Aimee Mullins in "La donna ghepardo" - Cremaster 3 di Matthew Barney |
Succedono, nel corso della nostra
vita, eventi inaspettati, accadimenti stravolgenti, traumatizzanti, mutilanti.
Fatti a cui non riusciamo a reagire, una perdita, un lutto, una malattia, un
incidente. Se il nostro corpo riesce a produrre proteine per combattere gli
elementi estranei, gli anticorpi per intenderci, la nostra mente non sempre è
in grado di elaborare un piano per affrontare e superare gli episodi
sconvolgenti che naturalmente incontra. Il cervello, questa meravigliosa
macchina, elabora e decifra gli stimoli che arrivano dall’esterno, si connette
e si disconnette col mondo. Pensa, ragiona, inganna, crede, gode e soffre in
modo diverso per ciascuno di noi.
E noi spesso, più che spesso, di fronte alle avversità ci piangiamo
addosso.
Come scriveva Hemingway? «Non piangerti addosso. Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai.» Sono parole del suo romanzo “Il vecchio e il mare”, romanzo che qualche critico battezzò come romanzo pop, popolare nel senso peggiore, diciamo pure banale e pieno di ovvietà.
Chissà se quel giudizio così netto
fu il prodotto di un'altra ovvietà: il dare tutto per scontato!
Aimee Mullins a 1 anno di vita ha
subito l’amputazione di entrambe le gambe sotto il ginocchio. Il 20 luglio
compirà 39 anni e sicuramente avrà dovuto pensare a ciò che avrebbe potuto fare
senza quello che aveva. Avrà pianto, si sarà disperata in pochi o molti
momenti, eppure il suo cervello ha saputo elaborare gli stimoli esterni e i
codici mentali
Record paralimpico nei 100 metri
piani e nel salto in lungo nel 1996, ai Giochi Paralimpici di Atlanta. Ha
sfilato per lo stilista inglese Alexander McQueen. Modella, attrice e attivista,
“si occupa attivamente di pensiero innovativo, immagine del corpo e problemi
legati alle opportunità e all'equità nello sport e nella vita”.
«Così da poter smettere di
separare forma, funzione ed estetica, ed assegnare loro pesi diversi» lo dice chiaramente al pubblico di TED (Technology
Entertainment Design), la conferenza che annualmente fa il punto sulle “idee
che val la pena siano diffuse”. E vale anche la pena ascoltarla qui
Protesi di Aimee Mullins |
E non potevo non essere colpita
da queste sue parole: «La poesia è importante», afferma Aimee Mullins parlando
delle sue gambe (ne ha più di 12 paia, e che gambe!), «La poesia e ciò che
eleva oggetti banali e negletti al rango di arte. Può trasformare cose che la
gente potrebbe trovare spaventose in qualcosa che attira lo sguardo e,
guardando un po’ più a lungo, le persone forse possono perfino capire»
Il suo è un intervento sulla “diversità”
come potenziale, sull’osservare cose, eventi, da una prospettiva diversa.
«Pamela Anderson ha addosso più
protesi di quante ne abbia io.» dice «E nessuno la chiama disabile!». Forse è
proprio questo il punto: avere occhi curiosi e mente aperta. Far funzionare le
connessioni e sviluppare “pensieri nuovi” rispetto alla realtà che ci tocca.
Hugh Herr |
Così è stato per Hugh Herr. A 17
anni è stato riconosciuto come uno dei migliori arrampicatori sportivi negli
Stati Uniti e un anno dopo ha perso le gambe, la scalata del Monte Washington,
nel New Hampshire, gli è stata fatale.
Avrebbe potuto, dico avrebbe,
piegarsi alla tragica circostanza, al destino direbbe qualcuno, ma se i fati
degli dèi sono immutabili, il destino può essere cambiato.
Hugh Herr ha determinato il suo
di destino, e non solo il suo, una laurea in fisica, un master in ingegneria meccanica
al MIT qui, seguito da un dottorato in biofisica presso l'Università di Harvard.
Il suo lavoro? Realizzare protesi e ortesi avanzate per le gambe.
Aimee Mullins guarda l'arrampicata di Hugh Herr al MIT Media Lab |
Oggi, leader del gruppo di
biomecatronica dell'MIT Media Lab, sta costruendo la prossima generazione di
arti bionici. La sua prodigiosa tecnologia è stata presentata lo scorso anno
sul palco di TED, “in un intervento sia tecnico che profondamente personale,
con l'aiuto della ballerina da sala Adrianne Haslet-Davis che ha perso la gamba
sinistra nell'attentato terroristico alla maratona di Boston” qui.
