mercoledì 5 aprile 2017

Donne da facebook: sull’orlo di una crisi da selfie.

donne-facebook-corpo

La chiamano “attention-seeking”, letteralmente “cercando attenzione”, la smania di utilizzare Facebook  per pubblicare foto personali e selfie, le più accanite ovviamente le donne.

Non c’è proprio niente da fare ancora oggi le donne usano il più persuasivo dei biglietti da visita: il fisico. 

Così l’ingombrante Facebook, stando alle rilevazioni di Vincenzo CosenzaIn un giorno mediamente sono 23 milioni gli italiani che visitano il social network più popoloso del pianeta (erano 20 milioni nel 2015).”, diventa per le donne una vetrina per farsi ammirare.

A sentire i ricercatori le donne hanno bisogno di affermarsi attraverso il corpo.  

“Il dottor Michael Stefanone, ricercatore dell'Università di Buffalo, insieme a due colleghi (l'uno di New York, l'altro delle Hawaii) è giunto alla conclusione che le donne utilizzano Facebook soprattutto per farsi guardare.


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La ricerca, pubblicata sulla rivista Cyberpsychology, Behaviour and Social Networking, è stata condotta su un campione di “311 persone, con un'età media di 23,3 anni e di cui il 49,8% era composto da donne, che utilizzano il social network.
Ne è risultato che le donne in generale pubblicano sul proprio profilo Facebook cinque volte più fotografie di quanto facciano gli uomini, e che le più attive in questo sono quelle che maggiormente tengono in conto l'opinione degli altri… e valutano molto il proprio aspetto. (qui ZEUS News )

Fama?
Autocompiacimento?
Cuccaggio?
Emarginazione?
Brio?
Orientamento?
Omologazione?
Karma?

Le risposte potrebbero essere infinite, date da un’infinità di combinazioni. Siamo talmente diversi, per bisogni e scopi; c’è chi probabilmente ha bisogno di conferme, chi semplicemente vuole sentirsi meno lontano con parenti ed amici postando la propria foto, chi è vanitoso, chi sicuramente ammicca ad incontri sessuali, chi lo fa per esuberanza, chi per puro divertimento, chi per provocazione.

E l’istupidimento? Non mi viene in mente altra parola pensando a quelle donne che ritengono normale mettere online foto in cui sono ritratte ubriache o in situazioni imbarazzanti o forse è questa nuova dilagante solitudine social.

Il dato certo è che ci sono persone, soprattutto donne, che postano foto di continuo e continuamente aggiornano gli “amici”  su ogni lieve spostamento d’aria che le sfiora.  Ancora più certo, ne sono testimone oculare, una buona fetta che passa il suo tempo a scrollare lo smartphone per strada, sui mezzi pubblici, nei locali, al cinema, non si ferma neanche davanti a un paesaggio e tenetevi stretti, perché c’è da aver paura, anche alla guida dell’auto, preda di un convulso voyeurismo informatico.


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Aggiornare status, profili, mostrare, e poi guardare... C'è da andare in tilt, magari montare una funzionale telecamera collegata allo smartphone potrebbe sollevare da una delle due incombenze, così ci si concentra solo sul guardare.


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Victoria Abril in Kika di Almodovar

Ora, mi pare quasi legittima la tentazione, sapendo che milioni di occhi sono connessi, mettere in mostra il proprio corpo, a maggior ragione quando si considera il corpo un biglietto da visita.

Come ogni strumento di comunicazione, qualunque essa sia, anche il carnale biglietto da visita dev’essere indimenticabile, efficace; lo catechizzano i guru della comunicazione fino allo sfinimento.

E se la comunicazione passa attraverso la rete, la “bellezza” passa da Photoshop, a parte quelli dotati da madre natura, chi non ha mai ceduto alle lusinghe di un ritocchino. Bisogna presentarsi al meglio: sfumare le occhiaie, piallare le rughette, risucchiare la pancia, stondare, sollevare, rimpolpare, sfocare.


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Candice Huffine prima e dopo Photoshop


Non so se avete seguito in questi giorni la polemica che ha accompagnato la locandina per festeggiare i 70 anni del Festival di Cannes. 

La scelta dell’immagine è caduta su una foto del 1956 che ritrae la bellissima Claudia Cardinale che salta su un tetto di Roma, la polemica è divampata per la decisione di mostrare l’attrice più “sfilata” rispetto all’originale. 

Per esaltare il senso di leggerezza i grafici hanno pensato bene di ricorrere a santo Photoshop per assottigliare la già esile figura.


