È finito Sanremo, c’è chi lo
vede, chi non lo vede, chi lo odia, chi lo ama e chi non sa nemmeno dov’è
Sanremo. Io Sanremo non lo vedo, ma la stanchezza che mi perseguita in questo
periodo mi porta a guardare il divano come si guarderebbe un delizioso bignè
alla crema dopo una giornata schifosa, così ho guardato allo stesso modo mia
madre e le ho detto: sai cosa facciamo stasera ci mettiamo comode sul divano,
vicine vicine e ci guardiamo questo Sanremo, dai, tu fai Waldorf e io Statler,
i due anziani che trovavano da ridire su tutto, loro hanno il posto in galleria al Muppet Show, noi abbiamo una
posizione privilegiata: IL SACRO DIVANO.
Non è riuscita a dirmi di no,
sarà che ho guardato anche lei come il più squisito dei dolci. «Ci
vestiamo anche noi eleganti», non mi ha fatto neanche finire la
frase, «se
vuoi guardarlo bene, altrimenti mi chiudo nel bunker e buona notte!» (da quando
mi sono trasferita ha ribattezzato la sua camera il bunker).
Non ho insistito, anche se lei a dire
il vero era in lungo. Mi soffermo sul look perché per un evento come Sanremo è
importante e voi non stavate aspettando che questo. Iniziamo dalle
acconciature, la padrona di casa, mia madre, uguale uguale a Waldorf, bianco
glaciale e spettinato, super trendy e di tendenza, io la versione femminile di
Statler, silver ombré-balayage che schiarisce fino al platino in un corto, ops
scusate, si dice short cut, insomma trendissime senza neanche andare dal parrucchiere,
a noi i capelli si acconciano da soli. E veniamo agli outfit, lei long dress in
morbido vellutino bordeaux con micro stampe ispirate all’oriente, io total grey
blazer e pantaloni, per farla breve lei
in vestaglia e io col mio comodo pigiama felpato, ma a raccontarlo così non farebbe un effettone.
Sss! Comincia la finale.
-È tornato di moda il damasco.
-Ci sono cose che non invecchiano.
-Altre si e pure male, guarda che facce. Ti ricordi quel
telefilm, Vincent… con la faccia da leone?
-Quale, no, ah si La bella e la bestia. Mah, secondo me sono
finiti nelle mani del chirurgo pazzo di Fuga da New York. La clinica con i tossicodipendenti della chirurgia
plastica di Carpenter non è più un film.
-Ma tu le capisci le parole?
-Male, saranno i microfoni.
-Seee, la voce.
-Comunque sono tutte omologate, vengono
dalla scuola di Maria De Filippi.
-Ah, sei informata. Non sapevo
insegnasse canto.
-Ahahahahahah
-Guarda questi, più che cantare fanno show.
-Ho visto un documentario sugli uccelli, che eleganza. L’hai
mai visto l’uccello spatola? Con quello strano becco che gli consente di
vivere.
-Hanno una vita dura, la bellezza è un’idea. Anche questi
cantanti tra picchi e discese, sono un’idea.
-Sicuramente non l’hai visto il film I Origins, parla di
occhi o del senso della vita, forse per questo mi è venuto in mente. No, mi è
venuto in mente per un dialogo in cui si parla proprio di uccelli: i fasianidi.
“Uccelli che provano tutte le emozioni in un solo istante. Quando cantano, esprimono amore... e rabbia e paura e gioia e tristezza, tutto insieme, mescolato in un unico suono magnifico.”
-Anche se non si capiscono proprio i testi, parlano sempre d’amore,
senti. Esprimerlo e tutt’altra cosa. L’amore e il denaro vincono su tutto. Altro che fasianidi.
-Ma non parlano di denaro, è l’amore che vince.
-Si si, denaro l’ho aggiunto io. Si esprime di più.
-Polly e Nello questa sera saranno incollati alla Tv. In
adorazione. Per loro sono le canzoni più belle. I cantanti più grandi e
duettano pure insieme.
-Ah si, pure tu sei innamorata di una star?
-Ahahahahah io sono infedele, e poi la star produce piatti
pronti.
-La star? Chi ti capisce...
-Ma no, pensavo al brodo. Siamo alla fine adesso proclamano
il vincitore.
-Del brodo?
-Ma di Sanremo.
-Ah, è finito?
-Per fortuna…
-Che sia finito?
-Per fortuna che ognuno ha la sua musica.
-Ti ha colpito il vincitore?
-Per fortuna l'ho schivato.
"buona" resilienza!
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Cara Santa, come sempre alla fine del festival di San Remo, non potevano mancare le sceneggiate e i contestatori, i premiati dicono che non meritavano.
RispondiEliminaDimmi un po chi a ragione!!!
Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Come cantava Bob Marley: Il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore.
EliminaPer cui caro Tomaso, parlando solo di musica, non si sente dolore neanche se non ti colpisce :)
Un forte abbraccio anche a te.
L'uccello spatola è una meraviglia.
RispondiEliminaIl retroscena di Sanremo, Andrea. Con ospite la mamma sapevo che qualche chicca sarebbe venuta fuori :D
EliminaUn caro abbraccio.
Ecco, per me quei due sono i "vecchietti del Muppet Show", non ne ricordavo i nomi :) Per me sono sinonimo di due che brontolano e criticano assieme, infatti in quel caso dico "sembrate i vecchietti del Muppet show!"
RispondiEliminaahahahaha Non amo i selfie, altrimenti, fperale, ci avresti confusi. Tutto sommato siamo state buone, anche un po' distratte.
EliminaUn caro saluto.
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RispondiEliminaMa… Il brano di Daniele Silvestri lo hai sentito e che ne pensi?
RispondiEliminaDurante il festival, Daniele, ho potuto apprezzare poco il testo. L'audio troppo basso o il nostro udito ahahahah
EliminaCerto è che brani più impegnati, come per gli Zen Circus, forse non sono molto compresi per un festival che resta "orecchiabile".
Un abbraccio
Ahaha, mi sono divertito a leggere questo post, quasi una finestra comica e normale su qualcosa che comunque questa volta ho visto poco^^
RispondiEliminaMoz-
È sempre lui, il festival di Sanremo, Moz... L'ho guardato per distendermi anch'io e mi fa piacere che ti sia arrivata l'estrema leggerezza della "nostra serata".
EliminaUn caro saluto.