Vanno, vengono, ritornano, e magari si fermano tanti giorni… Così
come le Nuvole di De André, vado e ritorno, con l’eccezione che più che prendere la forma dell'airone ho solo
quella della pecora. Ovviamente non è il vento a muovermi, né tanto meno la
rotazione della terra e vi racconto sempre talmente poco, forse per una forma
di compostezza che mi porta a pensare di diventare noiosa e petulante, ma ogni
tanto bisogna dire dove siamo, anche se non conosciamo più il posto e forse
neanche noi stessi.
Beh dopo il colpo alla mia vita lavorativa e personale, e
tutto quello che ne è seguito, perdite, chiudi pacchi, partenze, arrivi,
smarrimento, piogge e diluvi, preoccupazioni e perenne insicurezza, mancava
all’appello il carcinoma papillare nella sua variante follicolare e
diffusamente infiltrante.
Già il nome da solo sgomenta, ma oramai siamo abituati a
sentire parlare di tumori, anche se viverli è un po’ tanto diverso. Certamente
per la medicina è il male minore, perché fortunatamente, parole del medico, è
anche quello con la prognosi migliore.
Così mi hanno asportato la tiroide, ho
perso anch’io 21 grammi, tanto suppergiù dovrebbe pesare, e fin qui tutto bene visto che non si è
trattato dell’anima (ricordate il film di Iñárritu, 21 grammi, riferiti
all'ipotetico peso, calcolato dal dottor Duncan MacDougall in 21 grammi, che si
perderebbero con la morte.) e sono qui a raccontarvelo; adesso c’è la seconda
fase, quella diffusamente infiltrante con linfonodi e lesioni, in parole povere mi
aspetta l’oncologia, un altro cammino e ancora la voglia di pioggia, ma quanto
pesano questi 21 grammi…
Grazie per il video a ireland4044
Ora, cosa accade quando ti ammali? Vai dal medico e se devi
operarti vai in ospedale, a scriverlo è pacifico, naturale, ma nella vita,
quella di carne e sensi, le cose vanno diversamente, soprattutto quando ti
senti dire: «No! Qui lascia stare, non ti avvicinare neanche per farti
mettere due punti di sutura, non sai chi ti capita!». Già sei scombussolata e diciamolo pure impaurita, a
sentire le varie osservazioni e addirittura alcune esperienze passi dallo
sgomento al terrore.
Volente o nolente hai a che fare con la criticità del
sistema sanitario, che in alcune zone del paese è più preoccupante di altre, rifletti
sul malcostume che porta alla laurea a forza di raccomandazioni e pensi che far
prendere la laurea in medicina ad un inetto sia immorale e i genitori o chi per
loro fa questo siano degli sciagurati, pensi ai politici che distribuiscono
posti di lavoro a degli incapaci e farlo in medicina è a dir poco spaventoso,
pensi ai tagli alla sanità, alle tangenti. In una parola alla “malasanità” che
porta con sé carriere non proporzionali ai meriti, corruzione, contenimento
della spesa sanitaria, errori ed orrori in sala operatoria, anestesie mal
dosate, dosaggi sbagliati, dimissioni di pazienti non ancora stabilizzati,
scarsa igiene, lassismo e negligenza, turni estenuanti, distrazioni e potrei continuare
ancora per un pezzo.
Così ti
ritrovi ad iniziare una ricerca fatta di passaparola, di pubblicazioni, di
siti, di opinioni, di consigli e parti. Che bella parola: Partire. Solo la
parola in alcuni casi è bella, in altri è massacrante. Come fare una visita a
più di 1000 km di distanza dall’alba al tramonto con il corpo sfinito che pensa
solo a stendersi su un letto mentre ti chiedi: ma chi me lo ha fatto fare? Domanda stupida, ovviamente col
cervello ridotto a sughero domande intelligenti non se ne formulano, unite pure
il senso di colpa per aver stremato anche l’amica, sempre Polly, che non ha
voluto saperne di lasciarti sola. Per l’operazione cambio di dama, la mamma e
chi altri, non ha voluto sentire ragioni e tra le altre le mancava anche
questa. Pazienza!
Allucinante,
difficile descrivere l’ammassamento al pre-ricovero in Day Hospital, non
giudicatemi esagerata se vi dico che la sensazione è stata di trovarmi ad un
macello, con la differenza che invece di stare appesi ci siamo accomodati sulle
sedie con i nostri numeri pronti a scattare alla chiamata. Tutti lì, vicini
vicini ognuno con una storia e un luogo diverso e la preoccupazione del dopo.
