Ha nevicato, sorprende e si resta
sbalorditi a vedere la neve a gennaio. Questa frase potrebbe andare bene se mi
trovassi chessò alle Maldive e d’improvviso iniziasse a nevicare, un evento. Anche
qui a Gotham è una sorpresa. Che la neve scenda sulla costa è una rarità e
quest’anno il fatto si è ripetuto. Certo dura poco, si scioglie in fretta e
vederla mi ha non poco emozionata, ho pensato di essere di nuovo a casa,
pensieri.
La mia Snowmobile |
Ovviamente non si è preparati, è
insolito, e nessuno provvede di attrezzarsi con la Snowmobile “Tumbler”, e
sulla strada qualche inconveniente non è mancato, un amico mi ha raccontato di
alcune segnalazioni di auto abbandonate durante la guida.
Il Cavaliere Oscuro - Gotham la Snowmobile "Tumbler" |
Con la neve si slitta
e se si è impreparati la paura prende il sopravvento, ma è giustificato, accade,
per usare un’iperbole, a ogni morte di papa. In poche parole la neve a Gotham è
un po’ uno spettacolo per gli occhi. Uno dei pochi effetti è la cautela nella
circolazione e il freddo, parecchio, perché le vecchie strutture non sono attrezzate con
riscaldamenti, scuole, uffici, abitazioni private, luoghi pubblici d’improvviso
si trasformano in frigo-public.
Bisogna comunque consolarsi
pensando che qui i germi non proliferano, vengono ibernati e la maglia di lana,
anzi la Superpippo è l’armatura vincente per combattere “il freddo”; per chi
non è un supereroe diventa un capo da avere assolutamente nel guardaroba, un
must per l’inverno a Gotham. Fatta eccezione per Firefly che se controlla il
suo lanciafiamme problemi di gelo non dovrebbe averne, di sicuro non sarà
difficile procurarsene uno a Gotham City, ma nutro forti dubbi sul ritorno
benefico dell’uso che se ne farebbe, tendiamo a farci prendere la mano con
facilità dalle “cose”, figurarsi da un lanciafiamme. Oltretutto, in quanti
posso dire di saper maneggiare bene un lanciafiamme?
Gotham City "Firefly" |
Io no, anche perché non ne
possiedo uno e non mi sarebbe di alcuna utilità, credo, forse, anche perché di
solito se mi equipaggio con qualcosa, vuol dire che mi è necessaria e di
conseguenza mi attrezzo anche per saperla e poterla usare. È un fatto di
logica, di buon senso, di necessità, non occorre un master in ingegneria
aerospaziale per arrivare a questa conclusione.
Eppure in questi giorni di
disastri ascolto e leggo di spalaneve fermi, senza qualcuno in grado di
guidarli e senza gasolio. Non sto parlando di lanciafiamme, che sono armi e
dovrebbero scomparire, anche se in certe situazioni si ha la delirante voglia
di possederne uno, parlo di spalaneve e
non a Gotham, dove sarebbero mezzi anomali, ma a Rigopiano, nel comune di
Farindola a quota 1200 metri dove è consolidato che nevichi e non certo da un
po’ di anni a questa parte.
Hotel Rigopiano |
In montagna nevica, nei comuni
montani nevica, si sa. Nevicate più o meno abbondanti, ma accidenti lo sanno
anche i bambini che sui monti d’inverno c’è la neve. E le grandi nevicate
nell’arco degli anni non sono mancate, lasciamo stare quella del 1929, che la
memoria è corta, o quella del 1985, le nevicate singolari ci sono state anche
negli anni 2000. Non pensando all’eccezionalità degli eventi, la norma vuole
che ad una certa altitudine la temperatura si abbassa e arrivi anche la neve,
questo da secoli e ragionevolezza vorrebbe che in alta montagna si fosse
autonomi e preparati anche ad eventuali isolamenti.
Non da noi, da noi no, pare sia tutto un allarme, un “fenomeno”, un susseguirsi di mancanze, di ritardi, di responsabilità, di intoppi burocratici e alla resa dei conti di tragedie.
Come se non bastasse si “scopre”
pure che l’hotel Rigopiano pare sia stato costruito sopra detriti di valanghe e
così siamo alle solite. Torniamo a chiudere il cerchio con il solito refrain,
su un territorio che crolla, un territorio sfruttato e abusato, diciamolo:
malgovernato da decenni, da quando ho memoria. Terremoti, acqua, neve,
qualsiasi evento naturale qui da noi è una tragedia. E se il terremoto è
imprevedibile, la neve era stata annunciata, ma tutto diventa eccezionale, mai
visto e la natura matrigna, criminale.
