Giovedì 31 ottobre si festeggia Halloween,
l’1 novembre tutti i santi o Ognissanti, me compresa, e il 2 novembre i morti,
per tutti si chiamano “ponte”, non ponte tra il terreno e l’ultraterreno, ponte
nel senso di vacanza, questo è il significato vero della festa, tutto il resto
è cornice.
Le questioni fondamentali sono 3: Cosa si fa? Dove si va? Cosa si mangia? Dato che in queste occasioni ognuno fa e porta qualcosa, io mi occupo del dove si va, tutti d'accordo?
Le questioni fondamentali sono 3: Cosa si fa? Dove si va? Cosa si mangia? Dato che in queste occasioni ognuno fa e porta qualcosa, io mi occupo del dove si va, tutti d'accordo?
Certo non è facile soddisfare la richiesta tra mistero, paura, surreale, trascendente, insomma unire la terra e il cielo con funi ora suggestive, ora favolistiche, ora reali.
Bisognerebbe essere déi maghi, déi articolo partitivo, non dèi divinità, anche se non sarebbe male avere a disposizione un dio mago, ma forse il leggendario Merlino possiamo considerarlo il dio dei maghi, chi non lo conosce, proprio lui quello dell’incantesimo a Uther Pendragon trasformato nel duca di Cornovaglia per ingannare la moglie del duca, Ygraine e concepire con lei re Artù.
Quasi un giochetto, niente di nuovo se pensiamo a Zeus, maestro nella trasformazione e nell’inganno quando si trattava di conquistare una donna, per entrare nel suo letto, non proprio nel letto, diciamo per entrare, non conosceva ostacoli. Assumere l’aspetto di un uomo, come Anfitrione, fu il minimo, la sua fantasia non aveva limiti eccolo trasformarsi in nube, in cigno, persino in pioggia per accoppiarsi, proprio un mito. Immaginate la sua fantasia scatenata nella notte di Halloween, altro che mascherata.
E se Zeus fu un mito, Merlino creò il mito di re Artù, è uno dei personaggi fondamentali delle leggende arturiane, fu lui l'artefice della Tavola Rotonda grazie al suo incantesimo.
Merlino e Viviana, Gustave Doré 1868 - particolare |
Siamo o non siamo nel mondo della
magia? E allora tutto è possibile, va beh, pressappoco. Io parto, intanto
faccio un salto da Viviana per prendere un abitino, non è che sono molto
fornita di abiti da lago.
Per entrare nel mondo di Merlino mi toccherà fare un bel po’ di strada, chiudo gli occhi e arrivo, basta crederci…
In Bretagna, nel nord-ovest della Francia, nel comune di Paimpont a 30 km da Rennes, tra brughiere e laghi, quasi un incantamento, appare la Foresta di Paimpont o di Brocéliande, la vera custode della leggenda di Re Artù.
Foresta di Paimpont o di Brocéliande |
C’era un tempo in cui alle foreste non veniva dato fuoco e lo spirito della foresta seguiva le storie degli uomini e vegliava su di essi.
Le querce e i pini, e i loro fratelli della foresta, hanno visto sorgere e tramontare così tanti soli, e visto andare e venire così tante stagioni, e svanire nel silenzio così tante generazioni, che possiamo ben chiederci cosa sarebbe per noi “la storia degli alberi”, se questi avessero la lingua per narrarcela, oppure se le nostre orecchie fossero abbastanza sensibili da comprenderla
Maud Van Buren
La foresta di Brocéliande ne
custodisce parecchi di segreti, un labirinto di alberi per proteggere dimore
leggendarie e fonti miracolose. Chissà se ho il cuore puro, si narra che solo
chi ha il cuore puro trova la fonte d’acqua dell’eterna giovinezza, la Fontaine
de Jouvence, pare si trovi proprio a pochi passi dalla tomba di Merlino.
Giustamente meglio che vigili il buon mago, pensate se qualche soggetto, di
quelli reali, con un artificio scova la fonte…
La tomba di Merlino |
Prima però devo trovare la casa di Viviana, non posso presentarmi da Merlino con questo aspetto, anzi meglio trovare un regalo per la fata, non sta bene presentarsi a mani vuote, cosa potrò mai regalare ad un fata. Magari un albero d’oro, che ne pensate?
Dovrò andare ad ovest della foresta di Brocélinde, inoltrarmi nella Val Sans Retour (la Valle Senza Ritorno) o Val des Faux-Amants (Valle dei Falsi Amanti) alla ricerca dell’Albero d’Oro, qui la fata Morgana imprigionava gli amanti infedeli trasformandoli in rocce, se siete state tradite fatela una puntatina col fedifrago, magari funziona ancora, non so se funzioni pure con le donne infedeli, voi provate. Una cosa è certa, di sasso resteranno sicuramente...
