Che caldo! Che caos! Troppo caldo
e troppo caos in questo agosto che preannuncia un autunno ancora più caldo e
ancora più caotico. Perché qui siamo sempre ai ferri corti e pure roventi.
Siamo in piena demagogia.
Ma io ho voglia di parlare di baci...
Ma io ho voglia di parlare di baci...
Manco da un po’, forse
ricorderete le parole dell’ultimo post: “se mi alzo dalla sedia a bere un
bicchiere d’acqua scommetto che mi ritrovo ad estate inoltrata”.
Infatti
mi sono alzata e siamo ad estate inoltrata, al 14 agosto e dovrei magari
parlarvi di ferie, di mare, di ferragosti e non del bagno di sangue che ci
aspetta, pensate che solo i costi della
macchina elettorale (ancora nuove elezioni) si aggirano intorno ai 500 milioni
di euro ripartiti fra i vari
Ministeri interessati, senza parlare della situazione in cui ci troviamo,
quella reale.
Come sono pesante, rovinare
questo mese con pensieri negativi sulle prossime elezioni, sull’instabilità, la
democrazia efficiente, i rincari, le mazzate in arrivo, il pressappochismo
dell’ignoranza, occupiamoci invece delle gite fuori porta, anzi dell’estasi di
un momento. Si, fissiamo, come in un selfie di fronte al mare o davanti ad un
bel piatto estivo, il momento perfetto senza contorni, senza soffermarci né sul
prima e neanche sul dopo (che “ci frega” a noi del prima e del dopo, tanto
restiamo fregati comunque).
Così oggi 14 agosto voglio
parlarvi di un bacio, che a ben pensarci i baci male non fanno, i baci ci fanno
sentire felici, sono liberatori, mettono pace, appassionano, entusiasmano,
suggellano, scatenano gli ormoni, ACCECANO…
Baciare è un mezzo per mettere due esseri così vicino che non riescono a vedere nulla di sbagliato l’uno nell’altro.
Rene Yasenek
E magari anche nulla di sbagliato
intorno a noi, anche se per poco, chissà magari funzionerebbe anche con i
nostri politici. Se invece di presenziare a destra e a manca con vuoti slogan e
proclami si baciassero, forse verrebbe anche a loro un po’ di entusiasmo e sensatezza a fare
una sana politica di ricostruzione invece di pensare alle poltrone.
Ma non è di questo mio delirio,
complice il caldo, che voglio parlarvi, anche perché tra politici credo
che la storia conserverà il bacio tra Leonid Brezhnev ed Erich Honecker
immortalati dall’artista sovietico Dmitri Vrubel nel murale ispirato al loro
bacio e come scrisse lo stesso Vrubel sotto il murale: “Dio mi aiuti a
sopravvivere a questa storia d’amore mortale.”
No, sto parlando di un altro
bacio, il bacio che proprio nel pomeriggio del 14 agosto 1945 si scambiarono
appassionatamente una giovane donna e un marinaio, Greta Zimmer Friedman e
George Mendonça, a Times Square per festeggiare la fine della Seconda Guerra
Mondiale, lo scatto più famoso del fotografo Alfred Eisenstaedt, divenuto
un’immagine simbolo.
Ah, la potenza di un bacio…
Di quel bacio vi lascio al
racconto dello scrittore e attore Alessandro Ghebreigziabiher:
Vi ricordate quel 14 agosto 1945?
Il 18 febbraio scorso George
Mendonsa, o Mendonça, è morto. Aveva novantacinque anni. Divenne famoso per una
celebre foto, ma soprattutto per un bacio. Un bacio rubato, letteralmente.
Secondo le cronache dell’epoca,
il 14 agosto del 1945 George era a New York e stava guardando un film presso il
noto Radio City Music Hall. Era in compagnia di Rita, la donna che sarebbe poi
diventata sua moglie, quando alcune persone entrarono in sala e iniziarono a
gridare parole che tutti nel mondo stavano attendendo con ansia e speranza.