Per fortuna gli
esami pre-intervento sono andati bene e il mattino seguente mi aspettava la
sala operatoria.
Sono stata la
prima, ricordo bene l'ingresso al reparto operatorio attraverso la zona filtro,
il freddo dell’acciaio quando mi hanno sollevata e fatta passare attraverso un’apertura, una sensazione strana quasi di sospensione e
poi zac un taglio e ti ritrovi in camera stordita, dolorante, stanca, confusa,
avrei preferito una sbornia, la sensazione dev’essere la stessa.
Una notte
lunghissima e travagliata, l’intervento della paziente accanto a me non era
riuscito, trambusto, via vai, tutto nella penombra della stanza e di nuovo
d’urgenza in sala operatoria e io da sola nella stanza vuota, immobile con il
solo rumore del mio battito che sembrava amplificarsi e forti crampi allo
stomaco tanto da sperare nell’arrivo di Mulder e Scully per liberarmi del
parassita alieno che si era impossessato del mio corpo, altro che cartella
clinica si sarebbero trovati di fronte a un X-file.
Niente complotto
alieno, né purtroppo mutazione genetica con super poteri, anzi visto che oggi
gli ospedali costano troppo e bisogna ridurre le giornate di degenza, sono
stata dimessa il giorno dopo, nonostante fossi una fuori sede e con i crampi.
Questo perché l’ospedale non viene più pagato in base ai giorni, ma alla
“malattia” indipendentemente dai giorni di ricovero, ed è ovvio che per un
ospedale è antieconomico “tenere” un malato, per cui prima si dimette e meglio è.
Altro che riposo assoluto dopo l’intervento!
Ovviamente al
B&B febbre e vomito, non avevo avuto i super poteri, in compenso sembravo
Regan dell’Esorcista. Vi sfido a vomitare restando perfettamente immobili senza piegare la testa, ma stando al whatsapp del chirurgo: tutto normale; solo che whatsapp
serve poco se hai bisogno di medicine. Per procurarti i farmaci veri, non
virtuali, bisogna andare in farmacia e via di corsa a trovarne una, ovviamente a farlo mia madre, per fortuna la farmacia, solo quella, non era molto distante.
Perché
per tutto il resto… Ve lo racconto alla prossima.
Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa può andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelerà un quinto.
Leggi di Murphy
"buona" resilienza!
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Cara Santa, sento che i tuoi problemi è la tiroide, mia moglie la sopporta da oltre 50 anni spesso le cambiano le medicine ma fino ora è controllata.
RispondiEliminaCiao e buono serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Buongiorno Tomaso, i problemi alla tiroide pare siano molto diffusi, per fortuna si possono controllare. Spero anche lei stia meglio, visto i problemi che ha avuto di recente e anche tu stia bene. Vi mando un grande abbraccio e prendetevi tanta cura l'uno dell'altro.
EliminaQuanto mi dispiace Santa!!!! Proprio tanto! So di che percorso si tratta. E' lungo e sfiancante, Anche doloroso. Se ne farebbe volentieri a meno però la medicina ha fatto grandi progressi al di là di tutto il male che si può dire della sanità. Vedrai che riusirai a superare questo difficile momento e tra un po' di tempo resterà un ricordo, Doloroso ma ricordo,
RispondiEliminaSe ti può essere d'aiuto pensa che quest'anno io ho festeggiato il ventiduesimo anniversario dello scontro col cancro, 22 e mezzo. Era aprile del 96.
22 anni e più mesi dopo le cure sono ancora migliorate. Spera! Credici! Lasciati andare alla stanchezza della terapia, allo sconforto del "tocca a me" ma appena puoi sorridi, truccati esci. Rialzati insomma!
Un caloroso abbraccio e un grandissimo bacione Patricia
Cara Patricia, dev'essere stata durissima. Ti ammiro per la forza e la serenità che leggo tra le righe, bisogna ritrovare se stessi e non lasciarsi andare e come dici tu: festeggiare. Ed è grazie al lavoro dei ricercatori che molte malattie vengono affrontate e sconfitte, è per questo che fa doppiamente male vedere i tagli alla sanità, soprattutto alla ricerca.
EliminaPer fortuna esistono ancora realtà che lavorano e s'impegnano, nonostante tutto, a noi tocca tirare fuori la positività e sorridere più spesso, nonostante tutto.
Grazie un abbraccio fortissimo anche a te.