Val Sans Retour o Val des Faux-Amants |
Vite vite, direbbe un francese, veloce veloce devo trovare l’albero, dopo il disastroso incendio del 1990, l’artista François Davin innalzò a simbolo della conservazione della foresta un albero d’oro circondato da 5 querce carbonizzate per simboleggiare la rinascita della foresta. L’Albero d’Oro si leva solenne alla fine della diga dello Specchio delle Fate, il lago immobile e senza increspature “vivo e limpido come l’argento” che fu la dimora di 7 sorelle, tutte fate.
Sul fondo l'Albero d'Oro di François Davin |
Lascio stare l’albero, troppo prezioso per essere portato via, prezioso come questa foresta, che nella luce dell’autunno appare come la tela di un pittore dove i colori si distinguono per poi fondersi in un’opera d’arte.
Andrò a mani vuote, deciso, “basta il pensiero”, si dice, anche se a me non piace proprio, la foresta mi suggerirà qualcosa, le foreste sono miracolose, questa poi è magica…
Foresta di Paimpont o di Brocéliande |
E sono finalmente arrivata alla casa di Viviana, L'Hotié de Viviane ou Tombeau des druides, anche qui mi ritrovo tra terra e cielo, il rifugio della fata e un sito druido del tardo Neolitico datato tra il 3.500 e il 2.500 a.C. circondato da dodici lastre di scisto porpora, le lastre che originariamente coprivano la cassa sono state rimosse. Se come diceva Einstein “La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto.”, io voglio andare dappertutto e allora voglio immaginare che la fata Viviana sia stata sicuramente qui, purtroppo non si è fatta vedere.
L'Hotié de Viviane ou Tombeau des druides |
Prima che faccia notte meglio trovare un riparo sicuro, il Castello di Comper mi pare un luogo adatto e forse sarò più fortunata magari è alla casa lago, lo stagno di Comper accanto al castello nasconde il palazzo di cristallo costruito da Merlino proprio per lei, non è che viene chiamata a caso la Dama del lago.
Il Castello di Comper |
Certo da sola in un Castello, la cosa mi turba un po’, camminare nei grandi saloni tra ombre e silenzi è proprio da Halloween, sinistro ed innaturale. E se poi arrivassero i cavalieri nelle loro luccicanti armature più morti che vivi? No, no! Meglio un posticino protetto e con un’unica via d’accesso, quale nascondiglio migliore della Quercia di Guillotin che con i suoi mille anni e un diametro di quasi 10 metri e un’altezza di 20 farebbe paura anche agli spettri ed è proprio in zona, a Concoret. Se salvò il monaco ribelle, l’abate Guillotin (da lui il nome), durante la rivoluzione, si nascose proprio nella cavità del tronco, proteggerà anche me per una notte, certo non sono abate, però quando dirò che sono Santa mi farà accomodare di sicuro.
La Quercia di Guillotin |
Forse sono folle e ho perso il
senno, ma non dovrò mandare Astolfo sulla Luna a recuperarlo, mi basterà
raggiungere il villaggio di Folle Pensée (Pensiero Pazzo) e bere alla magica sorgente
di Barenton, qui l’acqua fredda come il ghiaccio stranamente ribolle, vi
stupite? Siamo nel cuore di Brocéliande,
si può credere a tutto, anche che la sua acqua curi la follia e se non è la pazzia che vi tormenta, ma la solitudine, l'acqua promette amore. Non cedete single, la sorgente di Barenton probabilmente funziona meglio di Meetic...
Foresta di Paimpont o di Brocéliande |
Così, ripreso il senno mi tocca la via del ritorno, non prima di aver fatto una capatina sulla costa, a Vannes. Dove finisce l’immaginazione, comincia il reale e questo a volte è più coinvolgente della fantasia, la Bretagna infatti ha un patrimonio naturale e marittimo ammaliante, che dire: magico!
Uccelli a migliaia, lontre, foche grigie, il narciso delle Glénan sottratto all’estinzione, il ginestrone, il cardo blu, e ancora delfini, urie, tra ripide scogliere, foreste di querce e faggi, una biodiversità che rapisce. Si contano 7 riserve naturali che coprono una superficie di 1730 ettari.
La Bretagna è la terra ideale per
le rotte migratorie, rifugio per le specie minacciate, le piante rare e dal
2012 residenza per un nuovo abitante, lo strano Homo Algus.
