domenica 11 gennaio 2015

Il Poeta della domenica... Konstantinos Kavafis (feat. Gabriella Bortoli)


"Segue a un giorno monotono un nuovo giorno, monotono, immutabile. Accadranno le stesse cose... di nuovo."

Itaca

Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrìgoni e i Ciclopi
o Posidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto, e squisita
è l'emozione che ti tocca il cuore
e il corpo. Né Lestrìgoni o Ciclopi
né Posidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.
Konstantinos Petrou Kavafis
Fa' voti che ti sia lunga la via.


E siano tanti i mattini d'estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra!) in porti sconosciuti prima.
Fa' scalo negli empori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d'ogni sorta,
quanti più puoi voluttuosi aromi.
Rècati in molte città dell'Egitto,
a imparare e imparare dai sapienti.


Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell'approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all'isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca t'ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.


E se la trovi povera, Itaca non t'ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un'Itaca.

Konstantinos Petrou Kavafis, da Poesie
traduzione di Filippo Maria Pontani


Per quanto sta in te
E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri 
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.

Konstantinos Petrou Kavafis, da Settantacinque Poesie
Traduzione di Nelo Risi e Margherita Dalmàti



Torna
Torna, prendimi spesso, amato spasimo,
Torna quando del corpo la memoria
si ralluma, in quegli istanti prendimi:
Quando riagita il sangue le remote
sue voglie e a labbra e carne si agglutìnano
i ricordi, e sulle mani ancora
la sensazione del toccare infuria.
Torna più volte, prendimi di notte
Tutta la carne nel ricordo tendimi…

Konstantinos Petrou Kavafis, da Un'ombra fuggitiva di piacere
Traduzione di Guido Ceronetti 


"Epestrefe" (Torna), dalla voce di due grandi artiste greche, l'attrice Ellie Lambeti e la cantante Dimitra Galani (grazie per il video a Ioccalice)




"Aspettando i barbari" nell'interpretazione del magnetico Vittorio Gassman (grazie per il video a CronacaDaiComuni)


«Ahimè, sempre gli uomini accusano gli dei: dicono che da noi (dei) provengono le sventure, mentre è per i loro errori che patiscono e soffrono oltre misura.» (Zeus agli dei. Odissea, Libro I)

«Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. È l'unico a infliggere dolore per il piacere di farlo.» (M. Twain)


Argo
Mi affaccendai 
intorno a lui
perché gli odori
che quell'uomo 
portava parlavano
di epoche intere
e di genti diverse.

Per nulla al mondo
avrei perduto
sfumatura di spezie
o di porto lontano.

Hanno creduto
l'avessi riconosciuto 
e pensato la mia morte,
dovuta a carne putrida,
felicità inaudita.

No: quell'uomo
era tutti gli odori 
del mondo e io
non sentivo ancora
schiudersi in me
il fiore della morte.

Gabriella Bortoli, da  Achei  - l'esilio degli affetti


(Le immagini in questo articolo sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto.)

35 commenti :

  1. Per quanto sta in te...
    Bellissime parole, vere, sincere.
    Dovremmo metterle in pratica :)

    Moz-

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  2. magnifica la Grecia e magnifici i suoi poeti

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  3. Ah, un altro dei miei poeti preferiti! E una bella scoperta finale. Grazie Santa :-)

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  4. Sono rimasto a bocca aperta. Come avevo fattoa non ricordarmi di Kavafis? Eppure, l'ho ben letto e ce l'ho. Però, ho messo troppa parte della mia vita negli scatoloni del rtrasloco e così mi poerdo certe cose.
    Queste poesie, mi arrivano nel profondo, in questo momento della mia vita sembrano scritt per me.
    PS
    sono convintio che - veramente - gli unici denari e l'unico tempo speso bene, che das la vera ricchezza, sia quello per il viaggiare. Solo i ricordi non ci abandoneranno mai, fino alla fine.
    Grazie, Santa, per questo post incantatore.!

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  5. bello che riproponi sempre poesia.

    kavafis mi fa respirare i profumi della mia amata grecia.

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  6. Liriche davvero preziose. "Per quanto sta in te" è vera e bellissima. Ti ringrazio e, anche se siamo ancora in inverno, ti saluto con l'augurio di Kavafis: "E siano tanti i mattini d'estate/che ti vedano entrare (e con che gioia allegra!)/ in porti sconosciuti prima." Un abbraccio

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  7. Buonasera Moz. In questi giorni particolari, mi è sembrato doveroso ricordare che non andrebbe "svenduta", la vita.

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  8. Bentrovata Ody. La Grecia e parte della nostra memoria. E c'è molto di Itaca e Ulisse in ognuno di noi. Anche immobili siamo degli ulissidi.

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  9. Good afternoon Silvia. Io m'immergo nella notte e tu nel pomeriggio. Pensa che Argo era il nome del mio cane, un cane silenziosissimo, un'ombra, di poche parole. E in questo viaggio con Kavafis, l'esilio degli affetti e quindi Argo doveva necessariamente esserci.

