Il camminare presuppone che a
ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in
noi.
Italo Calvino
Mi è sempre piaciuto camminare,
mi consente di sentire il mio corpo, di stare con me e allo stesso tempo di
uscire da me. Posso guardarmi attorno e
cogliere le piccole cose che correndo non avrei di sicuro modo di
osservare.
La settimana scorsa vi ho
raccontato di una corsa “pazza” in auto di 16.000 Km dal Regno Unito alla
Siberia, il Mongol Rally, potete leggerlo qui, oggi ho voglia di cammino. E
quale cammino se non il Cammino di Santiago de Compostela?
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Il cammino verso Santiago de
Compostela è uno dei percorsi più importanti della cristianità, io lo considero
un percorso culturale, non è un caso se ad “incamminarsi” verso la tomba di san
Giacomo il Maggiore, secondo i vangeli primo tra gli apostoli, ci sono anche i non credenti e
insieme a loro anche i devoti di altre fedi, un cammino universale che
abbraccia tutti, credenti e, come qualcuno direbbe, miscredenti.
È proprio vero: camminare fa bene!
Il Cammino, attraverso la Francia
e la Spagna, dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, non è di 16.000
Km, solo 800 i chilometri, dai Pirenei alla Galizia, affidati non già alla
resistenza di un motore, ma alla forza trainante dei piedi.
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Avete mai ascoltato Ho
ballato di tutto di Paolo Conte? Beh, mi viene in mente ora pensando
proprio ai piedi:
...
Mai nessuno che abbia amato, lo sai i miei
piedi, mai nessuno, lo sai.
Footie, footie...
Vedi, il cuore e i piedi, proprio così,
sono i primi che si stancano, sì...
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Sono proprio questi piedi, a
volte dimenticati, che portandoci in giro fanno assaporare al “cuore” tutto quello che l’ansia quotidiana ci impedisce di godere.
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Qui non c’è la frenesia dell’arrivo, c’è
piuttosto il dilatarsi di tutti i sensi a cogliere ogni sfumatura del cammino,
dallo spettacolo della natura, all’impalpabilità delle nostre emozioni, tra
memoria e scoperta; e ci sono gli incontri, i confronti, la condivisione, i
silenzi e le risate, la fatica e l’entusiasmo, ci siamo noi e tutto l’altro e
gli altri da noi.
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Perché non dimentichiamolo mai,
le persone sono importanti e se il mondo va storto è perché più che spesso non
lo ricordiamo.
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In questo cammino non importa se
a muovervi è la ragione, il sentimento, la fede, la curiosità o la pura voglia
di una vacanza diversa, lontana dalle solite rotte dei vacanzieri estivi,
quello che più conta è dare finalmente al tempo il suo giusto valore e a noi
stessi la giusta attenzione, a questo corpo che come gli hórreos, i granai di
frutta e cereali che s’incontrano lungo il cammino, conserva tutto di noi, è il riassunto della nostra vita.
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Non vi sto ad elencare i luoghi e
le tappe, vi lascio alle suggestioni di chi il cammino lo ha attraversato, al
racconto dei suoi occhi e alle impronte dei suoi piedi.
Bisogna anche guardare il mondo con
gli occhi degli altri, si possono scoprire cose impensabili e soprattutto si
mettono in discussione le nostre vere o presunte certezze.
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Per il Cammino verso Santiago de
Compostela vi lascio agli occhi di Bibliomatilda. E se decidete d’incamminarvi
anche voi, mi piace pensare un po’ ispirati da me e soprattutto dalle cronache
di Bibliomatilda, come salutavano gli antichi pellegrini, vi dico: Ultreya y Suseia (oltre, più su,
verso Santiago).
Bibliomatilda:
- Do camiño qui
- Do camiño 2 (ovvero dei fiori, delle mucche e di qualche pellegrino e pellegrina) qui
- Do camiño 3 (ovvero delle rose, dei laghi, delle partenze e degli arrivi + un incontro con Obelix) qui
- Do camiño 4 (ovvero della Bellezza seppure oscurata dalle nuvole e dal tempo, dei selfie, degli hórreos, delle Chiese, dei villaggi e dell'arrivo a Melide) qui
- Do camiño 5 (ovvero delle tappe intermedie e delle rivisitazioni dei miti) qui
- Do camiño 6 (ovvero della notte di San Giovanni e della sua acqua che, pur avendola incontrata, non ho fotografato) qui
- Do camiño 7 (ovvero degli arrivi, degli incontri e dei sospiri) qui
Sfortunato colui che ha gli occhi fissi su due cammini.
Proverbio curdo
M’incammino anch’io, per ora a
passo di gambero, prima di lasciarvi voglio suggerirvi un libro per le vacanze,
“La via lattea”.
Pubblicato nel 2008, il titolo
del libro riprende l’omonimo film diretto da Luis Buñuel nel 1968, uno strano
pellegrinaggio da Fontainbleau a Santiago de Compostela che narra la storia
delle eresie e delle contraddizioni della religione cattolica attraverso i
surreali incontri di due vagabondi, Pierre e Jean, sul Cammino.
