All’inizio c’era Adamo. E Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo”. Così creò il cellulare. Allora Adamo telefonò a Eva, ma trovò occupato.
Rat-Man (Leo Ortolani)
Nella Genesi a Rat-Man è sfuggita
la cabina telefonica, ma si sa lui è avanti, come tutti i super eroi, io che
super eroe non sono e non fui mi sono dovuta piegare all’esistenza della cabina
telefonica, che per inciso trovavo anch’io occupata, diciamo pure che nel
frattempo Adamo ed Eva si erano super-moltiplicati per effetto forse di
un’alimentazione più varia, visto che una mela al giorno toglie il medico di
torno.
Avrete capito che io appartengo
alla Generazione X, quella generazione senza fiducia nelle istituzioni, senza ottimismo
nel futuro, ma con la cabina telefonica, non il TARDIS di Doctor Who, sfortunatamente.
Per intenderci la mia era il
modello con la gettoniera e la scheda telefonica, chi ricorda gli anni ’90 sa
di cosa parlo, un accenno l’ho fatto nel post [TAG]Very Pop Blog - I miei anni'90,
proprio un accenno.
Uno dei primi slogan della
defunta SIP (Società Italiana per l'esercizio telefonico) recitava:
Non sei mai solo quando sei vicino a un telefono
Era proprio vero! Ma andiamo
per ordine, perché io e il telefono non abbiamo mai avuto un rapporto per così
dire idilliaco, oggi meno che mai (ma questa è sempre un’altra storia).
In quanto GenX è imprescindibile
il legame “io e la mamma”, così come la relazione “mamma=cabina telefonica”.
Ipotizzo un certo disorientamento, mi spiego immediatamente:
Mamma: Mi raccomando, appena
arrivi telefona.
Mamma: Non scordarti, se ritardi
telefona.
Mamma: Appena hai finito
telefona.
Mamma: Fammi sapere com’è andata,
telefona!
Mamma: Telefona, lo sai che sto
in pensiero.
Chiarito il concetto? Credo
proprio di si. Certo adesso tutto questo, tra Facebook Messenger, WhatsApp,
Hangout, Telegram, Snapchat, ecc. ecc., alla generazione Y o Z apparirà senza senso, cose dell’altro mondo,
ma questo è stato proprio il mio mondo.
Quel mondo che mi obbligava andando per la
prima volta in pizzeria e anche le successive a chiamare mia
madre per dirle che ero arrivata “sana e salva” e che mi obbligava anche, visto
che il telefono della pizzeria era sempre fuori servizio, ad uscire in cerca di una
cabina e da sola, perché gli altri volevano godersi la loro serata.
Ci fosse stato all'epoca l'artista Benedetto Bufalino, che ha realizzato la cabina telefonica con le ruote qui, per la mamma sarebbe stato da beatificare, in fondo per lei era facile dire: telefonami.
In pratica
per tranquillizzare mia madre dovevo uscire al buio, girovagare per vie e
viuzze, sempre da sola, trovare una cabina, sperare che funzionasse, dire che
ero arrivata “sana e salva”, omettendo dove e fare ritorno in pizzeria,
sperando di non incrociare il lupo cattivo e perdere tempo a chiedergli delle
orecchie grandi e di tutti gli altri sensi a parte il gusto, a quello non
volevo proprio pensarci perché mi sarei mangiata la pizza fredda, unica
certezza della serata. Se mangio tranquillamente la pizza anche fredda non
chiedetemi la ragione, vecchie abitudini.
Tutto questo sempre che trovando
la cabina non fosse occupata. Gli abitatori delle cabine telefoniche erano i
più perfidi, cercavano di non incrociare mai il tuo sguardo, obbligati a darti
retta l’unica frase di senso compiuto che riuscivano a pronunciare era: un minuto.
Non chiedetemi neanche a quale dimensione temporale si riferissero perché resta
un mistero.
Alcuni secondo me vivevano dentro
la cabina telefonica e non mi riferisco all’odore di urina che si respirava in
molte cabine, ma al marpione di turno.
