mercoledì 16 novembre 2016

Animali, brava gente.



“L’uomo non sa di più degli altri animali; ne sa di meno. Loro sanno quel che devono sapere. Noi, no.”
da La divina irrealtà delle cose, Fernando Pessoa – Trad. G. Boni


Abbiamo all’incirca 2 milioni di anni, anche qualcosina in più, anzi abbiamo impiegato due milioni di anni per essere quello che siamo. Un gran bel lasso di tempo per svilupparci e di cose ne abbiamo fatte, parecchie rispetto alle altre specie animali, di sicuro ci siamo differenziati. Il detto: «Condiscila come vuoi, rimarrà sempre una zucca!», ci calza a pennello.

Non possiamo nasconderlo che anche noi siamo animali, come per la zucca, sebbene abbiamo sviluppato un linguaggio articolato, ci siamo ripuliti nel corso del tempo, migliorato la postura, perso peli, abbiamo seminato, raccolto, e poi costruito, sempre di più, in verticale, orizzontale…

Abbiamo anche finemente pensato di dotarci di un’anima per distinguerci dagli animali altri, per rimarcare la nostra superiorità e ripudiare la cosiddetta “bestialità”, ma animali restiamo, nonostante le nostre tendenze naturali non siano più in armonia con la cosiddetta civiltà. L’animale risponde all’istinto, che è sempre “buono”, l’uomo dovrebbe mediare col pensiero concettuale, ma è perennemente in contrasto con le esigenze della “società umana”.

La cosa che ci viene meglio pensate un po’ è l’odio e la guerra, che poco ha a che fare con il bene del singolo o della propria specie, siamo superbi in queste faccende, inimitabili, articolati. In quanto predatori non ci batte nessuno. Riusciamo ad essere strategici, spietati, bugiardi… Contraddittori ovviamente, fa parte anche questo del nostro bagaglio, per lasciarci poi facilmente sedare o meglio intontire all’occorrenza.



Insomma eccoci iperbolicamente disarmanti, con la nostra aria da cane bastonato, lo sguardo da pesce lesso, agnelli tra i lupi, a fare le civette, ad acchiappare farfalle, a crederci i figli della gallina bianca, a dormire come ghiri, a morire come mosche, a mettere pulci nell’orecchio, a ingoiare rospi, a strisciare come serpenti o piangere come vitelli.
Per poi, come scriveva Goethe nel Faust:
 Godere «… come cannibali, come cinquecento scrofe!».
Che variegata specie siamo!
Di diritto o di rovescio il dato è che da sempre andiamo a braccetto con i nostri simili, suvvia non storcete il naso, metafore a parte, li amiamo. Vivi o cotti il legame è fortissimo, naturale direi.
Che animale vorresti essere? Dimmi che animale ami e ti dirò chi sei!

Quante volte ci siamo trovati in mezzo a queste discussioni, a porre o a porci 😄 queste domande, a fantasticare sul cambio pelle. Francamente mi soverchia già l’animale che sono, andare anche a caccia di una seconda pelle non se ne parla proprio.
Certo posso anche giocare ad infilarmi in un’altra comunità, sicuramente avrei più cose da imparare che standomene seduta a rigirare pensieri guastati e tossici. Non perché in loro debba riconoscere ciò che sono, anzi, ritrovare una diversità perduta e finalmente liberare l’animale che sono.

Eccomi!

Forse una vita da BONOBO…


Nella Repubblica Democratica del Congo, il corrispondente Anderson Cooper, mi porta a conoscere i Bonobo.  Qui 
Potrebbero sembrare degli Scimpanzè, niente di più sbagliato.
Queste scimmie non si uccidono a vicenda, attaccano briga sicuramente,  ma alla guerra preferiscono fare l'amore.
Il merito dello slogan pacifista degli anni ’70 «Fate l'amore, non la guerra» spetterebbe a loro di diritto.


Il sesso, secondo uno studio condotto da Frans B.M. de Waal, “è la chiave dell'intera vita sociale del bonobo.”
La varietà dei contatti erotici tra cui il sesso orale, il massaggio dei genitali altrui e intensi baci di lingua, pare sia la strategia del bonobo per evitare conflitti. In pratica usano “il sesso per distrarre l'attenzione e sciogliere le tensioni.” L’ipotetico svilupparsi di un conflitto, per il cibo, il gioco, il territorio, viene placato prima dal contatto sessuale. Qui


Tanto amanti della pace, quanto perseguitati, i Bonobo sono in via di estinzione, vivono in una terra duramente provata dalla guerra, il Congo, che sicuramente tanto dovrebbe imparare dalle dinamiche di questa pacifica comunità, tanto avremmo da imparare anche noi.
Una socialità che è riuscita a sviluppare anche qualcosa che a noi cosiddetti “civilizzati” sfugge,  la solidarietà femminile.