Anche per Hugh Herr credo valga
una frase di Aimee Mullins: «Non ho avuto una vita facile, ma ad un certo punto
bisogna assumersi delle responsabilità verso se stessi… Non ho tempo per lamentarmi.
Mi piace inseguire i miei sogni e mi circondo di persone che inseguono i loro…»
Aimee Mullins e Hugh Herr |
[…] Non sai somministrare nulla ad una mente
inferma,
strappare dalla memoria un dolore che vi si è
radicato,
cancellare le scritte angosciose del cervello,
e con qualche dolce oblioso antidoto
liberare il petto ingombro
dalla materia pericolosa che pesa sul suo cuore?
(Dal Macbeth di William
Shakespeare)
L’antidoto è sempre in noi, l’abbiamo
a portata di mano, loro e tanti altri ci mostrano come tutto può diventare un
punto di forza per andare lontano. Anche uno sventurato “imprevisto” può avere vantaggiosi
effetti collaterali, e il punto di forza è nella nostra mente, basta cercarlo.
A volte non da soli, mi raccomando!
Ah, quasi dimenticavo: rammentate che la scienza, la ricerca, la tecnologia portano "l'uomo in cielo", diffidate fortemente degli dèi, loro amano tenervi, stupidi trastulli, nelle gabbiette...
Ah, quasi dimenticavo: rammentate che la scienza, la ricerca, la tecnologia portano "l'uomo in cielo", diffidate fortemente degli dèi, loro amano tenervi, stupidi trastulli, nelle gabbiette...
Second Ascent, La storia di Hugh Herr - Grazie per il video a
- Le immagini in questo post sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.
Ci sono due persone fondamentali nella mia vita che mi hanno dato una mano a combattere contro alcune questioni e due persone considerate disabili dalla società ma con "abilità" difficilmente riscontrabili negli altri esseri umani. E stiamo parlando di "deficit" mentali ma tutti e due sono dotati di una straordinaria capacità di illuminare la strada con parole, comportamenti e le loro battaglie. Ti invitano a porti domande ulteriori, a ribaltare convincimenti. Senza pietismi o inutili compatimenti perché i loro problemi e le loro difficoltà sono a viso aperto. Le incontrai quasi quindici anni fa e la prima cosa che mi donarono fu un sorriso, orecchie aperte e la sfrontatezza della parola.
RispondiEliminaQuando sto davvero male cerco di pensare a loro due, non sempre ci riesco ma sono una fiaccola accesa quando le notti si fanno oscure.
Mi piace And la parola "fiaccola", l'avevo dimenticata. Ognuno di noi ha grandi risorse e se non riusciamo a tirarle fuori occorre guardare a chi ha saputo fare una forza delle proprie "disabilità". Grazie per le tue parole :*
EliminaLa vedo proprio come Hemingway.
RispondiEliminaE poi amo la gente che reagisce, che ha vitalità innata, che non si lascia abbattere.
Ultimamente sono stato sfiorato proprio da questa questione, ho riflettuto molto e ci sono rimasto malissimo... però alla fine ho capito che è sempre giusto reagire e tornare alla normalità. La normalità è dopotutto una cosa che devi sempre bilanciare.
Moz-
Mi spiace Moz che hai passato un brutto momento, ma vedo che sei d'accordo con me, o meglio con Hemingway (è più titolato) e soprattutto i protagonisti di questa storia che occorre lavorare su ciò che abbiamo, non su quello che abbiamo perso. E sono felice che tutto adesso "cammini" per te. Buona serata :)
EliminaSanta, un post indimenticsabile! la disabilità è negli occhi di chi guarda, per dirls col proverbio: il che significa che è soprattutto una costruzione sociale. I casi eccerzionali di queste due persone splendide - proiettate nel futuro più smagliante - deve farci ricordare anche i disabnili 'normali', quotidiani, che non sono sotto la luc dei riflettori, ma che sono altrettanto eccezionali. :) Spendo poi una parola a favore dei 'miei' animali: per loro, la disabilità non esiste, non nel senso che sopraffanno chi è disabile, ma, al contrario, nel senso che lo accettano e adeguano le proprie movenze a quelle speciali del nuovo arrivato.
