzetto dolcetto, e voglio parlarvi semplicemente di parole. Le parole sono come le finestre, bisogna aprirle per far cambiare aria alla stanza.

Ora, non sta bene che a goderne siamo solo io e "Tre(c)cani", se è festa lo è per tutti (battute per Ognissanti)...

Munitevi di carta e penna, rispondete per ogni parola quale secondo voi è la definizione giusta (A, B o C), senza barare, e poi andate al punteggio, non prima al punteggio. È gratis (ahahahah) e soprattutto non scoprirete niente di voi... Il tempo? Quanto vi pare. Buon divertimento!

Le parole per Ognissanti

Tra tutte, visto che una festa recente e esogena ci porta a ricordarle, nominiamo Bellezze Ursini, «strega nella campagna romana del Cinquecento»; che nel corso del processo ha avuto il merito (affettivo, casuale) di usare il termine scrauso per ‘sciocco’. Parola che scompare (raccontarlo sembra un mantra che tiene a bada i cattivi pensieri, le sciocchezze fondamentaliste, le tragedie dei roghi e della stupidità maschilistica corrente) fino al Novecento tardo della “robba scrausa” di Amore tossico (film del 1981).


Luis Ricardo Falero


Le streghe. Halloween (All Hallows Eve ‘la vigilia di Tutti i Santi’). Il calendario celtico che si confonde con le santificazioni cristiane. Il ‘capodanno’ del 31 ottobre. La festa del Raccolto. È tutta una mescolanza sincretistica che ci altalena tra il dolcetto della superstizione condivisa, la commemorazione dei penati per bocca cristiana: da un lato; e dall’altro lato lo scherzetto sempiterno e tremendo della ‘caccia alle streghe’, declinata in tutte le sue forme; anche “per esorcismo candito”.

E mentre ci ricordiamo delle domande di “qualche infanzia fa” (quando i film americani riportavano a uno strano carnevale fuoritempo); mentre investighiamo le assonanze tra la fiera dei morti – diffusa, si sa, in tutta la penisola da sempre – e l’ognisantità autunnale. Ecco. Proviamo a concederci una pausa urlata fatta di parole. A metà strada tra Jack O’Lantern (la zucca scavata illuminata a forza) e la Jamie Lee Curtis di carpenteriana memoria. La fiera postmoderna che ci commuove nell’attesa che già fu di Linus van Pelt. (Per il genio di Charles M. Schulz, un applauso).



E allora. Se almeno una volta nella vita siete rimasti ad aspettare (nella guazza) l’arrivo di un qualche avvento cucurbitale. Ma anche se non avete passato mai neppure una notte fuori dal vostro letto quotidiano. Se v’interessa conoscere la vita, la morte e i miracoli di San Cepparello da Prato o del suo formalmente co-beato Padre Pio da Pietrelcina. Ma anche se non v’interessa pensare a quando ‘tutti i santi arriveranno marciando’ a tempo di jazz. Comunque. Questi sono i glossogrammi per voi.

1. Zucca

A. «Zucca viene dal termine dialettale pisano arsucca, propriamente ‘quel che toglie la sete per finta’, ‘un po’ acida’, ecc. Da qui arzucca, poi ‘(a)rzucca e zucca, nel XVI secolo…»
B. «Il rapporto tra l’italiano zucca e il latino testa è molto più stretto di quanto si pensi…»
C. «Sia zucchino sia zucchina – entrambi diminutivi a pari titolo di zucca – sono penetrati in italiano molto prima del termine per così dire ‘normale’… Zucchino è già attestato nel XIII secolo; zucchina addirittura nel XII… Zucca, solo nel XV secolo nell’Erbario volgarizzato di Hyunden…»


2. Strega

A. «La strega e gli “animali della notte” sono apparentati dalla superstizione anche in modo strutturale…»
B. «Stregone è attestato in italiano con senso spregiativo prima di strega… Per una volta, l’insulsa e pericolosa misoginia che devasta questo paese non ha colpito…»
C. «Con l’espressione caccia alle streghe s’intendeva un tempo – con trasporto – l’operazione di ‘bonifica’ dalle credenze sbagliate in un contesto per così dire ‘degno’… Ed era operazione, questa, nelle mani dei “migliori” della comunità…»

3. Scherzo


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Risultati e punteggi di Le parole per Ognissanti


1.