La guerra è finita.
Una frase meravigliosa, sogno
proibito per intere generazioni colpite da un amaro destino e sussurrata al
massimo a mente quasi ogni giorno da coloro i quali sono obbligati dalla Storia
con la esse maiuscola a ritenere la pace solo un agognato orizzonte, invece che
il naturale stato delle cose.
Anche perché esistono conflitti e
battaglie di ogni tipo, a questo mondo, la cui colonna sonora non è
necessariamente composta da colpi di mortaio e raffiche di mitra.
A ogni modo, George corse fuori
insieme a Rita, e cominciò a esultare come un pazzo, alla stregua di tutti gli
altri.
Si da il caso che il nostro fosse
un marinaio, membro dell’equipaggio della nave da guerra, giustappunto,
chiamata con precisione USS The Sullivans (DD-537).
Anche per tale ragione,
l’eccezionale notizia gli fece perdere ogni traccia di lucidità.
Così, tra le grida e la
confusione, vagando per le strade della Grande Mela, si dimenticò di Lisa e a
un tratto si imbatté in Greta Zimmer.
Quest’ultima aveva ventun anni.
Era nata nel 1924 in Austria, da una famiglia ebrea. Nel 1939, perciò a soli
quindici anni, fu costretta a fuggire dal suo paese in quel momento controllato
dai Nazisti, in compagnia delle sue due sorelle minori. I genitori non
riuscirono mai a salvarsi e morirono in un campo di concentramento.
All’epoca del cosiddetto V-J Day,
il giorno in cui il Giappone si arrese – consegnando la vittoria agli Stati
Uniti e determinando così la fine del conflitto mondiale – Greta lavorava come
assistente di un dentista.
Non appena apprese la grande
novità, come tanti scese anche lei in strada per festeggiare, con indosso
ancora il camice da lavoro.
Ecco perché George la scambiò per
un’infermiera. Ed ecco perché come tale divenne popolare nell’altrettanto
famosa istantanea.
Il marinaio si avvicinò, la prese
tra le braccia e le diede un bacio.
Così, l’immagine divenne storia.
Sapete? Mi piace figurarmi la
nostra comune vita narrata e testimoniata da fotografie che riempiono un
gigantesco album, dal quale prima o poi saremo in grado di ricavare il racconto
generale. Potrà risultare incompleto, certo, perché molto si perde oltre i
limiti dell’obiettivo di una fotocamera, moderna o meno.
Per questa ragione, sono persuaso
che in quella preziosa raccolta non ci siano solo le foto effettivamente
scattate, ma anche altre immagini, altrettanto importanti, non meno
significative e quanto mai indispensabili per capire cosa è accaduto allora e,
soprattutto, ciò che sta succedendo oggi.
Indi per cui, guardo la foto del
marinaio che bacia la presunta infermiera, ma poi chiudo gli occhi e vedo
altro.
Vedo un’altra foto, nella quale
la ragazza ferma il giovane e rifiuta il bacio, risolutamente convinta di esser
lei a dover decidere con chi condividere le proprie labbra e quando.
In un’altra ancora è lei a
prendere tra le braccia il marinaio e a baciarlo, invertendo i pesi di una
narrazione che ancora oggi insiste nel mostrarci l’amore da un unico e
arrogante lato.
Di seguito, di scene ne vedo
ulteriori, di altri giorni e diversi luoghi, ma tutte intorno al tema celebre,
che a quelli come il sottoscritto sembra dire: ti sfido a reggere il confronto
con la realtà.
Ebbene, vedo proprio ora altre
foto suggestive che a mio modesto parere meritano l’occhio dei più.
Tra tutte, l’abbraccio di una
volontaria a un migrante bambino, dove la seconda parola dovrebbe far sentire
la prima totalmente inutile quanto inopportuna, il quale ha superato il mare e
la paura di non farcela.
Nell’immagine la ragazza lo bacia
sulla fronte, quindi il copione ufficiale è rispettato.
