L'estrazione della pietra di H. Bosch |
Nel dubbio, mi astengo! Quante
volte ci ha accompagnato e ci accompagna questa frase, all’apparenza così ovvia
e risolutiva, anche nei momenti in cui la nostra decisione dovrebbe essere
irrinunciabile. Eppure il dubbio ci immobilizza, non abbiamo più alcuna
certezza, prendiamo tempo, sempre più tempo. Il dubbio non è poi così diverso
dalla paura, non parlo della paura da animale, dove l’istinto risponde con la
paura davanti ad un reale pericolo, ma di quella generata dalle nostre
emozioni, qualcosa di mentale e incorporeo. Davanti al bivio o al trivio invece
di operare una scelta, decidere da che parte andare, la nostra ragione mette in
atto la tanatosi , ci paralizziamo,
chiudiamo il passaggio con il vivere, simuliamo una morte apparente. Non
decidere ci appare come una difesa, in
uno stato di morte apparente non abbiamo più nulla da temere, nessuna azione da
compiere.
dott.ssa Licia Vicinelli |
C’è chi non può decidere sino a che non ha vagliato
ogni sfaccettatura del problema, che pesa e soppesa e ripesa i
pro e i contro di ogni questione in cerca della scelta perfetta e finisce
per non decidere mai.
Chi devo scegliere fra due partner? Devo perdonare
un tradimento? Perché l'amato non mi ama? Che scelta lavorativa devo fare?
Compro o non compro? Devo fare o non fare?
Il dubbio può essere rivolto a qualsiasi ambito. Queste
sono tutte domande che nascono da emozioni e sentimenti e che all'interno di
essi dovrebbero trovare una risposta, la loro riduzione a ragionamento
razionale impeccabile non solo non permette di trovare la risposta
definitiva che cerchiamo, ma oltretutto confonde la percezione
delle nostre sensazioni e, peggio, ci fa agire in modi che aumentano la
possibilità che ciò che temiamo si avveri.
Se ad esempio non so se posso fidarmi del
partner e mi metto a controllare il suo cellulare, pedinarlo, fargli il terzo
grado, nel tentativo di reperire gli elementi per rispondere al mio
quesito, otterrò le risposte che cerco oppure altererò le sue sensazioni
nei miei confronti al punto di fargli veramente desiderare un'altra donna,
magari meno insicura e pedante?”
Questo modo “squilibrato” di
usare la ragione pare sia in crescita nel nostro modello di società sottoposto
ad un continuo bombardamento d’informazioni e ad un’infinità di scelte e
opzioni per il futuro. Intrigante è anche scoprire che, come la dott.ssa Vicinelli
rimarca, “…la maggior parte dei disturbi affliggono poco democraticamente
solo le persone più intelligenti”.
Interessante il punto di
vista con cui il tema verrà trattato. È
quello della Terapia Breve Strategica, un approccio innovativo che pare assicuri risultati in tempi brevi, approfondirò in seguito l'argomento perché si ha proprio bisogno di strategie rapide, ma efficaci (non solo per la nostra mente). Qui la rapidità di cambiamento che ne deriva, insieme
alla cadenza dei colloqui, generalmente ogni due settimane, fanno della
Psicoterapia Breve Strategica un approccio ideale anche in tempi di crisi,
quando il proprio benessere rischia di apparire come qualcosa di superfluo.
E’ facile togliere un sassolino dalla
scarpa, ma togliersi i sassolini dalla mente è impresa ben difficile occorrono “mani”
esperte e concedetemi appassionate.
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