A. 0 punti; B. 3 punti; C. 1 punto

Che zucchino e zucchina siano diminutivi di zucca ce lo confermano il momentaneo buonsenso – che, seppure non è corretto sempre, necessariamente, in questo caso ci aiuta – e le attestazioni nei dizionari ottocenteschi. Da qui, 1 punto. La notizia falsa è che le attestazioni precedano in italiano quella di zucca. L’Erbario volgarizzato di Hyunden non esiste (1 meno meno). 3 punti alla B. Il latino tardo tĕsta(m) ‘vaso di coccio’ ha assunto, per tràmite parlato, il valore scherzoso di ‘testa’; con il tempo cristallizzatosi nel significato primario, al posto di caput. Lo stesso vale per zucca: ‘testa umana’ già in Dante (forse attinto al ‘parlar lucchese’: teste i richiami del Dizionario). E chissà che, con il tempo – la lingua si muove – zucca non soppianti testa. Come scrive il Sanesi: «be’ poco male: / quello che conta è il sale». 0 punti alla A. Incerta l’origine di zucca (chi parla di un metatetico *(co)zucca da cucūtia(m); chi del latino parlato *tūcca(m) ecc.). Anche se ancora in dubbio, non ce la sentiamo proprio di fidarci del pisano inventato. 0 punti.

2.

A. 3 punti; B. 1 punto; C. 0 punti

Per “caccia alle streghe” si deve partire dal calco di witch hunt; l’espressione d’età maccartista (l’intollerabile, devastante crociata anticomunista negli Stati Uniti degli anni Cinquanta): peraltro usata giornalisticamente sulla base della ‘caccia’ di salemiana memoria, ecc. Quindi: ‘bonifica’ dalle credenze sbagliate; “contesto degno”; i “migliori” (in senso etimologico): tutta questa descrizione, di là dai giochi – appunto – etimologici (che celano in effetti il loro contrario pragmatico), è contestualmente – si potrebbe dire, in senso storico – falsa. 0 punti. (0 meno meno, se possibile). 3 punti alla A. Da un (forse) onomatopeico stríx greco, s’è avuto poi il latino strĭge(m) per ‘gufo’; e strĭga(m) è, per l’appunto, variante popolare di strīx, ‘uccello notturno’. (Ah, la superstizione…! Giusto per affidarci al distacco esclamativo). Allora: strega è attestato nel Trecento. Stregone un secolo dopo. Il rilievo sulla terribile, italica misoginia di fondo ci porta all’uso dell’1 (non foss’altro per rispetto della denuncia). C’è però un rischio di pericolo per eccesso di ingenuità: perché non si tiene conto di quello che accade realmente. Si rischia, in sostanza, di scambiare i roghi per falò. Ed è grave (meno meno periodico, almeno). Tra 1 e 0 alla B. A seconda della lettura.

3.

A. 0 punti; B. 3 punti; C. 1 punto

Avrebbe potuto – in un universo linguistico differente da questo – anche essere corretta, l’affermazione di correttezza – appunto – dell’uso transitivo di scherzare ‘schernire’, ecc. (ci è caro il verso degli Elii «Quand’ero piccolo tutti mi scherzavano»). Ma non con questo tono, in questo contesto, ecc. Scherzare transitivo è il milanese schersâ...

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Spero vi siate divertiti... Ma forse adesso avete voglia di svagarvi un po'. Vi lascio al mio post-viaggio dello scorso anno: 




Buone Feste!
Vi abbraccio

Ah, Abbiate cura di voi! 


  • Le immagini in questo post sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio

19 commenti :

  1. Una festa goliardica e divertente.
    Saluti a presto.

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    1. Le festività pagane ci riconciliano con la natura, almeno quelle e ben vengano ;)
      Un caro saluto e buone feste.

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  2. Ahaha, mi sono divertito sì! Post fenomenale e antropologicissimo!
    Mica lo sapevo del termine "scrauso", e pensa che Amore Tossico è uno dei miei film cult *___*
    Quindi la strega di Roma ha fatto sì che quella parola fosse nel film XD

    Peccato per la traduzione Grande Cocomero, mai capito perché non dire "Grande Zucca"... :o

    Moz-

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    1. Scrauso, Moz, è stata una scoperta anche per me, possiamo dire che le streghe ne sanno una più del diavolo ;)
      Su Amore tossico potrei scrivere uno dei miei Reality post (come vorrei riprenderli, per ridermi sopra. Mannaggia agli accidenti della vita). Ero seduta al cinema in prima fila, un film che non dimenticherò mai.
      Anch'io ogni tanto aspetto un Grande Cocomero... di zucche fin troppe ;) A quanto pare la zucca era poco nazional-popolare qui da noi.