La tragedia di Rigopiano |
Mentre noi continuiamo
imperterriti a costruire in zone a rischio, in modo dissennato dove non si
dovrebbe, a non tenere conto nel costruire che siamo un paese sismico e non da
ora, a vedere edifici pubblici e privati cosiddetti antisismici non resistere
al terremoto tra responsabilità pubbliche e private, tutto in nome del profitto
e della faciloneria. A non curare il territorio, i fiumi, a tagliare colline, a
disboscare, ad abbandonare le aree interne.
Continuiamo imperterriti e cinici a non voler comprendere cos’è la sostenibilità.
E così anche la neve che Battisti
faceva cadere senza rumore adesso urla impietosa, ché la colpa non è certo
della neve, lei segue il suo corso, siamo noi che abbiamo impoverito la natura e
il territorio dei suoi strumenti stremandolo.
Quello che meglio riusciamo a
fare sono le polemiche, che rimbalzano da un social all’altro nell’indignazione
generale del momento, a scandalizzarci, per la vignetta aggressiva di Charlie Hebdo.
Io trovo invece oramai irritante e provo sconcerto, non per la satira, che a
modo suo mostra una cruda realtà che vorremmo non vedere, ma il continuo
blaterare su colpe e mancanze, puntuale
ad ogni tragedia e la parola prevenzione tanto declamata quanto disattesa.
"Silent Snow, Secret Snow" |
Quello che mi sconvolge è il non esigere con forza, non quando gli eventi sono
accaduti, ma prima molto prima, che il territorio venga protetto da terremoti,
alluvioni, che peraltro in alcune zone della ionica qui in Calabria sono già
iniziate con frane, straripamenti, evacuazioni e paura, per le persone, per le
costruzioni e per i siti archeologici. Io sono figlia anche di queste storie e
nulla è cambiato vi assicuro.
Si ha la percezione di un’indifferenza
collettiva, che sfocia in un bla bla bla momentaneo per dimenticare subito dopo
che dall’estremo Nord all’estremo Sud questa terra vilipesa tra incuria e illegalità
produce ricchezza, dall’agricoltura al turismo o forse sarebbe meglio dire
produrrebbe.
Non aspettare altro tempo: Fallo ora!
Non è uno slogan, è un grido il
mio. Ma la mia è una voce sola, chiusa dentro questa scatola virtuale,
inefficace, sconfitta, superflua direi come tutte le vittime dei tanti disastri.
Così non mi resta altro che guardare
immobile la perfetta bellezza dei fiocchi di neve, struggente come un fiore
deposto sopra il corpo muto dei morti.
E ascoltare una canzone...
Lucio Battisti "Emozioni" - che ringrazio
... State bene!
- Le foto dei fiocchi di neve realizzati in super macro provengono da chaoticmind75.blogspot.it qui che ringrazio
- In apertura post la foto è una cortesia dalla bacheca dell'amica Fiorella Messina qui che ringrazio
- Alcune immagini sono mie altre provengono dal web e sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.
E' vero che siamo sempre impreparati, che noi italiani siamo così.
RispondiEliminaCostruiamo male, forse. Pensiamo che possa sempre andare tutto bene.
E' vero, la neve qui da me l'ha sempre fatta, non è certo la prima volta nemmeno per nevicate abbondantissime (2012 l'ultima, ma a ritroso ricordo anche quella del 2005, ancora maggiore).
Però davvero i danni di questa volta sono stati micidiali: la neve era bagnata e pesante, ha rotto tutti i tralicci (luce, telefono), non si era mai verificata una cosa così, viabilità a parte.
Poi vabbè... ci si è messo di mezzo pure il terremoto...
In ogni caso, bel post batmanesco :)
Moz-
Ciao Moz, per te dev'essere stata dura. Hai ragione, gli eventi eccezionali non sono prevedibili, come i disastri, neve, acqua, sisma ecc. Ma da noi diventa tutto sempre difficile, un rincorrere le cose, un arrabattarsi. È questa l'impressione e poi vengono fuori le magagne da sotto il tappeto.
EliminaBisognerebbe rimettere in sesto questo meraviglioso paese, da ieri e non da domani, ma si continua a raffazzonare, a mettere pezze e anche male.
Quando si dice che il pesce puzza dalla testa...
