mercoledì 6 agosto 2014

Case sotto sopra. Vivere in armonia con la terra.

Estate, voglia di avere la casa al mare, la casa in montagna e per alcuni va bene anche la casa in città. Ricordate “Quando la moglie è in vacanza” ? Indimenticabile! Avere una vicina così sulla testa, ma per molti il sogno non è avere Marilyn al piano di sopra, ma un tetto sulla testa.

The Dune House by architect William Morgan

Per gli architetti Erdhaus e ancora prima, negli anni '70, con l'architetto americano William Morgan sulla testa al posto del tetto c’è la porta.



Ingresso di una casa di terra
Sto parlando delle costruzioni ipogee, le cosiddette “casa di terra”, sarebbe meglio definirle “case con la terra”, edifici moderni in calcestruzzo interrati.

The Dune House by architect William Morgan

Non pensate ad un bunker, siete fuoristrada, e neanche ad una grotta umida e buia. La casa sottoterra è fresca in estate e calda d’inverno, si può risparmiare sino all’80% sui costi energetici grazie al suo isolamento termico naturale.

Resiste ai temporali, ai venti, ai terremoti, insomma da fare invidia al Porcellino Grande ed alla sua casa di mattoni.

L’unico inconveniente,  per chi è abituato a concepire le stanze e gli arredi ad angolo retto,  i muri.  Qui niente angoli retti, ma linee stondate e curve.

Interno complesso residenziale Arni (Svizzera) 

Un inconveniente facilmente superabile se pensiamo ai costi per la realizzazione di una Earth House. Utilizzando anche materiali di recupero e costruendo in economia il costo potrebbe aggirarsi attorno ai 4.000 euro.  Prendendo in parola Simon Dale, il fotografo gallese che insieme al suocero, agli amici,  senza dimenticare l’audacia, hanno costruito in appena 4 mesi di lavoro la  Low Impact Woodland Home. Più realisticamente dipende molto dai materiali, dai servizi e soprattutto dalle dimensioni, 150 mq di “casa di terra” ad Arni, in Svizzera, è costata più di 800.000 euro.

Esterno della Casa di Simon Dale in Galles

Conti, anzi costi, a parte (sino a un certo punto) quello che incanta è la bellezza di queste costruzioni, in perfetta armonia col paesaggio circostante.  Chi ha visto “Il Signore degli Anelli” si sarà sicuramente innamorato di Casa Beggins.  La residenza di Bilbo e Frodo Baggins.

"Il Signore degli Anelli" - Casa Baggins
Case ecologiche e innovative, dove spazio abitativo e natura possono incontrarsi e coesistere. Non più un tetto sulla testa, ma un giardino.
Non è la terra che deve adattarsi all’edificio, ma è quest’ultimo a doversi integrare al paesaggio. Uno splendido esempio è il complesso residenziale realizzato ad Arni in Svizzera dal team degli architetti Erdhaus.

Complesso residenziale Arni (Svizzera) 
Le Earth Houses svizzere rispondono perfettamente al principio seguito dell’architetto Peter Vetsch nel realizzarle, “non sotto il terreno, non nel terreno, ma con la terra”.

Vivere con la terra!

E che la migliore risorsa per costruire è la terra, sta alla base del Super Adobe.  Costruzioni realizzate con sacchi riempiti di terra.


Inizio lavori di un dome "Superadobe"
Qui non si è sotto la terra, ma sopra o meglio al di sopra. Per l’architetto iraniano Nader Khalili, ideatore delle costruzioni “superadobe”, i bisogni dei senza tetto, dei senza fissa dimora, erano infatti al di sopra di ogni cosa.

Quella di Nader Khalili è un’architettura etica, ispirata alla poesia di Jalāl al-Dīn Rūmī, fondatore della confraternita sufi dei “dervisci rotanti” Uomo e natura devono convivere in equilibrio armonico e nel gioco delle simmetrie universali ogni uomo dovrebbe avere una casa.
Nader Khalili originariamente sviluppa il progetto Super Adobe per la NASA, in risposta alla richiesta di soluzioni abitative per futuri insediamenti umani sulla Luna e su Marte. La sua proposta era quella di utilizzare polvere lunare per riempire i “tubi” che avrebbero costituito le pareti dell’abitazione e velcro per tenerli insieme.
Progetto residenziale Superadobe
Qualcosa di simile alle barriere di protezione costruite in tempo di guerra, sacchi di sabbia e filo spinato. Un concetto semplice, per rispondere con rapidità al bisogno di un rifugio permanente, che  sta  cominciando ad ottenere  riconoscimenti a livello mondiale come una possibile soluzione al dilagante problema della carenza di alloggi.
Realizzazione Superadobe a Gibuti

Oggi il lavoro e il pensiero di Nader Khalili viene portato avanti dai suoi figli al California Institute of Earth Art and Architecture(Cal-Earth).
Visitando il sito del Cal-Earth ci si convince che per costruire una casa basta davvero poco. La terra che abbiamo sotto i nostri piedi, tubi o sacchi in materiale resistente, pale, forbici e lattine del caffè per riempire i sacchi con la terra. Potrei costruirmi una casa da sola!


Tipica costruzione Superadobe
La casa di Anakin Skywalker per poco più di 8000 euro, è questo infatti il costo per la realizzazione di un dome di 90 mq.  Case provvisorie, ma anche abitazioni che durano nel tempo, antisismiche, resistenti alle alluvioni e grazie al tetto a volta (sferico) 10 volte più resistente alle scosse ed ai venti di quello tradizionale.

Grazie terra!

Dovremmo fermarci e meditare su quanti danni abbiamo prodotto e quanti continueremo a produrne.

Matthias Prüger, Manuel Rauwolf e Ulrike Wetzel  ci potrebbero aiutare in questo percorso.  Studenti della Bauhaus University in Germania hanno progettato e costruito "Seelenkiste" , il rifugio dello spirito.

Progetto "Seelenkiste"
Una piccola casa concepita come una cella monastica , un dialogo fisico tra noi e l’ambiente circostante. Lo spazio living al piano terra, il letto e la sala studio sopra, con il tetto che si apre al cielo. Una scatola per il nostro spirito.

"Seelenkiste"  o "Il rifugio dello spirito"
“I could be bounded in a nutshell, and count myself a king of infinite space”, recita  Amleto, “Potrei vivere  in un guscio di noce, e tuttavia ritenermi signore d'uno spazio sconfinato”.

Cementerio del Norte  "Inquilino"
Anche al Cementerio del Norte , il Cimitero nord di Manila nelle Filippine, dove vivono migliaia di famiglie, si riterranno sicuramente signori di uno spazio infinito. Qui l’uomo si è perfettamente integrato con l’ambiente circostante.  Sono i vivi “ sotto terra” e non hanno neanche bisogno di trovare un rifugio per lo spirito, lo “spirito” al cimitero è di casa! 

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