Anche il libro ripercorre il
Cammino di Santiago de Compostela intrapreso, tra il 24 aprile e il 26 maggio
2008, da “un ateo impenitente”, il matematico Piergiorgio Odifreddi e da “un
cattolico dubbioso”, il giornalista Sergio Valzania e per un tratto dallo storico cattolico Franco
Cardini.
“La via lattea” raccoglie
le loro conversazioni, tra provocazioni, riflessioni, aneddoti e schermaglie, sul
senso del Cammino, tra scienza e fede, anzi è meglio dire sul senso della vita
che poi se ci pensate è proprio un cammino.
Il Cammino di Santiago - Piergiorgio Odifreddi e Sergio Valzania |
Due amici con idee diverse che si
confrontano vivacemente, ma con intelligenza “allargando via via la discussione
alla filosofia, all'etica, alla storia, all'arte”
E mi ritrovo a pensare che in
fondo abbiamo tutto sotto gli occhi, ma ci affanniamo a cercarlo fuori, oltre,
affidandoci all’ “invisibile”, quando tutto è lì a portata della nostra mano,
di sicuro vederlo richiede uno sforzo troppo grande se continuiamo a girare lo
sguardo “altrove”.
Il Cammino di Santiago - cortesia bibliomatilda.blogspot.it |
Così constato di essere
perfettamente d’accordo con Odifreddi quando
dice:
“… A turno i due leggono allora
un brano in spagnolo e tedesco, che dice l’esatto contrario di ciò che sento e
provo io: che bisogna cercare qualcosa che non c’è, per valorizzare e
giustificare tutto ciò che c’è. Ma non è un peccato, mi domando nel sentirli,
doverti illudere che il Cammino sia altro da ciò che è? Come se non bastassero
i sentieri e le strade che percorri, le salite e le discese che affronti, i
boschi e i campi che attraversi, i fiori e gli uccelli che ti circondano, il
sole e la luna che ti illuminano, il vento e la pioggia che ti sferzano, i
paesi e le città in cui transiti, il prosciutto e il formaggio che mangi,
l’acqua e il vino che bevi, le chiese e i monumenti che visiti, gli ostelli e
gli alberghi che ti ospitano, la gente che incontri, le conversazioni che fai,
i pensieri che hai…”
Comunque, leggendolo spero concorderete con me
come la vera grande bellezza sia la diversità.
Un tulipano non combatte per impressionare nessuno. Non combatte per essere diverso da una rosa. Non ne ha bisogno. Perché è diverso. E c’è spazio nel giardino per ogni fiore.
Marianne Williamson, A Return to Love
Vado, ci ritroviamo dopo l'estate... Vi aspetto!
Buone vacanze e dovunque decidiate di andare buon cammino.
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Come sempre vi raccomando: Abbiate cura di voi!
- In apertura post, lungo la via francese del cammino di Santiago, il monumento al pellegrino sull'Alto del Perdon, Navarra
- Le immagini in questo post sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.
Altro piccolo sogno. In queste vacanze, ormai agli sgoccioli, sono rimasto qui a Lugano ma ho cercato di camminare il piu' possibile. Anche solo nei quartieri.
RispondiEliminaNei sogni And si può camminare ovunque.
EliminaCamminando per la città, anche dopo anni, scoprivo particolari inaspettati.
A volte anche i piccoli viaggi ci sorprendono.
Faccio ancora in tempo a dirti buone vacanze, goditi al meglio anche "gli sgoccioli" :**
Yo te amo, Santa, te amo!
RispondiEliminaPerò, Bibliomatilda, amami poco, ma a lungo :D :D :D
EliminaP.S. Anch'io te amo
Santa, abbi tu cura di te, che racconti di essere un po' "arrugginita"
RispondiEliminaBuona estate
Cara Vera, sono rimasta esposta alle "intemperie" troppo a lungo ;)
EliminaCol fai da te ci vuole più tempo, ma sto cercando di rimuoverla, la ruggine ;)
Grazie :**, passa anche tu una magnifica estate.
A presto!
Camminare immersi nella natura e nella cultura, fa sicuramente bene al corpo e soprattutto alla mente.
RispondiEliminaSerena pausa.
Concordo pienamente Cavaliere, il corpo e la mente hanno bisogno di "ossigeno".
EliminaUn'estate serena anche per te.
Camminare (come andare in bici), ti permette di vedere cose che chiusi nella scatoletta metallica, non riesci mai a vedere. Credo che sia questo il senso più profondo (magico) di questa camminata. Se un giorno lo faremo, lo faremo in bici, come l'ha fatto un mio caro amico con la figlia lo scorso anno.
RispondiEliminaChe bello Alli, amo la bicicletta, non ho mai fatto lunghi tragitti, nel caso del cammino preferirei i piedi, sono troppo curiosa e mi fermerei di continuo, anche se sono sicura che ci siano tratti in cui la bici sarebbe perfetta.
EliminaMi hai messo in crisi ;)
Ti auguro una bella estate.