Qui le femmine, senza alcun legame parentale, fanno fronte comune.
Le femmine anziane corrono in aiuto delle più giovani, indipendentemente da simpatie o antipatie, formando coalizioni che mantengo “le donne” in una posizione di privilegio. Ma vi rendete conto di cosa fanno questi animali!


È proprio strano come io condivida con loro una buona fetta di DNA senza però godere dell’imprinting genetico, e dire che mi piacerebbe assai riattivare questi geni “avveduti”, non so a voi, ma a me: orca l’oca se m’intrippa una vita da Bonobo!

Aspetta, forse andrebbe meglio  una vita da MEERKAT…



Mi vedo già, tenera, pronta al sacrificio. Sono i mammiferi più socievoli della terra, conosciuti come Meerkat o Suricati.

Guardate questo video Qui

Vivono nell’Africa meridionale e in particolare in Sud Africa, a dominare il gruppo è solitamente una femmina che insieme al suo fedele partner dà origine ad una discendenza che a sua volta si prenderà cura dei fratelli più piccoli, si tratta di comunità piccole composte da 2 o poco più famiglie, composte da madre, padre e figli, che possono arrivare a contare fino ad un massimo di 30 “individui”, solitamente una decina, quando i figli trovano il compagno o la compagna a loro volta costituisco nuove famiglie.



L’organizzazione sociale dei Suricati è molto sofisticata, ogni membro del gruppo svolge diversi ruoli, babysitter, tutor, scavatori, ovviamente viene rispettato il diritto alla madri che allattano di ridurre il tempo dedicato al lavoro, sono proprio degli animali anche questi Suricati!, e non da ultimo il ruolo fondamentale di sentinella.



Le sentinelle si appostano sul punto più alto del territorio in prossimità delle tane o costruiscono montagnole per avere una buona visuale della zona. Se la situazione è tranquilla, il Suricato di guardia emette dei suoni delicati, rassicurando i compagni a continuare la ricerca di cibo e le tipiche attività della comunità. Alla vista del pericolo urla, continua a gridare e mantenere la postazione finchè tutti gli altri non sono si sono messi al sicuro, capita così che talvolta, per la sopravvivenza dei compagni, perda la vita.


È questo spirito di sacrificio che ha permesso la sopravvivenza della specie, l’altruismo è un elemento imprescindibile, ognuno protegge a costo della vita l’altro. Pensate che in caso di pericolo ed impossibilità di fuga fanno scudo ai più piccoli con il proprio corpo.


Credo che passerei il tempo a piangere proprio come un vitello per la commozione, finirebbero per esiliarmi ne sono sicura…

E se conducessi una vita da CHALK BASS…


Il suo nome scientifico è Serranus Tortugarum, un piccolo pesciolino che raggiunge la lunghezza di appena 7/8 cm, ah che meraviglia, con l’inverno alle porte, poter guizzare felice nel Mar dei Caraibi, abbagliata dalla bellezza delle barriere coralline al largo di Panama.

Lo stupore non sta certo in questo, il nostro minuscolo pesce ha una smisurata capacità, è in grado di cambiare il proprio ruolo sessuale fino a venti volte al giorno. Si chiama “ermafroditismo simultaneo” e il nostro Chalk Bass ha organi riproduttivi sia maschili sia femminili, ed è in grado di scambiare i ruoli con grande frequenza in una sola giornata. Un vero record!
Ma ancora più intrigante il fatto che pur vivendo in grandi gruppi sociali con un sacco di opportunità di cambiare partner, le coppie di Serranus Tortugarum sono fedeli.



Mary Hart, dell'Università della Florida, insieme al marito,  l’ornitologo Andrew Kratter, nei sei mesi di studio al largo della costa di Panama, hanno constatato come le coppie rimanessero insieme per tutta la durata della ricerca, fino a quando uno o entrambi non scomparivano definitivamente dal sito di studio. Una relazione a lungo termine, in pratica finchè morte non li separi.
Questo alto livello di fedeltà del partner in un pesce non convenzionale ha sorpreso gli stessi scienziati Qui 

“Il cambio di sesso”, stando alle loro osservazioni, tende a generare cooperazione all'interno della coppia e limitare i tradimenti, ma guarda un po’ che animali anche questi!
Chissà magari imparare a scambiarci i ruoli potrebbe portare a relazioni più stabili o quanto meno a conoscerci meglio, se non altro ci faremmo due risate e ridere fa davvero bene anche alla coppia.
Che faccio? Mi faccio crescere i baffi? Ma no, che confusione, quello è il pesce gatto!
Ho bevuto troppo, ho la testa per aria…

In questo stato mi è più facile una vita da TESSITORE…


Quanto mi piace il nome! Tessitore Sociale o Passero Repubblicano, un piccolo uccello diffuso nell’Africa subsahariana che raccoglie e intreccia erba per costruire nidi giganteschi. Un vero e proprio esempio di  Cohousing, si tratta di veri e propri condomini sospesi che possono superare i 5 metri di larghezza e la tonnellata di peso.