In bocca al lupo Moz per tutto e un abbraccio sentito, questo è il poco che posso fare a tutti voi e comunque grandi le persone comuni quelle che vengono sempre depredate e impoverite.
Grazie Moz per essere anche qui in questo momento così duro. Sei grande, un bacio enorme.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaVero tutto, ma vero anche che c'è una mentalità che attende sempre qualcosa dall'alto.
RispondiEliminaIn un intervista televisiva (la7? Rai News? Sky news?)
un signore si lamentava di aver dovuto tirar fuori il trattore e pulirsi da solo la piazzetta davanti casa. Mbeh? Hai il trattore con la lama e aspetti che qualcuno ti tiri fuori? Altri si lamentavano di aver scavato nella neve per recuperare le auto, e allora? Mi pare normale. Se nell'eccezionalità del evento non ci si aiuta in parte anche da se è difficile venirne fuori. Sono figlia di zone di montagna, se nevica prendi la pala e scavi se sai che nevicherà tanto ti organizzi prima e aspetti. Ciò non toglie che il pubblico debba fare anche lui la sua parte.
25 gennaio 2017 18:27
Buongiorno Vera, hai ragione su tutti i fronti. È una realtà che salta agli occhi anche questa, come se tutto dovesse farlo qualcun altro. Per me, come pure per te e tanti altri è normale quando nevica liberare al mattino la propria via d'accesso o spargere il sale davanti agli ingressi o pulirsi il proprio marciapiede. Ma cosa vuoi aspettarti da persone, e qui apro un'altra polemica, che con l'introduzione della differenziata porta a porta gettano i sacchetti dell'immondizia lungo le strade.
EliminaCi vorrebbero corsi di educazione civica ovunque e a martello.
Ovviamente i singoli possono fare poco quando si tratta di situazioni gravi come quelle di questi giorni, qui l'intervento dev'essere istituzionale, ma le istituzioni sono a mio avviso espressione del costume e pensiero comune, per cui è facile vederne le conseguenze.
Potremmo scrivere post tutti i giorni su questi argomenti...
L'importante è non girare la testa dall'altra parte e ognuno nel proprio piccolo farsi portavoce del bisogno di cambiamento, che necessariamente deve partire dal "basso".
Buona giornata Vera e grazie per questo interessante spunto di discussione.
Un abbraccio.
Il dissesto in Italia è molto evidente, non si può vivere sul speriamo io me la cavo, ci vuole più prevenzione e subito.
RispondiEliminaSaluti a presto.
E tu sei molto sensibile Cavaliere a questo tema portandolo avanti nel tuo blog. Continua sempre a puntare i riflettori su ciò che davvero serve. Grazie!
EliminaUn caro saluto anche a te e buona giornata.
Concordo in buona parte con il tuo post, ma, come dice l'amico MikiMoz, nelle sue zone è stata veramente micidiale, vero, come dice l'amica Vera, che in Trentino Alto Adige, sono preparati anche a livello privato (nel senso, che chi ha trattori e/o mezzi adatti, non aspetta lo Stato, che alla fine siamo noi, ma interviene per pulire il suo tratto, anche se, lo Stato, deve essere a monte organizzatore), e in ultima analisi, dice bene il Cavaliere Oscuro del Web, "il dissesto in Italia è molto evidente, non si può vivere sul speriamo io me la cavo, ci vuole più prevenzione e subito."
RispondiEliminaDetto questo, io preferisco l'estate, il caldo, le zanzare anche, ma non questo freddo e la paura di trovarmi la strada ghiacciata domani ... spero venga presto marzo, e alla magia poetica della neve, preferisco il rumore poetico del mare ...
Ma certo Alli ci sono eventi eccezionali che dobbiamo fronteggiare, il problema è che pare non si riesca.
EliminaIl mio sfogo nasce comunque da una sensazione molto forte, mi sembra come se fossimo arrivati alla resa dei conti con la natura. E invee di intervenire, per il profitto, ci girano tutti attorno... Quando nevica è un disastro, quando piove è un disastro, anche il caldo è divenuto micidiale quando c'è...
Ti dirò io sono freddolosa, anche peggio, ma amo la neve e allo stesso modo amo il mare, che dirti mi piace tutto e vorrei che questo "tutto" venisse rispettato, visto che è il solo che abbiamo, fino ad ora nel nostro sistema solare non ci sono duplicati.
Dai che la primavera è alle porte, dopo i giorni della merla è tutto in discesa :D
Sempre brava, cara Santa, a coniugare riflessioni, denuncia civile e ... poesia. Un saluto affettuoso.