Ma, credo che anche con la bici ci si possa fermare spesso e volentieri, noi lo facciamo durante tutti i nostri giri. Non pensare ad un giro in bici lungo fatto di corsa, anzi, direi quasi che ci si può fermare più che a piedi (meno stancante, la bici ti regge e non stanchi troppo gambe e schiena). Pensaci.
EliminaIn effetti Alli, non hai torto.
EliminaBellissimo post Santa ho respirato a fondo le emozioni che hai raccontato e grazie per il suggerimento letterario
RispondiEliminaGrazie Daniele, sono felice ti abbia emozionato.
EliminaPuoi anche ascoltare la diretta, che fecero durante il cammino, qui: http://www.wr6.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-4e0b3f05-3878-4af3-8bf3-8cb2b25292d8.html
Come per il post di Bibliomatilda, ti sembrerà di camminare con loro...
In ogni caso, libro o radiocronaca, ti auguro una buona estate, come vuoi tu :D
Buon Cammino, Santa, reale, spirituale e immaginario. Trova il modo per resistere al caldo che sta arriando e ci rivediamo a settembre. Un bacio e un abbraccio, amica cara :)
RispondiEliminaGrazie Giovanni, in effetti sono giorni particolarmente infuocati, non solo per le temperature. Camminare aiuta sicuramente, magari all'ombra :D
EliminaBuon cammino anche a te, mano nella mano con l'entusiasmo di andare avanti. Un abbraccio fortissimo :**
Camminare è il mio sport preferito (anche perché al momento non ne pratico altri, se non con i polpastrelli sui dispositivi), per cui questo post lieve e solare mi trova assolutamente a mio agio! Grazie per questo cammino senza fine, Santa: buone vacanze anche a te, all'insegna di una sostanziosa serenità! Un abbraccio.
RispondiEliminaBuongiorno DOC, metaforicamente, come ho già detto, cammino a passo di gambero :D Fisicamente questa città ha cambiato molto le mie abitudini, non posso certo definirla una smart city, di conseguenza diventa vitale proiettarsi "altrove" e "camminare" ( prendo a prestito il tuo sport ;) ) con i polpastrelli ritempra...
EliminaPassa anche tu una bella estate, piena delle cose che ami. Un grande abbraccio.
I tuoi post sono sempre ispiratori, cara Santa. Forse sono in ritardo per augurarti buone vacanze, però almeno posso dirti buon Ferragosto!
RispondiEliminaGrazie Silvia!
EliminaIo si che sono in ritardo, a momenti ti rispondo per il solstizio d'inverno :D
Che dire, cammina cammina e si perde l'orientamento ;)
Baci
Confermo quanto dice Alli e aggiungo che la bici è più divertente. Ah, dovevamo riflettere? Be' si può fare anche questo ;) Buon cammino, Santa, e buona vacanza|
RispondiEliminaGrazie Elle, spero siano state "energetiche" le vostre (vacanze). Io amo in egual misura piedi e pedali, forse dipende dai luoghi o dalla voglia, di sicuro per un percorso così lungo la bici mi pare un felice compromesso ;)
EliminaAbbracci
Il Cammino di Santiago è un'esperienza unica che ti mette a confronto con le tue debolezze e con i tuoi punti di forza. Chi lo fa , ne esce sicuramente cambiato. Ma non è facile percorrerlo tutto , ci vuole forza, coraggio e determinazione. A me sarebbe piaciuto ma non sono certo in grado di fare questa esperienza.. Un saluto
RispondiEliminaTi capisco Mirtillo, non sempre riusciamo a fare ciò che vorremmo, per tanti motivi. Viverlo attraverso gli occhi di chi l'ha percorso è comunque una bella emozione...
EliminaUn caro saluto.
Ho sempre desiderato fare questo percorso, che ho sempre definito percorso di vita e mai come in questo momento di impossibilità ,lo avrei fatto.
RispondiEliminaL'amica che dovevamo percorrerlo insieme, mi ha raccontato passo dopo passo tutto il suo viaggio, così' trascinante e emozionante, dove il" tutti per uno" esiste ancora e sembra impossibile, dove la natura gira intorno a te e ti è amica, dove le emozioni si incrociano con il sudore della fatica che sembra un premio..mentre io sono sempre inchiodata dal mio virus e i miei piedi reclamano l'inutilità per cui sono stai creati.
Una meraviglia il leggerti , e anche in questo caso mi hai dato l'opportunità di essere insieme a te.E ne ho bisogno.
Bacio speciale!
Carissima Nella è sempre bello leggerti e sentirti vicina, triste per me il tuo malessere, soprattutto per una donna come te piena di entusiasmo, vorace di vitalità.
EliminaCi accomuna l'impossibilità di percorrere tali distanze e l'aver vissuto il viaggio attraverso gli occhi di un'amica ed è stupenda anche questa vicinanza.
E poi come diceva Alfred de Musset: "L’immaginazione a volte dispiega ali grandi come il cielo in un carcere grande come una mano."
Guardiamo a queste ali Nella e lasciamo vivere l'immaginazione.
Ti sono vicina, anche se la vita fuori dal Web non sempre mi consente di esserci come vorrei.
Ci vorrebbe la multilocazione, ma anche questa possiamo solo immaginarla :)
Un grande abbraccio.