Il nido viene costruito in società con strutture multifamiliari che possono ospitare fino a 500 uccelli, sai che orchestra! La zona centrale più calda viene usata per la notte e le camere esterne per la zona giorno, ci sono aree per la cova, la mensa. Un lavoro ingegnoso e febbrile per creare un’architettura tra le più spettacolari al mondo.



L’elemento cardine è la condivisione del lavoro, pare che chi non collabora al bene comune venga punito, salvo poi essere reintegrato in caso di “pentimento”.   
Mi pare anche giusto, se poi non si ha voglia di vivere in comunità basta costruirsi delle villette a schiera, i Tessitori socievoli scelgono anche questa soluzione, che diamine, sono uccelli repubblicani, la libertà sta anche nel volere una casa monofamiliare.



Incominciamo, inizio pagando la TOSAP, aspetta prima mi serve il progetto, no no devo comprare il suolo e ci sono i vincoli paesaggistici poi… meglio l’agenzia immobiliare. Ma sono proprio fusa, adesso sono un Tessitore. Che bestia sono!
E voi che vita vorreste?

State sereni!

  • In apertura post immagini progetto "Segundas Piele" del fotografo Miguel Vallinas qui
  • Le immagini in questo post sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio

26 commenti :

  1. Il suricate che hai mostrato è Timon de Il Re Leone, praticamente :)
    Dovremmo comunque imparare dai bonobo, sciogliere tensioni con atti d'amore (o sessuali). Ma chi ci guadagnerebbe davvero?

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dovrò colmare la lacuna Moz, non ho visto Il Re Leone, ma la foto esprime tutta la tenerezza che mi ispirano :)
      Di sicuro i nostri cugini Bonobo hanno parecchio da insegnarci e molto meno costoso che frequentare corsi per gestire la rabbia o lo stress.
      Hai ragione siamo troppo venali per farci influenzare da queste dinamiche sociali.
      Io però ti abbraccio ugualmente, gratis ;)

      Elimina
  2. Mi suscita sempre meraviglia e gioia, vedere quante carte sa giocare la natura degli e negli animali. Tre esempi, tre modi diversissimi di vivere la vita fino in fondo.
    E noi umani, invece, innestiamo sempre il pilota automatico della dissonanza cognitica, e ci ostinimao a ritenerci diversi o superiori, senza imparare per dasvvero, nulla.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Abbiamo le nostre peculiarità Giovanni, siamo capaci di grandi slanci ed estreme bassezze. Diciamo pure che la non-informazione amplifica di più le bassezze. Certo è che avremmo tanto da imparare gli uni dagli altri.
      Io mi sono deliziata a scorrere il tuo reportage fotografico e mi sono arricchita, visto che attualmente vivo da "lumachina", senza quei meravigliosi paesaggi però, ^_^ (per restare in tema)

      Elimina
  3. a parte i lupi e i gatti che mi piacciono tantissimo e verso i quali mi sento affine anche come stile di vita...io da sempre provo affetto e amore per quegli animali disprezzati un po' da tutti tipo: pecore, galline, i maiali. non sai quanto mi piacciono le mucche. alcune settimane fa, dopo tantissimo tempo, sono riuscito ad accarezzare una mucca. tanta emozione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne sono sicura And, ti ha guardato con i suoi occhi "bovini" e ti sei sciolto :D Mi ha da sempre affascinato la tranquillità delle mucche.
      Fino ad ora ho avuto un pessimo rapporto con i piccioni, ovviamente non si può andare con tutti d'accordo ;)

      Elimina
  4. I Bonobo sono dei geni, hanno capito tutto.
    Sono sempre stata affascinata dai cavalli il mio sogno sarebbe stato quello di poter cavalcare, ma è sempre stato al dilà dei miei mezzi.

    Per Andrea C.
    Hai mai provato a dre una mano ad un vitellino? te la prende subito in bocca e comincia a succhiare, è divertentissimo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma dai, anch'io Vera avrei voluto cavalcare, ma non mi è stato possibile. Però ho avuto la possibilità di trascorrere delle belle giornate con gli asini a Gombola nell'appenino modenese. Ovviamente nulla a che vedere con il cavallo, ma mi hai fatto tornare in mente delle belle giornate serene.

      Elimina
    2. X Vera C. S^, ho provato qualche anno fa. Succhiava tutto. Poi mi seguiva. tutto interrotto dall'arrivo dalla mamma.

