A 42 anni la incontriamo nella rue
du Puits-Tiphaine a Senlis, continua ad essere una donna di fatica, un’invisibile.
Ma
Séraphine custodisce un segreto al numero 1 di rue du Puits-Tiphaine, custodisce
la bellezza, quella pura, istintiva che non viene da nessuna accademia, quella
che richiede cuore, una cosa che noi oggi dimentichiamo spesso e che io chiamo
“sentire”, non con l’orecchio, ma con tutti i sensi, con il corpo, interamente
tutto. Il cuore poi batte solo più forte, forse per questo lo tiriamo sempre in
ballo, perché battendo ci dice che siamo vivi, ma non è sempre vero.
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Séraphine de Senlis - Deux grandes marguerites, s.d. |
Il cuore di Séraphine doveva
battere proprio forte in quella stanza e le sue mani inarrestabili quando
stendeva sulla tavola il colore, lei palpava la natura e la disegnava intatta.
Séraphine dipingeva, era questo il suo segreto,
lo faceva in modo primitivo,
estatico, la natura l’attraversava e s’impregnava di lei, di quel suo intimo
sentire di cui a noi rimane la traccia nelle sue opere: luminose, folgoranti di natura e di Séraphine. Non c'è posto per l'umano, sono foglie e alberi, fiori e piume, la natura in un intreccio palpitante di colori in parte da lei stessa creati con argille ed erbe.
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Séraphine de Senlis - Bouquet de mimosas, 1925 |
Pennellate geniali se si pensa alla sua
condizione e al suo isolamento, lontana da ogni influenza o respiro artistico, solitaria, donna di fatica,
estasiata dalla natura e preda dell'estasi mistica, che avrà un ruolo determinante nella sua pittura e purtroppo sul suo equilibrio mentale. Si può ipotizzare che l'imponente Cattedrale gotica di
Notre-Dame de Senlis, una delle più antiche di Francia, e la pittura a vetro abbiano suggestionato e influenzato il colore e la forma dei suoi dipinti, sono tinte forti che ramificano sulla tela.
La sua pittura è un germogliare di colori sulla tela. Alcuni fanno rientrare la sua pittura all’interno della connotazione näif, ma
la sua pennellata è altro.
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Séraphine de Senlis - Les grandes marguerites, 1929-1930 |
Nel 1912,
il critico d'arte e
collezionista tedesco Wilhelm Uhde, trasferitosi a Senlis per sfuggire ai
pettegolezzi sulla sua omosessualità, scopre Séraphine Louis e le sue nature
morte, la pastosità e l'intensità dei sui colori. Wilhelm Uhde è
uno dei primi collezionisti di Pablo Picasso, di Georges Braque
ed avrà un ruolo significativo nella carriera di Henri Rousseau e a Senlis
intuisce la forza espressiva delle tele di Séraphine.
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Séraphine de Senlis - Arbre rouge, 1928-1930 |
È lo scoppio della prima guerra
mondiale, le tinte di Seraphine de Senlis sfumano nella tragedia che colpisce l’Europa, la
collezione di Uhde, tra cui le opere di Picasso, Braque, Puy, Rousseau, Dufy,
Gris, solo per citarne alcuni, viene confiscata e
Séraphine vedrà solo nel 1927
le sue tele esposte alla mostra della Società degli Amici delle Arti presso
l'Hotel de Ville di Senlis. Wilhelm Uhde la ritrova e la incoraggia, nascono le
grandi tele affollate di vita.
Nel 1948 due delle opere di
Séraphine de Senlis faranno parte della sala Wilhelm Uhde al Museo Nazionale di
Arte Moderna a Parigi. La fama dopo la morte.
Le opere di Séraphine sono oggi esposte anche al Museum of modern art di New York
Ecco, una nuova scoperta. Grazie!
RispondiEliminaMi fa piacere Silvia, se riesci guarda anche il film, la Moreau è straordinaria.
RispondiEliminami era sfuggito, so che è un bel film, recupererò, promesso:)
RispondiEliminaCiao Ismaele, sono curiosa di leggere il tuo parere. Se darà anche te la stessa sensazione. Al di là di... si parla talmente poco di lei che ben vengano i biopic.
RispondiEliminaCiao, santa. La Moreau è straordinaria, praticamente l'unica che poteva interpretare anche come espressione del viso, la pittrice. Non sapevo che Uhde del quadro cubista di Picasso, si fosse interessato a lei. Tutto torna!!! Buona serata e grazie del post.
RispondiEliminaCiao a te Giuseppe, si l'ha scoperta Uhde. Anch'io ho trovato la Moreau straordinaria nel rendere il personaggio. Buona serata anche a te.
RispondiEliminaChe bellezza!!!! Grazie,innanzitutto, non la conoscevo per nulla e spero di non perdere il film che ne parla. Anche il tuo post su di lei è molto, molto bello. Che dire delle citazioni? La considerazione di Alda Merini sulla "follia", quella di Oscar Wilde, i dipinti corposi e densi di Séraphine Louis de Senlis, le tue considerazioni su di essi e su quanto il "sentire" apra le porte agli estremi e la creatività se ne nutra. Ciao, cara.
RispondiEliminaGrazie Matilda mi commuovi, quando si scrive si vorrebbe comunicare agli altri l'emozione, trasmettere quasi fino a toccare quello che proviamo e se un po' ci sono riuscita: wow! Io li trovo "palpitanti" i suoi quadri, al di là della critica artistica, il film è uscito nelle sale anni fa dovrai cercarlo, ma merita. Poi mi dirai. Un abbraccio.
RispondiEliminaNon la conoscevo, e non mi ricordo il film... la trovo molto interessante, sembra ci siano colori che eslpodono nei suoi dipinti.
RispondiEliminaBuonasera Alligatore. C'è una frase molto bella, proprio nel film, che rende appieno la sua pittura. Davanti ad un suo dipinto una signora esclama: "Oh Sèraphine, i vostri fiori sono strani, si muovono! Non so perché, ma mi fanno paura. Sembra che le foglie siano ferite, tagliate col coltello, che coli sangue."
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