Avevo una cabina comodissima per
telefonare, ma lui, il marpione, era sempre parcheggiato davanti con la sua duetto, o quanto
meno conosceva i miei orari e come fai, dico come si fa a dire a un tipo che ha
escogitato il modo di starsene sdraiato in macchina con la cornetta all’orecchio
di chiudere la chiamata, che potevo argomentare davanti a tanta inventiva, anzi ti chiedi
come abbia fatto a parcheggiare a filo, a calcolare la lunghezza del cavo e a sdraiarsi sui sedili. Un
maestro della telefonata, uno di quei guru che oggi avrebbe meritato un pubblico
al TED (la conferenza annuale sul mondo scientifico, culturale e anche
accademico).
Stando fuori casa, con una
coinquilina che a mettere il telefono non se ne parlava neanche, la cabina
telefonica era la mia croce. Diciamo pure che si parla d’altri tempi, niente di
superfluo, la marcia verso il consumismo sfrenato era ancora agli albori e il
cellulare rappresentava l’ultimo dei desideri, allora una curiosità forse, oggi un tormento.
E una sera non se ne parlò più
anche di telefonate in notturna, d’estate era piacevole uscire dopo cena a
chiamare, una passeggiata, poca fila, ma quella sera non sono rimasta a lungo
sola al telefono, un ratto decise che doveva proprio entrare anche lui in
cabina e non ci fu verso di sbattere i piedi e fare rumore, ah, per inciso
avevo delle infradito ai piedi, raso terra. Tutto questo mentre “la mamma”
continuava a ripetere: Che succede? E io: Un topo. E lei: Cosa? Che succede?
Rispondimi!
Una scena del film Brisby e il segreto di NIMH |
Per farla breve, ho abbandonato
mia madre e la cornetta, senza neanche riagganciare, al ratto che essendo
sordo-cieco, non si spiega altrimenti, con mia madre non ebbe nessun tipo di
conversazione. Avrei preferito un incontro con la signora Brisby e famiglia,
invece a me toccò il ratto.
Così, senza se e senza ma, mia
madre dovette rassegnarsi a non ricevere più la telefonata notturna, anche perché
fallì la mia ricerca di una nuova cabina appartata per evitare attese di ore. L’unica
che trovai abbastanza nascosta aveva
qualcosa di sospetto, mai nessuno, anzi ci passavano davanti quasi fosse
invisibile, provate ad immaginare la mia contentezza, questo finché non vidi
dei soldi infilati in una fessura, di sicuro per qualcuno era ben visibile e
non certo per telefonare.
Oggi, come allora, continuo a
chiedermi, visto che non ero una di quegli umani di cui parlava il Dottore,
quelli che “Se tu parcheggi una misteriosa cabina blu nel bel mezzo della loro
città, cosa faranno? Assolutamente niente, passeranno oltre.”, perché non mi
sono mai imbattuta in una “misteriosa cabina blu”, perché?
David Tennant, il "Decimo Dottore"
protagonista
della serie televisiva di fantascienza Doctor Who
|
Sarei stata una delle tante
compagne di viaggio terrestri del Dottore, il Signore del Tempo, e a bordo del TARDIS,
mascherato da cabina telefonica, avrei viaggiato nel tempo e nello spazio,
sarei rimasta a bocca aperta a guardarlo con un cacciavite in mano a fare miracoli,
meglio della canzone di Battisti Si, viaggiare.
Grazie per il video a MAZZOLAda10kg
Soprattutto non starei qui ad
annoiarvi con le mie storie, i ricordi e una pioggia cosmica di rimpianti ad
aspettare un nuovo anno che forse non sarà per niente nuovo, un altro anno
riciclato da affrontare con sempre meno forze e pochi strumenti.
Si, lo ripeto ci sarei saltata al volo per viaggiare nel tempo e nello
spazio, tra epoche e pianeti, non avrei disturbato nessuno e avrei visto
avverarsi la frase del Dottore (sempre lui quello di Doctor Who):
Ti ricordi quando dicevamo del mondo che gira attorno a noi? È come quando si è bambini; la prima volta che ti dicono che il mondo gira, tu non riesci a crederci, perché sembra che tutto rimanga fermo.Io posso sentirlo. Il mondo che gira... Il terreno sotto ai nostri piedi sta girando a duemila chilometri all'ora; l'intero pianeta sta ruotando attorno al sole a 110mila chilometri all'ora... e io posso sentirlo. Proprio ora, io e te stiamo precipitando nello spazio. Aggrappati alla crosta di questo minuscolo mondo; e se solo ci lasciassimo andare...
E lasciamoci andare, immaginiamo un anno davvero
nuovo che ci trasformi in persone nuove e se questo non accade, sogniamo d’imbatterci
in una cabina telefonica blu, però mi raccomando non fate l’errore di passare
oltre, entrateci.