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Claudia Cardinale e il polemico manifesto di Cannes


A ben guardare non è facile scegliere una foto, e anche dopo averla scelta un “migliorino” non guasta, Cannes e la meravigliosa Claudia docet.

E anche la posa è importante, figurarsi! Ci dice chi siamo. Dammi una foto e ti dirò chi sei!

Uno studio ha rilevato che “gli estroversi tenderanno a postare foto stravaganti, mentre gli introversi possono non avere affatto una foto! Gli amiconi saranno pieni di foto con amici, quelli arrabbiati inseriranno foto che si riferiscono a proteste…


social-foto-donne-chi sei


1. Perfettamente centrata: Sei un adulto maturo con fiducia in te stesso ma forse un poco annoiato.
2. Ritratto a distanza: Non desideri rivelare la tua personalità, sei timido e riservato. Probabilmente nascondi qualche difetto fisico che non vuoi mostrare.
3. Foto di quando eri bambino: Pensi che il tuo passato sia la parte migliore della tua vita…
7. Foto di un personaggio fittizio: Non desideri rivelare la tua vera identità o sei di quelle persone che si lasciano trasportare facilmente dalle opinioni degli altri. Non ti interessa far valere i tuoi criteri e le tue opinioni.” […] (qui State of Mind )

Sono sull’orlo di una crisi da selfie.
Ma quindi quelli belli dentro per farsi i selfie devono ingoiare lo smartphone?

TristramS, Twitter


occhio bionico-social-facebook-cambiacopertina


State bene!


  • Le immagini in questo post provengono dal web e sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio

18 commenti :

  1. La mania dei selfie è forse anche scarsa autostima oppure una continua ricerca di conferme. Comunque non sono la persona indicata a dare un giudizio e ogni situazione è diversa dall'altra.
    Saluti a presto.

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    1. Io ne sono quasi del tutto immune, Cavaliere, a parte la funzionalità della piattaforma che consente di postare foto per amici e parenti lontani, un modo per sentirsi più vicini. Ovviamente diversa è la situazione per personaggi dello spettacolo o altro.
      Infatti, come ben dici, ogni situazione è diversa.
      Resta comunque il dato che delle storture ci siano e dilagano per giunta.
      Forse anche in questo, in un futuro, si troverà il giusto equilibrio. Confidiamo ;)
      Un caro saluto anche a te.

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  2. No, devono mostrare la foto delle loro lastre... (rispondendo alla tua ultima domanda) XD
    Che dire, è qualcosa con cui fare i conti, e -a parte mostrarsi per farsi guardare- non riguarda solo le donne.
    Funziona così per tutti.

    Moz-

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    1. Allora provvedo quanto prima Moz :D
      Purtroppo si cade sempre nelle trappole, di per sé non c'è nulla di sbagliato quando si resta dentro un uso diciamo normale, ma da quello che ho letto in questi giorni si arriva a delle vere e proprie dipendenze, che come fai notare riguardano tanto le donne che gli uomini.
      Sulle "storture" riusciamo ad essere alla pari direi ;)
      Baci

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  3. Vero, non riguarda solo le donne ma principalmente e soprattutto le donne.

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    1. Caro Daniele è un mondo difficile questo virtuale, liquido, ancora in assestamento, e in un modo o nell'altro ci tocca tutti in egual misura.
      Buona giornata.

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  4. Noi donne ancora oggi siamo valutate e giudicate principalmente per qualcosa su cui abbiamo un controllo assai scarso visto che molto dipende dai geni che ereditiamo, solo dopo per quello che siamo e sappiamo fare.
    È quindi abbastanza naturale che il nostro genere utilizzi spesso la fotografia come "biglietto a visita" visto che è proprio il biglietto che la società desidera vedere da noi.
    Tristezza.

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    1. È inevitabile, Vera, lasciarsi guidare inizialmente dall'esteriorità. Ci facciamo sicuramente influenzare dall'aspetto, e soprattutto questo vale prevalentemente per le donne. E le donne "ci marciano" anche, esaltando e pompando sempre di più il loro aspetto.
      Ed è appunto, come dici tu, "naturale" poi sui vari social presentare il biglietto da visita più ovvio.
      Anche se dai dati emersi, si è andati ben oltre la normale presentazione.
      È cambiato poco Vera, siamo come in una bolla, quasi fermi nel tempo.
      Condivido: Tristezza.
      Un caro saluto.

