La chiamano “attention-seeking”,
letteralmente “cercando attenzione”, la smania di utilizzare Facebook per pubblicare foto personali e selfie, le
più accanite ovviamente le donne.
Non c’è proprio niente da fare ancora
oggi le donne usano il più persuasivo dei biglietti da visita: il fisico.
Così l’ingombrante
Facebook, stando alle rilevazioni di Vincenzo Cosenza “In un giorno
mediamente sono 23 milioni gli italiani che visitano il social network più
popoloso del pianeta (erano 20 milioni nel 2015).”, diventa per le
donne una vetrina per farsi ammirare.
A sentire i ricercatori le donne
hanno bisogno di affermarsi attraverso il corpo.
“Il dottor Michael Stefanone, ricercatore
dell'Università di Buffalo, insieme a due colleghi (l'uno di New York, l'altro
delle Hawaii) è giunto alla conclusione che le donne utilizzano Facebook
soprattutto per farsi guardare.”
La ricerca, pubblicata sulla
rivista Cyberpsychology, Behaviour and Social Networking, è stata condotta su
un campione di “311 persone, con un'età media di 23,3 anni e di cui il 49,8%
era composto da donne, che utilizzano il social network.
Ne è risultato che le donne in
generale pubblicano sul proprio profilo Facebook cinque volte più fotografie di quanto facciano
gli uomini, e che le più attive in questo sono quelle che maggiormente tengono
in conto l'opinione degli altri… e valutano molto il proprio aspetto. (qui ZEUS News )
Fama?
Autocompiacimento?
Cuccaggio?
Emarginazione?
Brio?
Orientamento?
Omologazione?
Karma?
Le risposte potrebbero essere
infinite, date da un’infinità di combinazioni. Siamo talmente diversi, per
bisogni e scopi; c’è chi probabilmente ha bisogno di conferme, chi
semplicemente vuole sentirsi meno lontano con parenti ed amici postando la
propria foto, chi è vanitoso, chi sicuramente ammicca ad incontri sessuali, chi
lo fa per esuberanza, chi per puro divertimento, chi per provocazione.
E l’istupidimento? Non mi viene
in mente altra parola pensando a quelle donne che ritengono normale mettere
online foto in cui sono ritratte ubriache o in situazioni imbarazzanti o forse è
questa nuova dilagante solitudine social.
Il dato certo è che ci sono
persone, soprattutto donne, che postano foto di continuo e continuamente
aggiornano gli “amici” su ogni lieve
spostamento d’aria che le sfiora. Ancora
più certo, ne sono testimone oculare, una buona fetta che passa il suo tempo a
scrollare lo smartphone per strada, sui mezzi pubblici, nei locali, al cinema, non
si ferma neanche davanti a un paesaggio e tenetevi stretti, perché c’è da aver
paura, anche alla guida dell’auto, preda di un convulso voyeurismo informatico.
Aggiornare status, profili, mostrare, e poi guardare... C'è da andare in tilt, magari montare una funzionale telecamera collegata allo smartphone potrebbe sollevare da una delle due incombenze, così ci si concentra solo sul guardare.
Victoria Abril in Kika di Almodovar |
Ora, mi pare quasi legittima la
tentazione, sapendo che milioni di occhi sono connessi, mettere in mostra il proprio
corpo, a maggior ragione quando si considera il corpo un biglietto da visita.
Come ogni strumento di
comunicazione, qualunque essa sia, anche il carnale biglietto da visita dev’essere
indimenticabile, efficace; lo catechizzano i guru della comunicazione fino allo
sfinimento.
E se la comunicazione passa
attraverso la rete, la “bellezza” passa da Photoshop, a parte quelli dotati da
madre natura, chi non ha mai ceduto alle lusinghe di un ritocchino. Bisogna
presentarsi al meglio: sfumare le occhiaie, piallare le rughette, risucchiare
la pancia, stondare, sollevare, rimpolpare, sfocare.
Candice Huffine prima e dopo Photoshop |
Non so se avete seguito in questi
giorni la polemica che ha accompagnato la locandina per festeggiare i 70 anni
del Festival di Cannes.
La scelta dell’immagine è caduta su una foto del 1956
che ritrae la bellissima Claudia Cardinale che salta su un tetto di Roma, la
polemica è divampata per la decisione di mostrare l’attrice più “sfilata”
rispetto all’originale.
Per esaltare il senso di leggerezza i grafici hanno
pensato bene di ricorrere a santo Photoshop per assottigliare la già esile
figura.