RispondiEliminaMi permetto di segnalarti unmmio post sulla disabilità:
http://laconfidenzalenta.blogspot.it/2014/02/nessuno-e-perfetto-se-non-e-un-manichino.html
aggiuntina: giusto un oensiero, che meriterebbe approfondimenti non banali: il come la 'dsabnilità', la mancnza di qualcosa , abbia portato Aimee Mullins a sentirsi ibrida con gli altri animali, giocando con le forme e completando o arricchendo ciò che nella presente realtà le manca(va) o che aveva aspetto diverso (come il viso, mascherato da ghepaerdo nella prima foto). Quindi, è diventata una chimera: donna.ghepardo-sirena :)
EliminaGrazie Giovanni per le tue parole. Ho raccontato la loro storia pensando ai più giovani, alla difficoltà che si ha ad essere "diversi". E l'intervento della Mullins sul concetto di bellezza mi ha colpito molto. Concordo con te sul lavoro che la Mullins ha fatto con Matthew Barney, è davvero interessante e ricco di riflessioni. Andrò a leggermi il tuo post. Sugli animali la campagna mi ha dato esperienze diverse, di solito la madre seleziona i sani ed esclude i "malati". Ma ripeto non hanno le nostre logiche e probabilmente dovendo assicurare la vita fa una scelta. Sulle dinamiche di gruppo non mi pronuncio, sei tu l'esperto, per cui apprendo con interesse. Un abbraccio :*
EliminaIo sono come te, sto apprendendo e non sono sicuro di nulla,s nemmeno del fatto che sia davvero è sempre così, la dinamica dell'abbandono dei cuccioli svantaggiati. Osservazioni, di cui ho letto, smentiscono questa visione di darwinismo sociale, utile in realtà a chi sta in cima.
EliminaSono sicura di una cosa: servono grandi storie, ogni tanto o spesso, per "guardarci" e guardare oltre :)))
Eliminaaggiuntina anch'io:
EliminaHugh Herr ne è la prova. La sua ricerca ha fatto miracoli nel campo delle protesi e non solo. Un grande uomo!
Santa, meno male che sei tornata, questi tuoi post sono interessantissimi!
RispondiEliminaGrazieeee Silvia per l'affetto, e poi... detto da una penna "internazionale" e sensibile quale sei, quasi quasi ci credo :))
EliminaMi ripeto lo so: le belle storie e le belle persone fanno un gran bene di questi tempi :*
Ciao, Santa. Concordo con Silvia: meno male che sei tornata! Questo post mi serviva, ora, stasera: stavo per intristirmi per delle cose che mi mancano. E invece, come Aimee Mullins e Hugh Herr, voglio concentrarmi e potenziare quello che ho. "Non piangerti addosso. Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai."Un abbraccio! Buona domenica.
RispondiEliminaTi ringrazio tantissimo Maria. È bello tornare e ritrovare Persone Care e Tanto Affetto. Non rattristarti, hai intorno stima e amore, sono un motore senza eguali.
EliminaLoro sono un grande esempio, ovviamente insieme a tanti altri, per farci capire quanto possiamo dare e fare e non solo per noi stessi. Una settimana di sorrisi tutti per te :))))
La teoria di Aimee Mullins non fa una grinza (il suo confronto con Pamela Anderson non è meno illuminante del pensiero di Hemingway). Più che una modella un modello... Resta il problema di chi le gambe ce l'ha e le usa per fuggire da tutto ciò che non lo riguarda direttamente (penso ad esempio ad un parco giochi di quartiere dove portai un bambino disabile, nel giro di pochi minuti si svuotò completamente, genitori e figli, e non era ora di pranzo). Il fatto che il sottoscritto, internauta incallito, abbia incontrato questo personaggio per la prima volta qui nel tuo blog, può significare solo due cose: 1) i media sono troppo impegnati a monitorare Pamela Anderson, non possono "perdere tempo con queste sciocchezze"; 2) quando mi sono iscritto al tuo blog ci ho visto giusto. Scusa la prolissità, Santa. Buona settimana!
RispondiEliminaNon c'è nessuna prolissità, anzi la tua testimonianza del parco giochi è necessaria. Siamo tutti fantastici con i pietismi e le commozioni da "vetrina", la vera prova del nove è il parco giochi, consentimi la facile metafora.
EliminaI media-(market) sono solo lo specchio della moltitudine, ma oggi sembra che si abbia voglia di nuove consapevolezze... speriamo.
La pulce arrossisce, il tuo blog è una fonte di scoperte, argute e sagge. Grazie Doc ti aguro una settimana di "rivelazioni". Un abbraccio