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    2. Assurda quella traduzione, davvero. Cioè, non pensavano al danno che avrebbero fatto, danno di comprensione?
      Ohhh, ora voglio sapere tutto di te & Amore Tossico^^

      Moz-

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    3. Ahahahah, per ora cerco di resistere e pubblico a fatica (avrai notato che non riesco più ad essere presente come vorrei, soprattutto tra voi amici blogger.), spero cambi qualcosa e allora ti prometto che scriverò di "Amore tossico", sarà tra i primi dei Reality post.
      Avranno pensato che a noi l'attesa del cocomero gustava di più ;)

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  3. Bella la mia Santa sinceramente non mi hanno mai entusiasmato più di tanto le feste obbligate, quelle che ci sono o si devono fare per forza che ci piaccia o meno..
    io sempre al contrario,non mi diverto molto,solo con i peanuts che mi rappresentano come non mai
    Una volta facevo la strega per i bimbi della strada tra falò, pizzate e dolciumi, oggi mi hanno ricordato questa ricorrenza,....Passerà
    Ti stringo forte

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    1. Ti leggo, dolcissima Nella, che bel regalo. Questa è una festa per me. Significa che stai un pochino meglio. Anche tu, nel tuo ultimo post, ti sei regalata una carezza dai Peanuts.
      Circondati di ciò che ti fa stare bene, te lo ripeto spesso oramai :D, e soprattutto riposati, riposati e riposati. Le energie torneranno, vecchie no, nuove, anzi diverse...
      Un abbraccio lunghissimo e con grande affetto.

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  4. Interessante e dotta come sempre, ma mi chiedo e ti chiedo: perché Charlie Brown e Linus parlano di grande cocomero? Si tratta di una traduzione sbagliata? Non mi ricordo, ma mi pareva di averne letto un articolo, anni fa, in proposito. In quel mitico libretto, sono in un campo di zucche, non di cocomeri. Mi puoi aiutare?

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    1. Ho visto che anche l'amico MikiMoz si pone, poco sopra, il problema...

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    2. Per quanto ne so io, Alli, si tratta di un adattamento. In pratica si pensò che il cocomero facesse più presa della zucca, visto che all'epoca delle prime strisce in Italia halloween e il simbolo della zucca erano sconosciuti.
      Secondo altri l'errore sta tutto nel colore, essendo le strisce in bianco e nero, il traduttore pensò ad un campo di cocomeri, vista la grandezza...
      Clicca "si" se ti sono stata utile ahahahahah scherzo anch'io, l'occasione lo esige.
      Buone feste in palude...

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    3. Sì ... penso che la prima che hai detto sia quella giusta (anche perché il traduttore dovrebbe sapere come si dice zucca e come cocomero, e non basarsi sui disegni ... a meno che non si dica nello stesso modo, ma per quello che ne so non si dice nello stesso modo). All'epoca le zucche in Italia si mangiavano o le mangiavano i maiali, niente dolcetto e scherzetto. Grazie, buone feste a te.

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    4. Qui dovremmo ricorrere all'aiuto di Silvia, lei saprebbe risolvere di sicuro l'enigma ;)
      Buon fine settimana.

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    5. Il grande mistero del Grande Cocomero! Sì, pare che si tratti di un "adattamento" con il più familiare e mediterraneo cocomero al posto della zucca. Ancora più assurdo perché la zucca si usa parecchio anche da noi, mica solo in America!

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    6. Grazie Silvia, sei il nostro "pronto soccorso linguistico". Un "grande mistero" che perde di fascino, un semplice "adattamento". Avrei preferito la svista di forma: prese zucche per cocomeri ;)

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  5. Vado a memoria per cui ci saranno inesattezze, perdonatemi, qualcuno ricorda qualcosa in più?
    Erano gli anni delle Brigate Rosse e di primi arresti importanti, mi par di ricordare che nelle vigilanze carcerarie ci fu un certo subbuglio per dei messaggi di buon 31 ottobre che girarono e furono intesi come qualcosa di sedizioso espresso in codice mentre si riferivano in realtà a Halloween. Vi ricordate nulla?

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    1. Sicuramente, Vera, fa parte della cronaca del periodo, e io ero troppo piccola.
      C'è da dire che spesso "le frivolezze" possono essere usate anche per trasmettere in codice, basti pensare alle "figurine" che hanno allietato tutti noi e in alcuni casi sono servite per trasmettere messaggi in codice. La bellezza al servizio dell'orrore, che dire...

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  6. Arrivo tardi per augurarti buona festa, ma ho trovato il tuo post molto interessante e divertente. Io non sono mai stato un patito di Halloween ma non ho nulla contro questa festa, come per ogni festa che permetta di divertirsi e stare insieme.

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    1. Sono d'accordo con te Daniele.
      Feste indigene o d'importazione il bello è nello stare insieme e ritrovarsi anche in allegria. Che poi a ben guardare tutte le feste hanno radici antiche e lontane anche per luoghi.

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