domenica 23 novembre 2014

Il Poeta della domenica... Ted Hughes


"IL DESTINO SI DIVERTE… poiché i precedenti fecero lo sgambetto alle attese…"

Un sogno

Il tuo sogno peggiore
si avverò: quello squillo alla porta –
non una semplice probabilità su un miliardo
ma un meteorite che centrò il camino,
con sopra il nostro nome.

Non i sogni, avevo detto, ma le stelle fisse
governano la vita. Una sete dell’intero essere,
inesorabile, come un dormiente che trae
l’aria nei polmoni. Tu dovevi sollevare
di un pollice il coperchio della bara.
Nel tuo sogno o nel mio? Strana cassetta delle lettere.
Ne togliesti la busta. Era
una lettera di Papà. «Sono tornato.
Posso stare da te?»  Io non dissi nulla.
Per me, una richiesta era un ordine.

Poi venne la Cattedrale.
Chartres. In qualche modo eravamo arrivati a Chartres.
Non era la prima volta per te.
Ricordo poco
a parte una brocca bretone. Tu la riempisti
di tutto quello che avevamo. Fino all’ultimo franco.
Dicesti che era per tua madre.
Svuotasti il nostro ossigeno
in quella brocca. Chartres
(questo l’ho salvato)
ti contornava il viso, una mantiglia,
annerita, un ricamo carbonizzato –
come dopo una tempesta di fuoco. Accudisti
quel che restava di tuo Papà come una suora.
Versando le nostre vite da quella brocca
nel suo caffè del mattino. Poi la frantumasti
in cocci, crude stelle,
e li desti a tua madre.

«E per te» mi dicesti «il permesso
di ricordare questo sogno. E di pensarci.»


  Lettere di compleanno, 1998

traduzione di Anna Ravano qui














 Ted Hughes
 (Mytholmroyd, 17 agosto 1930 – Londra, 28 ottobre 1998)

«Quanto siamo scemi ad amare davvero. Senza imbrogliare. Senza doppi giochi. E’ terribile voler andarsene e non voler andare da nessuna parte.»  (Sylvia Plath, Diari) qui 

4 commenti :

  1. Tremenda ... Come tremendo deve essere stato il peso per Hughes del suicidio dell'ex moglie ... Buona serata e buona settimana.

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  2. Ciao Mari, è difficile esprimersi, molto difficile, nonostante gli studiosi sviscerano ogni angolo dei loro vissuti. Possiamo solo leggere quello che ci hanno lasciato. Mi piace pensare che la parte più intima del loro "sentire", quella più segreta resti un'ombra.

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  3. Che poeta meraviglioso. Citi tutti i miei preferiti :-)

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  4. Ciao Silvia, belli questi spazi di "affinità" dovrebbero investire tutti come una brezza buona. Intanto godiamo dei versi che amiamo. Ahah ho fatto anche la rima :)

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