"... la Natura ha per me il cuore di cristallo. E mi duole la carne del cuore e la carne dell'anima... E va la vita."
Ci sono anime che hanno…
stelle azzurre,
mattini secchi
tra le foglie del tempo
e angoli casti
che conservano un vecchio
rumore di nostalgia
e di sogni.
Altre anime hanno
dolenti spettri
di passioni. Frutta
con vermi. Echi
di una voce bruciata
che viene da lontano
come una corrente
d'ombre. Ricordi
vuoti di pianto
e briciole di baci.
La mia anima è matura
da molto tempo
e si sgretola
piena di mistero.
Pietre giovanili
rose dal sogno
cadono sull'acqua
dei miei pensieri.
Ogni pietra dice:
«Dio è molto lontano!»
8 febbraio 1920
Gazzella dell’amore imprevisto
Nessuno capiva il profumo
dell’oscura magnolia del tuo ventre.
Nessuno sapeva che martirizzavi
un colibrì d’amore fra i tuoi denti.
Mille cavallini persiani dormivano
sulla piazza con la luna della tua fronte,
mentre per quattro notti io stringevo
la tua vita, nemica della neve.
Fra gesso e gelsomini, il tuo sguardo
era un pallido ramo di sementi.
Cercai, per darti, nel mio cuore
le lettere d’avorio che dicono sempre
sempre, sempre: giardino della mia agonia,
il tuo corpo fuggitivo per sempre,
il sangue delle tue vene nella mia bocca,
la tua bocca senza luce per la mia morte.
1910
(intermezzo)
Quei miei occhi millenovecentodieci
non videro seppellire i morti,
né la festa di cenere di colui che piange all’alba,
né il cuore che trema rannicchiato come un cavalluccio marino.
Quei miei occhi millenovecentodieci
videro la bianca parete dove orinavano le bambine,
il muso del toro, il fungo velenoso
e una luna incomprensibile che illuminava negli angoli
i pezzi di limone secco sotto il nero duro delle bottiglie.
Quei miei occhi sul collo del ronzino
nel seno trafitto di Santa Rosa addormentata,
sui tetti dell’amore, con gemiti e fresche mani,
in un giardino dove i gatti mangiavano le rane.
Soffitta dove la polvere vecchia raccoglie statue e muschi,
casse che nascondono silenzi di granchi divorati
nel luogo dove il sogno inciampava nella realtà.
Là i miei piccoli occhi.
Non chiedermi nulla. Ho visto che le cose
quando cercano il loro corso trovano il vuoto.
C’è un dolore di vuoti nell’aria senza gente
e nei miei occhi creature vestite senza nudo!
New York, agosto 1929
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Un grandissimo, ho diverse sue opere in edizione originale... motivo di studi, ovviamente^^
RispondiEliminaMoz-
La mia è stata una scoperta personale. Ed è stato subito amore. Per quel ritrovarsi di cui parliamo spesso. Purtroppo io non posso apprezzarlo nella sua lingua madre ;)
EliminaIn finale di giornata era quello che mi ci voleva..
RispondiEliminaLa scelta di questo autore, le sue poesie pessimiste,dolcemente amare spesso, ma un amaro che a volte ristora..con la musica del grande Cohen e questa strabiliante canzone che ti fa perdere l'anima nel vortice del valzer..
Grazie di cuore , preziosa amica, ti stringo forte!
Quale gratificazione! Sapere che ti ho, per così, allietata con questo post. Una buona settimana Nella, serena:)
Eliminaormai il poeta della domenica sta diventando un bellissimo appuntamento come il caffè la mattina (una volta avevo anche la sigaretta ma ho smesso)
RispondiEliminaIo persevero, con la sigaretta intendo. Mi fa piacere And, grazie. È bello sapere che questa piccola parentesi sia un incontro di gusto e aroma ;)
Eliminaa me mancano ma è meglio. fumato troppo. davvero troppo e cominciavo a sentirlo.
EliminaCavolo, Garcia Lorca e Leonard Cohen! Che fantastica accoppiata!
RispondiEliminaAvevo bisogno di scaldarmi... la neve, tanta. Spero di aver portato un soffio di calore anche a te;)
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