P.s. Dice il proverbio: Chi non ha affrontato le avversità non conosce la propria forza.
Baci
Dalla tua latenza sul blog, avevo intuito che c'erano alcuni problemi seri, mi dispiace veramente tanto apprendere questa notizia.
RispondiEliminaUn abbraccio sincero.
Grazie Cavaliere, affronto anche questa. Purtroppo la stanchezza mi rema contro e ho dovuto sacrificare la blogosfera ;)
EliminaUn caro abbraccio anche a te.
Santa che guaio ti è capitato tra capo e collo! Coraggio, oltre a certa malasanità che fa notizia ce ne è tantissima di ottima di cui non si sa nulla, che lavora a testa bassa senza risparmiarsi e salva vite tutti i giorni.
RispondiEliminaSpero che tu sul tuo cammino possa incontrare persone come quelle che nei mesi di ospedale appena passati ha incontrato il mio compagno, ed io con lui. Tieni duro, parla, racconta che serve sfogarsi; noi siamo qui ad ascoltarti.
Vera cara, sono così felice che abbiate superato tutto, non sai quanto. Lo so che ci sono dottori e infermieri bravissimi, lo è stato anche il mio. Quello che mi fa imbestialire è che questo sistema sta sgretolando la sanità a danno di chi non ha accesso alle cure private, importiamo modelli sbagliati e roviniamo i nostri "fiori all'occhiello" costringendo molti ad emigrare.
EliminaSoprattutto quando sei costretto ad andare fuori dalla città dove vivi ti rendi conto delle grosse difficoltà sia economiche che organizzative.
Siamo anche noi con il nostro atteggiamento passivo a lasciare che le cose precipitino.
Riflessioni a parte, per me è doppiamente duro, come ben sai questa non ci voleva proprio, troppe traversie una di seguito all'altra. Ma teniamo botta, come facciamo sempre, come fai anche tu :*
Avanti tutta, senza perdere la rotta...
Grazie, davvero tanto. Un abbraccio fortissimo.
Leggo e un po' mi si riempiono gli occhi di lacrime
RispondiEliminaBuongiorno And!
EliminaDi sicuro lacrime perché sono ancora qui a togliere spazio ai blogger "letterati" ahahahahahah
Un bacio enorme (si può dire?)
Superfluo dirti, amica mia, quanto quest'incubo mi abbia toccato da vicino. Spero con tutta l'anima che nel tuo caso possa essere a lieto fine.
RispondiEliminaUn abbraccio grande grande. Ma grande. E un bacio carico d'affetto (e, se fosse possibile, di magica potenza guaritrice).
Grazie di vero cuore Nicola, conosco bene il dolore che hai provato, lo condivido quando ne scrivi, tu con la tua mamma, io con il papà. Non è facile accettare, rielaborare, certo siamo diversi e ognuno di noi affronta gli eventi, tutti, in modo diversissimo, ma il dolore credo abbia una sola faccia.
EliminaNel mio caso, come ha detto il medico, è "quello con la prognosi migliore", dovrò faticare un po', ma dovrei venirne fuori.
E poi in tutto questo c'è una cosa bella, l'affetto che mi riempie ed è meraviglioso, il tuo, il vostro, è un bastone di titanio per andare avanti.
E ora mi vesto anche della tua magica potenza guaritrice...
Ti bacio e ti abbraccio come fossi lì, spero tu lo senta.
Sì, queste cose si sentono. Ti riabbraccio forte forte!
EliminaIn bocca al lupo Santa, e un abbraccio! son sicuro che supererai il tutto..una decina di anni fa anche a mia moglie hanno asportato la tiroide, anche se lei aveva un noduletto benigno.. ora convive con la pastiglietta giornaliera di Eutirox
RispondiEliminaViva il lupo, fperale. Grazie, tanto tanto. Ho scoperto che la tiroide colpisce in lungo e in largo, per fortuna come nel caso di tua moglie tutto si risolve con l'intervento. Anch'io adesso con l'Eutirox e altre pillolette da prendere prima, dopo, durante, posso perfezionarmi nel preparare cocktail ahahahah
EliminaAspettiamo il dopo, magari divento Hulk, anzi Hulka che se altro non saprò fare, almeno vado bene come esclamazione ahahahah
Ancora grazie e un fortissimo abbraccio anche a te e a tua moglie.