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  10. Ciao franz. Ho volutamente scelto traduzioni diverse, un poeta lo si apprezza sicuramente nella lingua madre. La forza che viene dalla propria lingua, a me piace molto Torna, nell'interpretazione sia della Lambeti che della Galani.

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  11. Grazie a te Giovanni per la condivisione. Come vedi anche qui c'è "la versione di Argo", il racconto dell'altra parte. È vero, la memoria è un pezzo importante del nostro viaggio e se queste poesie adesso ti sembrano scritte per te... "Fa' scalo negli empori dei Fenici/per acquistare bella mercanzia,/madrepore e coralli, ebani e ambre,/voluttuosi aromi d'ogni sorta,
    quanti più puoi voluttuosi aromi." :)

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  12. Notte alta Andrea. Ho ripreso il mio appuntamento domenicale con la poesia, tutte le domeniche, spero, solo poesia. Ricordo da piccola mio nonno o mia madre e le zie quando non volevano farsi capire parlare in greco. Adesso non lo fanno più, anche le parole vanno in esilio... la dimenticanza.

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  13. Ciao Maria. Ne abbiamo bisogno tutti di mattini d'estate e porti nuovi con "doni inaspettati" e la poesia lo è: un dono prezioso. Ed è bello che possiamo condividerla... che gioia! Un bacio

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  14. Santa, Kavafis è per me un puro incanto: me lo fece conoscere il mio mentore in poesia, quando ancora mi orientavo a malapena tra i versi, perché secondo lui aveva delle parole,me delle sensibilità a cui ero affine. Aveva ragione. La poesia di Argo, infatti, è quella che ho letto sul subito con maggior attenzione, ritrovandola con grande e e felice sorpresa. Grazie :)

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    1. È meraviglioso Giovanni avere un mentore che sa guidarti alla poesia. In questo piccolo spazio domenicale cercherò di dare voce a tutta la poesia che conosco, senza limitazioni alcune.

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  15. io non conosco il greco (ho studiato allo scientifico) ma adoro la grecia, tutte le volte che ci sono stato mi sono sempre trovato come a casa. Sul resto mi fai pensare a mia sorella che oltre a inglese, tedesco, francese, conosce benissimo latino, greco e l'arabo e poi da egittologa pure il mondo delle piramidi e così è facile che si metta a parlare senza farsi capire da nessuno.

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    1. Anch'io And ho studiato allo scientifico. E le lingue straniere mi sono oscure... anche sull'italiano ho forti dubbi :)
      Tua sorella è preziosa. L'Egitto è affascinante, una cultura ricca e sfaccettata e poi ha la fortuna come ho detto in un commento di poter leggere e ascoltare nella lingua originale, senza mediazioni. Alcune traduzioni, detto da traduttori, falsano o non riescono a rendere il significato. Ma a volte non ci comprendiamo e non comprendiamo neanche tra noi, che parliamo (pare) la stessa lingua.

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  16. Ciao, Santa. Le tue parole, aspetto sempre un poco a leggerle… ho questa tendenza … non so spiegarne il motivo. E poi e poi Kavafis, sì ho letto qualcosa, l'ho anche acquistato per la biblioteca, ma forse sta scritto che alcune scoperte debbano venirci da persone che conosciamo, da amici o amanti. Ecco, così penso di queste poesie che hai scelto, non solo che le vedo scritte per me, così come qualche tuo altro lettore , ma che nella prima mi riconosco ad un punto davvero straordinario, io viaggio e credo di viaggiare portando con me quei sentimenti, quelle immagini, quelle sensazioni. Eheheheh (risata imbarazzata), spero di non aver esagerato. Un bacio.

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    1. Ciao Matilda. Come dico sempre le cose vanno assaporate lentamente. E poi il blog è uno spazio di dialogo senza orologi per fortuna... anche se a dire il vero vedo che si ama di più sostare sui sorcial (come li chiama un comune amico). Per cui è bello direi quasi intimo come una poesia sommessa... Qui puoi dire tutto anche esagerare, alcuni viaggi sono talmente potenti che ti tracciano come una mappa :)

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  17. Meravigliose, semplicemente meravigliose..
    Che bei doni ci fai cara Santa...
    Che la mia Itaca , possa essere lontana, ma se pure vicina che possa raccontarle ancora una volta cosa ho imparato a vedere con la luce degli occhi e del cuore!
    Un bacio!

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    1. Buonasera Nella. Itaca... partiamo e torniamo... ripartiamo, siamo così. E nel viaggio accadono cose straordinarie e sventure, silenzi e fragore. Siamo un po' come il mare di Ulisse: calma piatta, tempesta, superficie di orizzonte, vuota o piena, abisso di meraviglie o terrore, luccichio di azzurro o nero di burrasca.... e queste pagine per ringraziare i poeti che ci ricordano quanto siamo fragili e forti. Una serena notte poetica.

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  18. il tuo spazio domenicale, che ho scoperto da troppo poco tempo, pur avemndolo sotto gli occhi già da un po', è un vero balsamo, Santa.

