martedì 12 febbraio 2019

Sanremo 2019 la finale vista da Waldorf e Statler.



È finito Sanremo, c’è chi lo vede, chi non lo vede, chi lo odia, chi lo ama e chi non sa nemmeno dov’è Sanremo. Io Sanremo non lo vedo, ma la stanchezza che mi perseguita in questo periodo mi porta a guardare il divano come si guarderebbe un delizioso bignè alla crema dopo una giornata schifosa, così ho guardato allo stesso modo mia madre e le ho detto: sai cosa facciamo stasera ci mettiamo comode sul divano, vicine vicine e ci guardiamo questo Sanremo, dai, tu fai Waldorf e io Statler, i due anziani che trovavano da ridire su tutto, loro hanno il posto  in galleria al Muppet Show, noi abbiamo una posizione privilegiata: IL SACRO DIVANO.





Non è riuscita a dirmi di no, sarà che ho guardato anche lei come il più squisito dei dolci. «Ci vestiamo anche noi eleganti», non mi ha fatto neanche finire la frase, «se vuoi guardarlo bene, altrimenti mi chiudo nel bunker e buona notte!» (da quando mi sono trasferita ha ribattezzato la sua camera il bunker).

Non ho insistito, anche se lei a dire il vero era in lungo. Mi soffermo sul look perché per un evento come Sanremo è importante e voi non stavate aspettando che questo. Iniziamo dalle acconciature, la padrona di casa, mia madre, uguale uguale a Waldorf, bianco glaciale e spettinato, super trendy e di tendenza, io la versione femminile di Statler, silver ombré-balayage che schiarisce fino al platino in un corto, ops scusate, si dice short cut, insomma trendissime senza neanche andare dal parrucchiere, a noi i capelli si acconciano da soli. E veniamo agli outfit, lei long dress in morbido vellutino bordeaux con micro stampe ispirate all’oriente, io total grey  blazer e pantaloni, per farla breve lei in vestaglia e io col mio comodo pigiama felpato, ma a raccontarlo così non farebbe un effettone.




Sss! Comincia la finale. 

-È tornato di moda il damasco.
-Ci sono cose che non invecchiano.
-Altre si e pure male, guarda che facce. Ti ricordi quel telefilm, Vincent… con la faccia da leone?




-Quale, no, ah si La bella e la bestia. Mah, secondo me sono finiti nelle mani del chirurgo pazzo di Fuga da New York. La clinica  con i tossicodipendenti della chirurgia plastica di Carpenter non è più un film.




-Ma tu le capisci le parole?
-Male, saranno i microfoni.
-Seee, la voce.
-Comunque sono tutte omologate, vengono dalla scuola di Maria De Filippi.
-Ah, sei informata. Non sapevo insegnasse canto.
-Ahahahahahah
-Guarda questi, più che cantare fanno show.
-Ho visto un documentario sugli uccelli, che eleganza. L’hai mai visto l’uccello spatola? Con quello strano becco che gli consente di vivere.




-Hanno una vita dura, la bellezza è un’idea. Anche questi cantanti tra picchi e discese, sono un’idea.
-Sicuramente non l’hai visto il film I Origins, parla di occhi o del senso della vita, forse per questo mi è venuto in mente. No, mi è venuto in mente per un dialogo in cui si parla proprio di uccelli: i fasianidi. 
“Uccelli che provano tutte le emozioni in un solo istante. Quando cantano, esprimono amore... e rabbia e paura e gioia e tristezza, tutto insieme, mescolato in un unico suono magnifico.”
-Anche se non si capiscono proprio i testi, parlano sempre d’amore, senti. Esprimerlo e tutt’altra cosa. L’amore e il denaro vincono su tutto. Altro che fasianidi.
-Ma non parlano di denaro, è l’amore che vince.
-Si si, denaro l’ho aggiunto io. Si esprime di più.
-Polly e Nello questa sera saranno incollati alla Tv. In adorazione. Per loro sono le canzoni più belle. I cantanti più grandi e duettano pure insieme.




-Ah si, pure tu sei innamorata di una star?
-Ahahahahah io sono infedele, e poi la star produce piatti pronti.
-La star? Chi ti capisce...
-Ma no, pensavo al brodo. Siamo alla fine adesso proclamano il vincitore.
-Del brodo?
-Ma di Sanremo.
-Ah, è finito?
-Per fortuna…
-Che sia finito?
-Per fortuna che ognuno ha la sua musica.
-Ti ha colpito il vincitore?
-Per fortuna l'ho schivato.




"buona" resilienza!


  • Le immagini in questo post provengono dal Web e sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.

11 commenti :

  1. Cara Santa, come sempre alla fine del festival di San Remo, non potevano mancare le sceneggiate e i contestatori, i premiati dicono che non meritavano.
    Dimmi un po chi a ragione!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Come cantava Bob Marley: Il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore.
      Per cui caro Tomaso, parlando solo di musica, non si sente dolore neanche se non ti colpisce :)
      Un forte abbraccio anche a te.

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  2. Risposte
    1. Il retroscena di Sanremo, Andrea. Con ospite la mamma sapevo che qualche chicca sarebbe venuta fuori :D
      Un caro abbraccio.

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  3. Ecco, per me quei due sono i "vecchietti del Muppet Show", non ne ricordavo i nomi :) Per me sono sinonimo di due che brontolano e criticano assieme, infatti in quel caso dico "sembrate i vecchietti del Muppet show!"

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    1. ahahahaha Non amo i selfie, altrimenti, fperale, ci avresti confusi. Tutto sommato siamo state buone, anche un po' distratte.
      Un caro saluto.

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  4. Ma… Il brano di Daniele Silvestri lo hai sentito e che ne pensi?

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    1. Durante il festival, Daniele, ho potuto apprezzare poco il testo. L'audio troppo basso o il nostro udito ahahahah
      Certo è che brani più impegnati, come per gli Zen Circus, forse non sono molto compresi per un festival che resta "orecchiabile".
      Un abbraccio

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  5. Ahaha, mi sono divertito a leggere questo post, quasi una finestra comica e normale su qualcosa che comunque questa volta ho visto poco^^

    Moz-

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    1. È sempre lui, il festival di Sanremo, Moz... L'ho guardato per distendermi anch'io e mi fa piacere che ti sia arrivata l'estrema leggerezza della "nostra serata".
      Un caro saluto.

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