Peter Dougan Capaldi, il “Dodicesimo Dottore”
protagonista della serie
televisiva di fantascienza Doctor Who
|
La Santa furiosa vi augura un Buon Anno davvero Nuovo
e qualche superpotere, quello di dimenticare, di essere folli, di fare la cosa
giusta.
Quanto a me, datemi un divano che mi addormento. Voglio
fare un sogno bellissimo e che nessuno provi a svegliarmi. Arrivederci, miei
cari, al futuro.
Auguri!
Cara Santa, normalmente questi lunghi post diventano noiosi, ma i tuoi anno quel piccolo umorismo che attira di continuare, alla fine dico brava! Ora passo anche io agli auguri, ti auguro che il vecchio anno se ne vada rassegnato che il suo tempo è finito! Ora non resta che ricevere il nuovo anno con la speranza che sia veramente buon anno!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Per fortuna! Tiro un sospiro di sollievo, carissimo Tomaso. Mi raccomando se divento noiosa dimmelo immediatamente. E grazie per i complimenti, sei sempre generoso.
EliminaAuguro anche a te tanta serenità e salute insieme all'amore dei tuoi cari. Sempre in gamba Tomaso e arrivederci all'anno prossimo. Un forte abbraccio.
Buon anno Santa!
RispondiEliminaed evviva i cellulari! Tolgono tanti problemi e si possono sempre staccare ahhahha
Anch'io sono stata vittima di madre-telefona e poi a mia volta sono quasi diventata altrettanto. Dico quasi perchè a differenza di me la figlia mi avrebbe mandato a stendere ahhhh
BACIONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Grazie di cuore carissima Patricia.
EliminaSui cellulari non mi esprimo, ho tutta una mia teoria, altrimenti mi mandate alla gogna :D
Alla fine anch'io ho educato mia madre ahahahahah
Diciamo che le difficoltà più grosse, questo è più serio, le avevo con le mie collaborazioni ai giornali, avevo iniziato da ragazzina, ti assicuro che fare un'intervista da una cabina telefonica è arduo... per fortuna la coinquilina lasciò casa e la prima cosa che feci fu mettere il telefono ;)
Felice anno nuovo anche a te, non posso che augurarti ciò che più desideri e come lo desideri :*
Un abbraccio fortissimo.
Ti auguro un sereno e felice anno nuovo.
RispondiEliminaGrazie Cavaliere!
EliminaAuguri di vero cuore a te ed ai tuoi cari. Buon anno nuovo!
Cara Santa, anch'io appartengo alla generazione che ha conosciuto la cabina telefonica con il gettone per chiamare !!
RispondiEliminaAnch'io ho vissuto con una madre che mi diceva "Chiama quando arrivi" e ho dovuto far la coda davanti a cabine sempre occupate per far sapere a mia madre che andava tutto bene...meno male che ora ci sono i cellulari. Buon anno 2018. Auguri
Ahahah Come ci comprendiamo, cara Mirtillo.
EliminaPosso assicurarti che ne ho viste di tutti i colori, anche scene in cui avrei voluto il martello di Thor, a volte c'erano dei mentecatti che stando al telefono urinavano per il solo gusto di scioccare e fare andare via le persone.
Purtroppo non si poteva neanche chiamare un vigile, in questo caso devo dire meglio il cellulare, una sanzione (pesante) gli avrebbe solo fatto bene, anche se io avrei optato per due bei colpi con un mazzo di ortiche :D
Auguro anche a te un buon anno nuovo come vuoi tu.
Augurissimi!
Divertenti queste tue disavventure con le cabine del telefono (che allora sembravano così "futuro", mai avrei immaginato di vederle sparire). E ricambio gli auguri, che sia un 2018 come lo vuoi tu.
RispondiEliminaBuon ultimo dell'anno, Alli. La strada per essere Santa è carica d'insidie ahahahah
EliminaIo invece intravidi la potenzialità distruttiva del cellulare, una delle droghe più terribili del XXI sec.
Alla fine in coda alla cabina ti capitava anche di conoscere gente simpatica ;)
Auguro un 2018 di crescita all'orto di Elli e Alli, un anno di bellezza in palude e tutta la felicità che meritate a te ed Alli. Buon anno davvero nuovo ragazzi. Baci
Le care vecchie cabine telefoniche, quanti ricordi... il primo amore, le code per poter telefonare alla mamma perchè altrimenti le saliva l'ansia... bei tempi.