Più che mai nella frase che fa da
didascalia al tutto, attingendo ispirazione da quel che pensa e prova il
piccolo esattamente in quell’istante.
La guerra è finita, ovvero, sono
in pace, sono salvo, ce l’ho fatta.
E così via, altre foto invisibili
si aggiungono nella mia mente, di incontri magici, tra chi celebra un istante
felice e chi si sforza di dimenticare tutti quelli che l’hanno preceduto.
Anche questa è vita da ricordare,
pure questa è Storia.
Quella di un numero incalcolabile
di persone che sono parte fondamentale di essa e che hanno gioito e lo fanno
ancora oggi, malgrado per pochi secondi.
Tutto per un bacio…
Ripreso da La Bottega del Barbieri
P.s. Per Ferragosto provateci, baciate appassionatamente, potrebbe addirittura finire questo delirio... E se non cambia nulla, almeno godrete!
... mantieni la calma e vai avanti.
- In apertura post Last kiss di Adam Martinakis
- Le immagini in questo post provengono dal Web e sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.
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RispondiEliminaBentornata, non sai quale gioia sia rileggere un tuo post sul tuo blog! Premesso che le elezioni potrebbero anche non essere così vicine, il bacio è qualcosa di unico e meraviglioso, fantastico come la definizione che ne ha dato Yasenek. La tua idea finale è interessante, direi che può essere anche un ottimo pretesto in luogo della solita collezione di farfalle: "Prego vuole salire da me e baciarmi così scongiuriamo la crisi? :-)))
RispondiEliminaSuper grazie e bentrovato. Vicine o lontane danno il senso dell'instabilità che oramai ci tocca su tutti i fronti.
EliminaConsoliamoci con un bacio... anzi scongiuriamo la crisi ahahahahah Pretesto fantastico - Se lo metti in pratica ti tocca raccontarci com'è andata ;) -
Buon ferragosto Daniele
Bentornata perché sei sempre straordinaria.
RispondiEliminaUltimamente il bacio piu' bello, a parte quelli di Eva, è stato quello di mio nipotino e risale a un anno fa che dopo avermi dato un bacio sul gomito mi ha detto: Zio ti voglio bene, non piangere.
E tu sempre benevolo e affettuoso Andrea, ed è bello trovarti qui a condividere un momento di infinita tenerezza. A volte i bambini ci fanno vergognare delle nostre sovrastrutture con la loro semplice immediatezza.
EliminaA me mancano questi gesti, conservali con cura.
Comunque e ovunque buon ferragosto.
Bentornata! Mi sei mancata nel cyberspazio. Magnifico post! Ci voleva proprio ... Un abbraccio affettuoso.
RispondiEliminaBuon ferragosto Maria! Grazie infinite, mi confondi lo sai, come sai la situazione, a volte la mente chiama e il corpo non risponde, altre volte e il corpo che chiama e la mente a non rispondere... Ecco perché avevo bisogno di dire dove siamo, un piccolo accenno, con leggerezza.
EliminaPerché c'è bisogno anche di questo, molto bisogno.
Ti abbraccio anch'io con tanto affetto.
Cara Santa, questo post ci porta ad apprezzare quel attimo di un bacio, dico che rimarrà sempre indimenticabile, per chi lo a vissuto...
RispondiEliminaCiao e buon ferragosto con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
I baci, quelli veri, sono sempre indimenticabili, a volte anche quelli mai avuti...
EliminaBuon ferragosto anche a te con tanto affetto Tomaso
Bentornata! Un grande post dedicato a un gesto significativo. L'umanità ha bisogno di più baci e amore, meno di guerre e violenze.
RispondiEliminaSereno Ferragosto.
Grazie mille Cavaliere, per le parole e per esserci. Condivido tutto e sottolineo e facile perdere la strada ed essere disorientati, dobbiamo ritrovare i nostri punti cardinali e questi lo sono.
EliminaBuon ferragosto anche a te.