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    1. Grazie Giovanni. Anche se a dire il vero è la poesia e i suoi cantori che devi ringraziare. Io, con scelte ovviamente personali, mi limito a riportare i loro versi. Solo versi per lasciarsi vivere dalla poesia. Un pò come la canzone di Paolo Conte: "Come mi vuoi"... e l'odore di spezie che ha il buio. I balsami sono vitali. Un abbraccio

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    1. Cara Matilda, c'è quel bellissimo passo di Saramago ... bisogna vedere quel che non si è visto.... ritornare sui passi già fatti (Viaggio in Portogallo) che sicuramente conosci, credo riassuma il senso del viaggio. Ma detto tra noi :) vorremmo sempre rivivere quell'unico viaggio che ci ha tolto il fiato... o farne uno se non lo si è avuto che ci renda puro stupore... estasi e meraviglia... ahahah stasera viaggio così. Un bacione

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  20. "Per quanto sta in te" andrebbe scolpita su pietre miliari lungo le strade più trafficate... Se tanto mi dà tanto, completando la lettura con le altre 74 della serie, potrei raggiungere il Nirvana :). Recupererò. Grazie per questa profonda e succosa condivisione.

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    1. Doc, possiamo fare la proposta. Le pietre miliari andrebbero ripristinate con la poesia. Anche dei totem.... Oramai non siamo abituati a guardare in basso :) Forse la poesia ci potrebbe riumanizzare. .. un nuovo umanesimo integrale. 74 volte Buona Lettura :)

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  21. Paolo Conte, direbbe di sè stesso 'poeta malgrè lui', chissa! anche limitsarsi, come dici tu, a riportare poesie, non è di animi insensibili. anche il tuo animo è vibrante e si emoziona , naviga e vola viaggio dopo viaggio. Un abbraccio a te :)

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    1. Oh che bello... la diretta. È una canzone che amo in modo particolare ed è anche poesia ... malgrè lui :) Anche un animo insensibile può trascrivere poesie... ma credo siano tutti sensibili... un pò come le famiglie felici e le disgraziate di Anna Karenina... Adesso ti faccio ridere: Notte Santa

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  22. anche i blog possono comptere coi social-f quanto a velocità del botta-e-risposta. basta essere presenti e attenti :) . ah sì, ogni famiglia infelice lo è a modo suo, mentre quelle felici si assomgiliano; dici allora che gli insenbili sono solamente dei 'diversamente sensibili'? lo sprerei, ma a volte sono solamente e semoplicemente insensibili. Tutta questa sensibilità, per inciso, mi mriocorda anche le marionette del teatro dei sensibili di Guido Ceronetti.

    Bella una notte così! Notte Gianna a te, santa - lo vorrei oure io un niome che è anxche un elogio.

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  23. Avrei voluto scrivere questa risposta sotto la tua risposta a Doc.
    Ma non me lo permette.

    Pietre miliari, totem, land art coi sassi, glifi incisi. Mi intriga questo anelito al tornare a guardasre in basso, puoi immaginare il perché....

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  24. Un uomo sensibile, Giovanni, è Ceronetti, oltre al suo teatro. Lui vegetariano. Si sono sensibili tutti, ognuno a modo suo. Come nell'esempio del mare, abbiamo abissi dentro di noi dove luccicano tesori e mostri, siamo così noi, piccoli animali spaventati. Io non sono velocissima, lo sai, lenta-mente, ma sono per il blog ultra-social. Anche il tuo nome... non è un elogio, ma qualcosa di meglio... un dono (se non vado errata). Buonanotte

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  25. Ops, ho letto solo ora Giovanni. Anch'io ho dei problemi con le risposte nidificate, adesso non me lo consente. Dovremmo... ma siamo civilizzati e guardiamo fisso, non in alto, non in basso e neanche davanti... lascio alla tua immaginazione il dove. Grazie per questa bella chiacchierata al chiaro di luna... ma trattandosi di poesia non poteva essere diverso. Adesso porto le stanche membra a Morpheus (quello di Matrix s'intende!).

    È l'ora
    È l'ora in cui s'ode tra i rami
    La nota acuta dell'usignolo;
    È l'ora in cui i voti degli amanti
    Sembrano dolci in ogni parola sussurrata
    E i venti miti e le acque vicine
    Sono musica all'orecchio solitario.

    Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore
    E in cielo sono spuntate le stelle
    E c'è sull'onda un azzurro più profondo
    E nei Cieli quella tenebra chiara,
    Dolcemente oscura e oscuramente pura,
    Che segue al declino del giorno mentre
    Sotto la luna il crepuscolo si perde. (G. Byron)

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  26. A rifletterci con più calma, come tu fai e mi fai fare, è vero: in ognuno di noi c'è - sembra esserci - una misura di generosità e una misura di crudeltà. Siamo umani-tanto-troppo-umani... tutto qui, mi verrebbe da dire. Ceronetti è vegetariano per i motivi migliori, quelli etici. Ricordo i suoi articoli con stile da profeta veterotestamentario o dottore cabalistico su La Stampa.
    Il mio nome, cmq mi ci trovo bene. Buona - lenta -notte.

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