RispondiEliminaBuon anno anche a te con e senza superpoteri!
Buon ultimo dell'anno Ofelia.
EliminaIn fondo in fondo il fascino della cabina telefonica colpisce ancora :D
Hai detto bene bei tempi, andati. Bando alle nostalgie cara, proiettiamoci nel futuro ahahah
Buon anno davvero nuovo anche a te e soprattutto che sia un anno buono con tutta la serenità che meriti.
Augurissimi!
Che poi c'era un posto più pericoloso di una cabina telefonica isolata? Comunque bellissimi i tuoi ricordi!
RispondiEliminaAhahahah credo proprio di no, fperale. A pensarci bene ero una temeraria, infatti mi cacciavo spesso nei guai :D
EliminaOra col cellulare è tutta un'altra storia...
Buona fine e buon principio, auguri per un 2018 come più desideri.
Buon Anno Santa! e se trovi il Tardis, non esitare: telefona! :)
RispondiEliminaSarà la prima cosa che faccio, Giovanni :D
EliminaDa domani a caccia del TARDIS o magari cominciamo a costruircelo da noi ;)
Un anno felice anche a te, soprattutto di amicizia e serenità per la tua piccola grande famiglia. Avanti tutta!
Un fortissimo abbraccio.
Meraviglioso.
RispondiEliminaIo, come te, ho visto la nascita delle schede telefoniche con relativa collezione e strazio che i telefonisti dovevano subire.
Geniale il tizio della decappottabile.
oh, Santa... BUONA FINE E UN MIGLIOR INIZIO ANNO :)
Moz-
Grazie grazie Moz :*
EliminaUna promessa va mantenuta, non ho rispettato i tempi, ma sono riuscita a rispondere alla tua domanda: Il telefono croce dei 90's?
Acci, a conoscerci prima avrei arricchito la tua collezione, una volta ne regalai una dopo aver chiamato, il ragazzo aspettò che finissi la telefonata (piuttosto lunga) per quella scheda, ma non la ricordo proprio, so solo che era difficile da trovare.
Non avevo il senso degli affari :D Magari avevo in mano un tesoretto e mi sono accontentata di tenere in mano una cornetta ahahahah
Tanti cari auguri anche a te, un 2018 che esalti le tue energie e ti ricambi solo con soddisfazioni ;)
Baci
Post geniale acuto ed ironici. Ricordo pur io quelle cabine e come spesso non funzionavano. Auguri sinceri per te di un 2018 sereno e anche sfavillante magari colorato di blu come la cabina famosa...
RispondiEliminaAdesso sono diventata rossa, Daniele, grazie di cuore. E visto che pare porti bene è un buon inizio :D
EliminaSe ci pensi ci siamo già dentro la cabina blu, ma non ce ne rendiamo conto, chissà magari nel 2018 ci riprendiamo dalla catalessi ;)
Un mondo di bene e colori anche a te Daniele, un anno come più desideri.
Tieni sempre la rotta, Rockpoeta :***
Un giro sull'otto volante a bordo di una cabina telefonica... Divertentissimo! XD Libero sfogo all'ironia: mi sembra perfetto per la fine dell'anno! Auguri auguri auguri per un Buon Anno davvero Nuovo, carissima Santa: senza contraffazioni e soprattutto senza ratti tra i piedi...
RispondiEliminaAuguriiiiii Riccardo. Buon inizio d'anno anche a te.
EliminaGrazie, cosa c'è di più bello che far divertire, non è facile far sorridere.
Sui ratti ho qualche dubbio, forse ti sei perso la mia idea evoluzionista, la Ratvoluzione: https://lasantafuriosa.blogspot.it/2014/04/poema-di-povere-anime.html
Teniamo botta, caro Riccardo. E avanti tutta.
Un abbraccio.