      Elimina
  5. Suricate, non c'è dubbio, per l'altruismo e la solidarietà e il valore dato ai compagni/e; poi, in un'altra vita pesce azzurro dei caraibi, che divertimento cambiare sesso dev'essere e la barriera corallina come casa, non è quello amore puro? che permette qualsiasi variazione sul tema?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so se hai letto Orlando della Woolf, spero di si. Certo Orlando ha a disposizione quattro secoli per cambiare sesso, e di sicuro in un lasso di tempo così lungo le variazioni sul tema non mancano.
      Spero che Bibliomatilda si possa concedere delle vacanze con lezioni d'immersione, le tue acque sono piene d'amore ;)

      Elimina
  6. Sono un alligatore amante dei gatti, ma concordo con il vecchio And: le mucche sono animali molto interessanti, per come ti guardano (in Sardegna, mentre andavamo al mare con l'auto, ci siamo trovati circondati da una mandria al passeggio, esperienza incredibile, strana, onirica ... che sguardi avevano quelle mucche).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    3. A questo punto Alli non riesco a trattenermi, ti scrivo il testo di una canzone, ovviamente dedicata anche ad And... Sperando che dopo l'ennesimo invio blogger non l'accetti :D :D
      Mucca
      Mucca che ora mi sei di fronte
      -pensa- che strana circostanza
      Tu che mi guardi con questi occhi bovini
      Tu che mi giudichi che non ti avvicini
      Mucca la tua tranquillità
      -io e te- quest'aria limpida
      Parlami delle trame che tu vedi il giorno
      Dell'uomo piccolo di questo mondo

      Mucca la tua tranquillità
      "il viandante annusò quella strada
      e si disse convinto di avere intuito
      qualcosa di certo che non fosse la morte
      e i telegiornali. Ma adesso i suoi occhi
      guardavano oltre e la mucca osservava
      e scuoteva la testa col fare discreto
      d'amica che ama giudica soffre
      ma non interviene. Cosciente del fatto
      che un uomo felice non cambia
      la propria visione del mondo
      difatti il viandante alterò quello sguardo
      e credette di amarla
      al di là delle forme comuni"

      Mucca ma tu il ragazzo ce l'hai?
      Su via dai mucca non arrossirai dai
      Beh si lo so non sono proprio un bel toro
      Però di te mucca m'innamoro
      Mucca ma adesso dove vai
      -lenta- neanche un saluto fai
      Io t'ho stressata per un giorno intero
      Io parlo troppo mucca non è vero?
      ....!mucca every day... I love...! Muuuuuu
      (da Neoplastica)

      Elimina
  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  8. Ah, che bello essere un bonobo! Loro li conoscevo, ma gli altri di cui parli no, ti ringrazio di avermeli fatti scoprire. Certo che la razza umana è proprio quella che funziona peggio di tutte :-(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno Silvia,
      in giro molti si stanno organizzando per chiedere la cittadinanza "bonobo" :D
      Se ci conoscono bene, sono certa che la respingeranno ;)

      Elimina
  9. Santa, poi ci sono quelli che, convinti, asseriscono essere l'omosessualità contro natura; di natura certo sanno davvero poco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno Vera,
      come ho scritto in apertura post, citando Pessoa:
      "... Loro sanno quel che devono sapere. Noi, no."
      La necessità di mediare tra "istinto" e "pensiero" non fa altro che portarci a storture...

      Elimina
  10. Sicuramente gli animali sono migliori degli essere umani, loro almeno non fanno guerre e non distruggono il pianeta.
    Serena giornata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Cavaliere denaro e potere sono una pandemia... Oltretutto siamo anche riusciti ad alterare l'ecosistema.
      Se loro "distruggono" lo fanno per necessità, mi vengo in mente le cavallette :(
      Anche a te una serena giornata

      Elimina
  11. E' un post bellissimissimo! Grazie. Lo citerò in qualche modo nel mio blog. Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bello! Ogni tanto "specchiarci" fa bene... :D
      Grazie sempre per la tua stima Maria e la condivisione.
      Un forte abbraccio.

      Elimina
  12. Ma perché non dichiariamo la terra "area autoprotetta", e ce ne andiamo ad autodistruggerci su un altro pianeta? Post ricco e interessante, come e più di sempre. Quanto a me, "Cervo a Primavera", aspirante a gabbiano di scogliera: è il motto del mio blog... Buona serata, Santa: è sempre un piacere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie DOC :* che bello ritrovarti qui in mezzo alla natura, quale posto migliore!
      Hai proprio ragione, l'Unesco dovrebbe dichiarare tutta la terra "patrimonio", ma serve a poco se non riusciamo a farcelo entrare in zucca.
      Noi lanciamo frecce... anche qualche anatema ;)
      Tu hai di sicuro le idee più chiare delle mie, Cervo e Gabbiano, io sono più caotica... li amo tutti, a parte qualche fisiologica antipatia ^_^
      Serena settimana. Un abbraccio :*

      Elimina

Torna su