Santa carissima, erano giorni che mi chiedevo cosa e quanto e come fosse andata avanti questa tua esperienza, oggi ti ritrovo qui, finalmente, con il tuo tono più intimo, quello che adottiamo quando parliamo di qualcosa che ci riguarda da vicino. Mi immagino la sofferenza, che tu come è tua abitudine riesci ad alleggerire con l'ironia, e non solo e tanto per il problema di salute, quanto per il modo nel quale questo tipo di problemi viene affrontato nel nostro sistema sanitario. Ti abbraccio forte e ti ringrazio sempre di esserci e di continuare con le tue testimonianze ad insegnare e, anche, a rendere meno faticoso questo nostro andare. Un abbraccio anche a tua madre e alla sua capacità di esserlo :-)***
RispondiEliminaBuongiorno bibliomatilda, è un po' lunga la faccenda, ma provo a fare, certo la stanchezza non mi aiuta e la parte "piagnona" che abbiamo tende a dire: «Tutte le mosche addosso ai cavalli magri» ahahahahah
EliminaMa la stupidità di questi pensieri per fortuna si esaurisce presto e sicuramente l'ironia diventa un'uscita di sicurezza, almeno lo è per me.
Poi sai bene che anche quando parlo di me cerco sempre di guardare da un punto di vista più ampio per riflettere anche "di altro", in questo caso su un bene prezioso che è il servizio sanitario che dovremmo tutelare, visto che ha a che fare con la vita.
Come vedi cerco sempre di guardare oltre, ci provo...
Grazie tesoro anche da parte di mia madre, mi spiace molto per lei in questi ultimi anni ha dovuto incassare di riflesso parecchi colpi, ma si va avanti col sorriso, come direbbe il nostro amico Tomaso e con la sua capacità di essere madre come magnificamente hai racchiuso tu.
Tantissimi baci.
Mia cara , guarda oltre, buttati dietro le spalle tutto il male che c'è e continua a camminare e a respirare....ci sono momenti nella vita, come questi, che rimaniamo come sospesi, che gli altri , tutti intorno, ci sembrano fantasmi e noi non sappiamo più dove siamo, ne dove stiamo andando e soprattutto dove saremo.
RispondiEliminaLa tua Ancora di salvezza è la tua penna, scrivi, scrivi sempre, scrivi tanto, racconta storie, per chi le apprezzerà e ne farà tesoro, anche se per pochi e non per tutti, poichè, come ben sai, non tutti capiranno.
Ti abbraccio
Grazie carissima Paola per queste tue parole così intense e per essere qui.
EliminaÈ proprio vero, attraversiamo e ci troviamo in situazioni che ci fanno sentire sospesi e perdiamo l'orientamento, per fortuna non siamo soli a sbattere come dannati contro le inferriate di una gabbia, per fortuna ci sono intorno a noi persone, come te e tanti altri, che ci aiutano a trasformare la sospensione in leggerezza e ci impediscono di perderci. Trovo questo meraviglioso :)
Cercherò di attaccarmi il più possibile alla penna, farò tesoro delle tue parole e della tua gentilezza d'animo.
Un forte abbraccio anche a te.
Cara Santa, non ho ... altre parole. Credo di comprendere quasi tutto quello che scrivi. Sentiti voluta bene anche da me. Ti abbraccio forte forte.
RispondiEliminaCarissima Maria, mi faccio forte soprattutto dell'affetto che mi circonda... Grazie davvero. Sono percorsi lunghi e difficili, poteva andare meglio, ma è così e va affrontato per ciò che è. In mezzo a tanta incertezza, la malattia non lo è... Dai, facciamo qualche battuta :)
EliminaRicambio il tuo braccio con tanto tanto affetto.
Una vera odissea soprattutto perché oltre alla malattia qui in Italia abbiamo la paura fottuta di chi ci curerà ed opererà. Sei stata forte e spero che da ora in avanti le cose migliorino e la tua vita torni ad essere un bellissimo arcobaleno.
RispondiEliminaBuongiorno di nuovo Daniele :)
EliminaSai che cerco sempre di stemperare le situazioni, ma sul fronte sanità c'è, soprattutto in alcune zone, davvero una situazione critica... Purtroppo come anche tu stesso spesso rimarchi: la società siamo noi. Facciamo anche "mea culpa".
Grazie di tutto, procedo e confido nei medici e nella medicina, che di bravi dottori per fortuna ce ne sono, solo che bisogna cercarli e questo è "delittuoso"...
Un abbraccio
Io ti auguro solo tutto il bene possibile
RispondiEliminaGrazie di cuore Ferruccio... Avanti tutta ;)
EliminaUn caro saluto