Mi sono fatto quattro risate di cuore, leggendoti, sarà perché ho trovato quel tono semiserio che mi è congeniale (l'avevi scritta per me, no? Dai ammettilo) e poi perché mi hai rituffato nei miei anni ruggenti, quando la mia ragazzina stava acquattata vicino al telefono di casa "dalle 22,35 alle 22,40; mi raccomando che poi lo usa mio padre per chiamare un amico suo"; ed io che alle 22,30 stavo in una cabina fingendo di parlare e le due o tre persone che si agitavano di fuori mandandomi accidenti a voce altissima. Tutto per sentirla mezzo minuto perché poi "...mia mamma...ecco mia mamma...ti devo lasciare..." e tu rimasto come uno stronzo potevi solo immaginare gli urlacci del nostromo che conta le frustate sulla tolda della nave. E tutti gli spettatori che ti strappavano la cornetta dalla mani, finché uno la concludeva con un "nun te la dà stasera, vatte a fa na solitaria regazzì".
RispondiEliminaBei tempi, Santa, grazie di avermeli riesumati.
E tanti auguri per questo anno, sperando che rompa la tradizione con quelli che lo hanno preceduto: oramai abbiamo accumulato vagonate...bastimenti di merda purissima. Adesso basta!
Che felicità, Vincenzo, inizio con i vostri sorrisi :)
EliminaTanti cari auguri anche a te, auguri puliti e profumati, crediamoci e impegniamoci.
forse eri tu il tipo sdraiato in macchina? Scherzi a parte sono sicura che anche ai miei tempi l'amore correva sul filo del telefono, lo si capiva dai sorrisi o dalle lacrime, le cabine telefoniche sono state contenitori di umori...
Ogni tempo ha le sue storie :D
Buon inizio d'anno e un abbraccio.
Mitico questo post!
RispondiEliminaAuguroni!!!!!!
Buon Anno George, auguri di cuore anche a te.
EliminaE grazie mille, se incontro il Tardis passo a trovarti ;)
Abbracci
Santa, che bell’augurio al mondo, il tuo!!!! Anche a me quando capita di passare accanto ad una superstite cabina telefonica, rimango abbacinata dalla mole di ricordi che mi assale, ma soprattutto dalla sensazione del tempo. Sì, solo parola, senza più concetto dietro. Perché il tempo è come il mistero ti lascia solo allibita, a bocca aperta a subire il caos dei pensieri. Tu ne hai saputo rendere un racconto pieno di nostalgia ma divertente. Un bacio e un Anno dolcissimo con tanto amore tra le sue giornate e le sere e le notti e i passi e gli sguardi e gli abbracci:***
RispondiEliminaÈ stato proprio il tempo, bibliomatilda, a farmi pensare al Tardis, l'astronave del Dottore. Ne abbiamo parlato diverse volte in passato, ecco, appunto il tempo passato e quello presente che sembra sfuggire ed è già futuro.
EliminaÈ una percezione, sicuramente, un nostro nuovo stato mentale o ormonale ;)
Fatto sta che ci condiziona, mi condiziona parecchio, lo cerco e mi sfugge...
Mi auguro e ti auguro per il 2018 di riprendere il tempo piegarlo come una curva e ritrovare ciò che più ami te realizzando ciò che più desideri e anche oltre, mi piace questa parola oggi: oltre.
Ti auguro: Oltre...
Ti abbraccio da qui a lì e oltre :D :***
Mi hai fatto ridere tanto!!! E anche ricordare tutte le volte che dovevo scendere "a telefonare un po' a casa" quando ero all'università e non avevamo il telefono in casa :) Buon anno felice Santa!!
RispondiEliminaChe ti abbia fatto ridere, Cri, è il più bel regalo che potessi farmi. Temo sempre di essere noiosa...
EliminaOggi non immaginano neanche, "noi e la cabina telefonica" e tutto il mondo fuori ahahahah
Felice 2018 anche a te. Auguri di cuore.
Un fantastico viaggio nel tempo, il tuo, mi hai fatto davvero ridere tantissimo!
RispondiEliminaBuon anno :-)
Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo. (Leopardi)
EliminaGrazie di cuore Francesca. Ti auguro di essere padrona di questo 2018 ;)
Augurissimi!
Ti abbraccio.
E pensa che qui in svizzera probabilmente le cancelleranno tutte. Uff. Ne ho usata uno proprio settimana scorso. Sai di cosa mi sono accorto? Che tutti i passanti mi guardavano in modo strano.
RispondiEliminaAhahahah Fosse almeno stato il Tardis, And, avrei potuto capire gli sguardi "strani", siamo patetici. Non ci rendiamo neanche conto di quello che ci sta accadendo. Qui ancora se ne vedono, oggetti dimenticati, a volte se ne ricordano e gli danno fuoco...
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