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  5. Chiariamo anzitutto il concetto che essendo il mondo del web un mondo sempre attivo e connesso, tutto è dilatato e viene recepito al mille per cento.
    Detto questo non mi sembra che siamo di fronte a nessun nuovo fenomeno: siamo sempre di fronte a una società dove la maggior parte delle persone sono narcisiste, un'altra fetta sono voyeuriste e ora grazie a internet questi due "stupid genders" tanto maschili quanto femminili si incontrano in un grande pascolo.
    Anche in passato succedeva (busti, ritratti, fotoritocchi ne sono l'esempio), solo che in assenza di internet occorreva più tempo per rendersene conto e il fenomeno era geograficamente meno dirompente.
    Adesso è globale, come la stupidità di chi fa queste cose.
    Il buonsenso sembra una pratica dimenticata.

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    1. Il "buon senso", è qualcosa che si sta sgretolando in tutti i campi, come non darti ragione Ofelia, sottoscrivo le tue ultime parole.
      Ovviamente c'è anche da dire che ci sono molti luoghi comuni e che si tende a demonizzare il mondo dei social, che non sono solo "ossessioni compulsive" e istupidimento.
      Ovviamente manca il senso di responsabilità, il tuo "buon senso", e magari gioca contro anche l'inesperienza, occorrerà molto tempo prima che gl'internauti comprendano bene questi strumenti e ne maturino l'uso.
      Forse siamo ancora nella fase infantile, penso...
      Buon fine settimana

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  6. Ciao, Santa. Post interessante e intrigante: un selfie della realtà virtuale su FB! Dovremmo introdurre - a partire dalla scuola media inferiore - l'educazione alla ... cittadinanza webbica. Non scherzo ... Un abbraccio.

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    1. Arriviamo sempre lì, Maria, all'educazione.
      Dobbiamo crescere, anche nel "virtuale", ma occorre tempo, strumenti e pazienza. E soprattutto, come ha sottolineato l'amica Ofelia nel suo commento, recuperare il buon senso che sembra smarrito.
      Baci e un sereno fine settimana.

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  7. Dimenticavo: ottimo titolo. Complimenti.

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    1. Grazie Maria, sei un tesoro!
      Un po' d'ironia aiuta a riflettere, forse.

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  8. Diciamo che alle donne è sempre piaciuto farsi guardare, solo che nell'era della tecnologia tutto è più facile e a portata di mano.

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    1. È proprio vero Paola, come poi dice anche Ofelia qui è tutto amplificato.
      A volte siamo le prime ad essere cattive maestre...
      Serena domenica

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  9. Ciao arrivo dal blog di Daniele e chiedo scusa del ritardo nel commentare questo tuo post che pone un argomento interessantissimo e che mi trova più che concorde. Io la penso come Paola, tante donne cercano di realizzarsi tramite le immagini. Personalmente trovo però più preoccupante, vito che sono nonna di 4 nipoti vedere i selfie di fanciulli/e e bimbi. Di madri che pubblicano le foto dei propri figli per farsi dire che sono belli (esistono bimbi brutti? io non ho mai visti). Mi chiedo dove finiscono queste immagini, che ne fa FB?
    Ciao buona domenica

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    1. Benvenuta Farfalla Legger@,
      non scusarti assolutamente, purtroppo neanch'io riesco ad essere sempre presente e sollecita, sentiti libera d'intervenire quando puoi, anzi grazie per il tuo intervento che meriterebbe una discussione a parte.
      Anche in questo caso è molto difficile esprimere un giudizio.
      Da più parti s'invita a fare molta attenzione a pubblicare foto di bambini, rischi per la sicurezza, pedofilia ecc. D'altro canto c'è il bisogno per molti di condividere ciò che si ha di bello, pensa a chi ha parenti/amici lontani, il social diventa uno strumento più immediato di condivisione.
      Quello che è certo, è l'abuso che spesso si fa e la mancanza di buon senso, una caratteristica che sembriamo aver perso in questa corsa all'immagine, al mostrarsi a tutti i costi.
      Il compiacimento sembra guidare le nostre azioni.
      Sai, io sono per il "libero arbitrio", ma di certo i bambini non possono scegliere e la loro tutela spetterebbe a dei genitori "sensati" e consapevoli.
      Forse col tempo ci sarà maggiore consapevolezza delle proprie azioni...
      Ovviamente i dati in rete restano per molto tempo e se non criptate sono ad uso di chiunque voglia scaricarli.
      Dobbiamo crescere, misurarci con una società virtuale che porta in sé benefici e lati oscuri.
      Grazie ancora per la riflessione e mi pare che tu sia una nonna attenta al benessere dei tuoi nipoti e di sicuro sarai una "buona maestra".
      Auguro anche a te una serena domenica.

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