Al Google I/O 2014 gli
sviluppatori della società di Mountain
View hanno ufficialmente presentato Cardboard,
il progetto che trasforma lo smartphone in un visore per la realtà virtuale (virtual
reality, VR) con l’ausilio di una semplice scatola di cartone.
Ma quello che ha dell’ incredibile è l’antefatto accaduto nella giornata precedente l’evento e raccontato da Christian Plagemann, ricercatore scientifico alla Mountain View.
Google Cardboard VR |
Ma quello che ha dell’ incredibile è l’antefatto accaduto nella giornata precedente l’evento e raccontato da Christian Plagemann, ricercatore scientifico alla Mountain View.
Questa non è una storia alla Freedom Downtime, non c’è l’hacker Kevin Mitnick che “sfonda” la rete di una grande corporation, qui si racconta di un cartone e di “Dodocase”,
ma non fatevi ingannare dai nomi, la storia è davvero sorprendente.
Ma veniamo ai fatti, anzi al racconto.
In rete
circolavano post sulle novità che Google avrebbe presentato a San Francisco alla
conferenza annuale per gli sviluppatori della Mountain View il 25 giugno. Attesa febbrile.
Questo prima dell’appuntamento con Google I/O 2014.
Eccoci al 25 giugno. Prima
della presentazione ufficiale al Google I/O uno dei progetti portati avanti dal team di sviluppo viene pubblicato sul web, si tratta di un software
toolkit open-source Cardboard. Trascorrono due, tre ore dalla pubblicazione e
una società sviluppa il progetto.
Ma non è finita. Solo dopo altre due ore su un negozio
on-line si poteva già ordinare il Google Cardboard VR Toolkit.
Il tutto è avvenuto ad una velocità 100 volte maggiore di quanto ci si potrebbe aspettare!
Il tutto è avvenuto ad una velocità 100 volte maggiore di quanto ci si potrebbe aspettare!
Ditemi se questo non è comunicare
in tempo reale. Fantastico. “Via! Più veloce della luce”, ricordate?, ma in
questo istante Superman mi appare come
Matusalemme, il grande vecchio antidiluviano. Altro che velocità della
luce, per “vivere” occorre muoversi a
velocità superluminali, voglio anch’io un supergirante di fluttuazione (una
macchinetta per i viaggi interstellari).
Se l’illusione della profondità
nel 19° secolo fu lo stereoscopio, una scatoletta con delle lenti a cui si fissavano le immagini, oggi abbiamo
ancora la scatoletta, ma per saltare in una realtà virtuale dove la percezione
supera la fisicità del reale.
Tornando ai visori per la realtà virtuale rappresentano
sicuramente il nostro futuro. E dati i costi elevati di quelli oggi in
commercio Android Cardboard è sicuramente
vincente.
Stereoscopio di Holms - Photo credit: Davepape (Wikipedia) |
Nei laboratori del Google’s Cultural Institute di Parigi ingegneri, artisti e intellettuali
hanno lavorato insieme al progetto Cardbord, a come trasformare in modo
semplice ed economico lo smartphone in un visualizzatore VR. In pratica è il
telefono che fa la magia, quello che serviva era un contenitore semplice e
naturale.
Google Cardboard VR |
Google Cardboard VR toolkit |
Per chi avesse voglia di entrare in una nuova dimensione, su Google Play Store è disponibile gratuitamente l’app Cardboard, uno smartphone oramai lo possiedono tutti e il cartone, per chi fa la differenziata, magari se lo ritrova già a casa.
E come ha esclamato una ragazza che
ha provato Cardboard al Google I/O:
“Fly to space”
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