Nel Golfo del Morbihan, punto di contatto tra l'Oceano Atlantico e la costa della Bretagna, uno dei luoghi più suggestivi della regione, una baia incredibilmente bella punteggiata da più di 40 minuscole isole, si trova la Riserva naturale delle paludi di Séné: ex-saline, sito di importanza internazionale per gli uccelli migratori, è la più grande area naturale 530 ettari di antiche saline.
Qui 7 strane creature si sono impossessate del posto, si tratta degli Homo Algus, sdraiati tra i rami o accovacciati immobili sull’acqua si confondono con il paesaggio delle paludi di Séné.
Sono creature nate dal
fango e dalle alghe, opera dell’artista Sophie Prestigiacomo che grazie al crowdfunding e
al marito Pesce Regis, anche lui artista visivo, ha dato vita a delle opere
realizzate con materiali dell’ambiente in cui sono inserite, la Riserva naturale delle paludi di Séné, che le ospita insieme alla straordinaria varietà di tutte le altre specie che popolano questo magico angolo di paradiso terreno.
Sophie Prestigiacomo |
Gli Homo Algus non si limitano a dialogare con la natura circostante, Sophie Prestigiacomo seleziona nella natura i suoi materiali e permette alla natura di giocare un suo ruolo, contando sugli effetti del tempo.
Sono creature effimere, mortali, destinate con il passare delle stagioni ad evolversi e confondersi con il paesaggio diventando loro stesse natura…
Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora.
Goethe
Magiche Feste a tutti voi!
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Fantastico questo viaggio tra magia e realtà, sogno e vita mi ha letteralmente affascinato. Ottima scelta dei luoghi. È come se davvero avessi viaggiato dentro quei posti, in quelle realtà, vivendo quella magia che i personaggi di cui parlavi sapevano accendere. Davvero straordinari gli Homo Algus della Prestigiacomo. Come sempre leggere un tuo post è respirare aria pura e salubre, è vita.
RispondiEliminaOh Daniele, grazie grazie, non avresti potuto scrivere frase più bella: "È come se davvero avessi viaggiato dentro quei posti...". L'ho scritto con questa intenzione, per far viaggiare chi, come me, ha solo la fantasia dalla sua. Ed è una gran cosa in certi momenti della nostra vita, come le parole di un amico.
EliminaBuone feste!
Cara Santa, che bello poter seguirti un un viaggio di pura fantasia.
RispondiEliminaLa storia ci insegna tanto, specialmente ricordando i nostri cari!!!
Ciao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Che bello, caro Tomaso, sapere che hai viaggiato anche tu :)
EliminaLeggere apre mondi, il sapere, la storia, aprono la mente...
Buone feste a te e ai tuoi cari. Grazie!
I colori di Paimpont sono stupendi.
RispondiEliminaGrazie di questo tour magico-naturale, antico e moderno, leggendario e folk. Non conoscevo questi posti meravigliosi.
Buon ponte anche a te ;)
Moz-
Grazie mille Moz :)
EliminaSono stracontenta di averti fatto scoprire questo itinerario, lo trovo fantastico, per la bellezza e il rimando a leggende che conosciamo un po' tutti. Mi è sembrato adatto, e con mio grande piacere confermi, a unire terra e cielo, un po' di qua e un po' in tutte le direzioni ;)
Buon attraversamento del ponte anche a te :)
Un abbraccio.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSottoscrivo le parole del commento di Daniele "Fantastico questo viaggio tra magia e realtà, sogno e vita mi ha letteralmente affascinato. Ottima scelta dei luoghi. È come se davvero avessi viaggiato dentro quei posti, in quelle realtà, vivendo quella magia che i personaggi di cui parlavi sapevano accendere. Davvero straordinari gli Homo Algus della Prestigiacomo. Come sempre leggere un tuo post è respirare aria pura e salubre, è vita."
RispondiEliminaRimango incantata nel leggerti. Brava!
Come stai? Un abbraccio affettuoso da Palermo.
Wow! Che emozione sapere che avete viaggiato con me tra leggende e luoghi spettacolari, natura e arte, fantasia e realtà. Abbiamo bisogno di un caleidoscopio, magari solo per rilassarci :)
EliminaE poi, merito alla Bretagna per le sue riserve naturali.
Grazie Maria per le tue belle parole.
Ti chiamerò quanto prima... Intanto un bacione.
Come non ripensare al bel libro "Le Nebbie di Avalon"?
RispondiElimina(Ho avuto la fortuna di andari in Bretagna, purtroppo ormai mooooolti anni fa.)
Spero, Vera, di averti fatto un po' rivivere le magie del tuo viaggio. Non è detto che tu non possa ritornarci ed io poterla visitare per la prima volta. Baci.
EliminaPs La citazione del ciclo di Avalon è perfetta, grazie per averlo ricordato :)