Claudia Cardinale e il polemico manifesto di Cannes |
A ben guardare non è facile
scegliere una foto, e anche dopo averla scelta un “migliorino” non guasta,
Cannes e la meravigliosa Claudia docet.
E anche la posa è importante,
figurarsi! Ci dice chi siamo. Dammi una foto e ti dirò chi sei!
Uno studio ha rilevato che “gli
estroversi tenderanno a postare foto stravaganti, mentre gli introversi possono
non avere affatto una foto! Gli amiconi saranno pieni di foto con amici, quelli
arrabbiati inseriranno foto che si riferiscono a proteste…
1. Perfettamente centrata: Sei un
adulto maturo con fiducia in te stesso ma forse un poco annoiato.
2. Ritratto a distanza: Non
desideri rivelare la tua personalità, sei timido e riservato. Probabilmente
nascondi qualche difetto fisico che non vuoi mostrare.
3. Foto di quando eri bambino:
Pensi che il tuo passato sia la parte migliore della tua vita…
…
7. Foto di un personaggio
fittizio: Non desideri rivelare la tua vera identità o sei di quelle persone
che si lasciano trasportare facilmente dalle opinioni degli altri. Non ti
interessa far valere i tuoi criteri e le tue opinioni.” […] (qui State of Mind )
Sono sull’orlo di una crisi da
selfie.
Ma quindi quelli belli dentro per farsi i selfie devono ingoiare lo smartphone?
TristramS, Twitter
State bene!
- Le immagini in questo post provengono dal web e sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio
La mania dei selfie è forse anche scarsa autostima oppure una continua ricerca di conferme. Comunque non sono la persona indicata a dare un giudizio e ogni situazione è diversa dall'altra.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Io ne sono quasi del tutto immune, Cavaliere, a parte la funzionalità della piattaforma che consente di postare foto per amici e parenti lontani, un modo per sentirsi più vicini. Ovviamente diversa è la situazione per personaggi dello spettacolo o altro.
EliminaInfatti, come ben dici, ogni situazione è diversa.
Resta comunque il dato che delle storture ci siano e dilagano per giunta.
Forse anche in questo, in un futuro, si troverà il giusto equilibrio. Confidiamo ;)
Un caro saluto anche a te.
No, devono mostrare la foto delle loro lastre... (rispondendo alla tua ultima domanda) XD
RispondiEliminaChe dire, è qualcosa con cui fare i conti, e -a parte mostrarsi per farsi guardare- non riguarda solo le donne.
Funziona così per tutti.
Moz-
Allora provvedo quanto prima Moz :D
EliminaPurtroppo si cade sempre nelle trappole, di per sé non c'è nulla di sbagliato quando si resta dentro un uso diciamo normale, ma da quello che ho letto in questi giorni si arriva a delle vere e proprie dipendenze, che come fai notare riguardano tanto le donne che gli uomini.
Sulle "storture" riusciamo ad essere alla pari direi ;)
Baci
Vero, non riguarda solo le donne ma principalmente e soprattutto le donne.
RispondiEliminaCaro Daniele è un mondo difficile questo virtuale, liquido, ancora in assestamento, e in un modo o nell'altro ci tocca tutti in egual misura.
EliminaBuona giornata.
Noi donne ancora oggi siamo valutate e giudicate principalmente per qualcosa su cui abbiamo un controllo assai scarso visto che molto dipende dai geni che ereditiamo, solo dopo per quello che siamo e sappiamo fare.
RispondiEliminaÈ quindi abbastanza naturale che il nostro genere utilizzi spesso la fotografia come "biglietto a visita" visto che è proprio il biglietto che la società desidera vedere da noi.
Tristezza.
È inevitabile, Vera, lasciarsi guidare inizialmente dall'esteriorità. Ci facciamo sicuramente influenzare dall'aspetto, e soprattutto questo vale prevalentemente per le donne. E le donne "ci marciano" anche, esaltando e pompando sempre di più il loro aspetto.
EliminaEd è appunto, come dici tu, "naturale" poi sui vari social presentare il biglietto da visita più ovvio.
Anche se dai dati emersi, si è andati ben oltre la normale presentazione.
È cambiato poco Vera, siamo come in una bolla, quasi fermi nel tempo.
Condivido: Tristezza.
Un caro saluto.
Chiariamo anzitutto il concetto che essendo il mondo del web un mondo sempre attivo e connesso, tutto è dilatato e viene recepito al mille per cento.
RispondiEliminaDetto questo non mi sembra che siamo di fronte a nessun nuovo fenomeno: siamo sempre di fronte a una società dove la maggior parte delle persone sono narcisiste, un'altra fetta sono voyeuriste e ora grazie a internet questi due "stupid genders" tanto maschili quanto femminili si incontrano in un grande pascolo.
Anche in passato succedeva (busti, ritratti, fotoritocchi ne sono l'esempio), solo che in assenza di internet occorreva più tempo per rendersene conto e il fenomeno era geograficamente meno dirompente.
Adesso è globale, come la stupidità di chi fa queste cose.
Il buonsenso sembra una pratica dimenticata.
Il "buon senso", è qualcosa che si sta sgretolando in tutti i campi, come non darti ragione Ofelia, sottoscrivo le tue ultime parole.
EliminaOvviamente c'è anche da dire che ci sono molti luoghi comuni e che si tende a demonizzare il mondo dei social, che non sono solo "ossessioni compulsive" e istupidimento.
Ovviamente manca il senso di responsabilità, il tuo "buon senso", e magari gioca contro anche l'inesperienza, occorrerà molto tempo prima che gl'internauti comprendano bene questi strumenti e ne maturino l'uso.
Forse siamo ancora nella fase infantile, penso...
Buon fine settimana
Ciao, Santa. Post interessante e intrigante: un selfie della realtà virtuale su FB! Dovremmo introdurre - a partire dalla scuola media inferiore - l'educazione alla ... cittadinanza webbica. Non scherzo ... Un abbraccio.
RispondiEliminaArriviamo sempre lì, Maria, all'educazione.
EliminaDobbiamo crescere, anche nel "virtuale", ma occorre tempo, strumenti e pazienza. E soprattutto, come ha sottolineato l'amica Ofelia nel suo commento, recuperare il buon senso che sembra smarrito.
Baci e un sereno fine settimana.
Dimenticavo: ottimo titolo. Complimenti.
RispondiEliminaGrazie Maria, sei un tesoro!
EliminaUn po' d'ironia aiuta a riflettere, forse.
Diciamo che alle donne è sempre piaciuto farsi guardare, solo che nell'era della tecnologia tutto è più facile e a portata di mano.
RispondiEliminaÈ proprio vero Paola, come poi dice anche Ofelia qui è tutto amplificato.
EliminaA volte siamo le prime ad essere cattive maestre...
Serena domenica
Ciao arrivo dal blog di Daniele e chiedo scusa del ritardo nel commentare questo tuo post che pone un argomento interessantissimo e che mi trova più che concorde. Io la penso come Paola, tante donne cercano di realizzarsi tramite le immagini. Personalmente trovo però più preoccupante, vito che sono nonna di 4 nipoti vedere i selfie di fanciulli/e e bimbi. Di madri che pubblicano le foto dei propri figli per farsi dire che sono belli (esistono bimbi brutti? io non ho mai visti). Mi chiedo dove finiscono queste immagini, che ne fa FB?
RispondiEliminaCiao buona domenica
Benvenuta Farfalla Legger@,
Eliminanon scusarti assolutamente, purtroppo neanch'io riesco ad essere sempre presente e sollecita, sentiti libera d'intervenire quando puoi, anzi grazie per il tuo intervento che meriterebbe una discussione a parte.
Anche in questo caso è molto difficile esprimere un giudizio.
Da più parti s'invita a fare molta attenzione a pubblicare foto di bambini, rischi per la sicurezza, pedofilia ecc. D'altro canto c'è il bisogno per molti di condividere ciò che si ha di bello, pensa a chi ha parenti/amici lontani, il social diventa uno strumento più immediato di condivisione.
Quello che è certo, è l'abuso che spesso si fa e la mancanza di buon senso, una caratteristica che sembriamo aver perso in questa corsa all'immagine, al mostrarsi a tutti i costi.
Il compiacimento sembra guidare le nostre azioni.
Sai, io sono per il "libero arbitrio", ma di certo i bambini non possono scegliere e la loro tutela spetterebbe a dei genitori "sensati" e consapevoli.
Forse col tempo ci sarà maggiore consapevolezza delle proprie azioni...
Ovviamente i dati in rete restano per molto tempo e se non criptate sono ad uso di chiunque voglia scaricarli.
Dobbiamo crescere, misurarci con una società virtuale che porta in sé benefici e lati oscuri.
Grazie ancora per la riflessione e mi pare che tu sia una nonna attenta al benessere dei tuoi nipoti e di sicuro sarai una "buona maestra".
Auguro anche a te una serena domenica.