RispondiEliminaGrazie Maria, sono proprio riflessioni ad alta voce, inevitabili a volte in mezzo a tanto frastuono e "certa poesia" forse riesce a rendere più immediate le emozioni.
EliminaUn abbraccio e una serena domenica.
Un puma! E un lanciafiamme! Sono usciti dal mio libro :-D
RispondiEliminaA parte gli scherzi, l'abusivismo è davvero una piaga gravissima dell'Italia, che va a braccetto con tanti altri mali del nostro paese: l'indifferenza, la corruzione, l'omertà. E qualcuno dava la colpa ai soccorsi perché sono arrivati in ritardo. Grrr...
Oramai Silvia sei diventata una "influencer", come dicono nel web ;)
EliminaProprio grrrr, e il grande felino mi sembrava adatto al mio stato d'animo.
Tanto noi pensiamo di essere astuti a raggirare "la natura", tanto lei è forte a riprendersi i suoi spazi e noi non possiamo che adeguarci al suo volere.
Pagando pesantemente.
Ti auguro una serena domenica. Bacio
Vero , verissimo mia cara quello che dici.
RispondiEliminaNon siamo abituati a vedere la neve , neppure dove abito io, ma quando capita , e ora più spesso io ne resto affascinata, anche se non ne siamo affatto preparati come sempre.
Per quanto poi riguarda questi cataclismi naturrali, ho veranamente la nausea nell'ascoltare discorsi obsoleti attraverso i mass media, dove l'evento nmaturale viene sempre messo in primo piano quando le responsabilità saltano fuori da tutte le parti.
La cosa tragica è che a queste notizie noi abbiamo fatto l'abitudine!!
Buon pranzo amica mia dolce!
Hai detto una cosa Nella tanto vera quanto triste, "ci siamo abituati". Speriamo di svegliarci e, non potendo rimediare al passato, intervenire saggiamente per il futuro.
EliminaSpero anche tu stia meglio ti auguro una buona domenica e ti mando un forte abbraccio.
La nevicata dell'85!Mi ricordo ancora quel pupazzo di neve un po' fangoso... A me la neve piace, affascina, ma bisogna essere attrezzati. L'ho conosciuta veramente a Bologna, dove ho imparato la parola "badile": per me quella era una pala e non capivo chi e perché l'avesse mollata all'ingresso del palazzo. Fuori non c'era nessuno. Ho giocato un po' con la neve, nonostante i piedi gelidi nelle scarpe inadatte, ho fatto le foto, poi volevo andare al lavoro ma... la macchina era circondata da neve. Ho preso in prestito la pala, (si dice, no?, "spalare la neve"), e solo quando sono arrivata al lavoro (sudatissima) e ho raccontato la fortuna di aver trovato quella pala abbandonata, ho scoperto che probabilmente era stata messa lì apposta, e addirittura poteva essere una pala, o badile, "condominiale", cioè di tutti, anche mia! Per dire: dalle mie parti l'avevo vista solo in mano ai muratori! Che ne sapevo io!?
RispondiEliminaInsomma: se nevica e un albergo è tra le montagne non è certo a rischio mareggiata...
Santa, sono d'accordissimo con te, i problemi in Italia ce li creiamo da soli!
È un anno e tre mesi Elle che sono andata via da Modena, città rivale di Bologna :D e i tuoi ricordi sono molto vivi in me. Io addirittura tenevo in macchina una specie di rastrello, siamo noi umani che dobbiamo adattarci alla natura, lei segue il suo corso.
EliminaSembra quasi che ci siamo dimenticati questo punto fondamentale.
Così come ci siamo dimenticati che ognuno di noi deve fare sempre la sua parte...
Tu hai preso il badile, e per fortuna lo si fa in tanti, spesso invece ci si lamenta e basta.
Ovviamente in questo caso mi riferisco alla vita quotidiana e non certo a eventi catastrofici dove occorre soprattutto l'intervento di professionisti e il coordinamento di professionisti...
Ma come bene dici tu riusciamo a fare tutto da soli :(
Un abbraccio e una serena domenica.
sottoscrivo:
RispondiElimina"Quello che mi sconvolge è il non esigere con forza, non quando gli eventi sono accaduti, ma prima molto prima, che il territorio venga protetto da terremoti, alluvioni, che peraltro in alcune zone della ionica qui in Calabria sono già iniziate con frane, straripamenti, evacuazioni e paura, per le persone, per le costruzioni e per i siti archeologici. Io sono figlia anche di queste storie e nulla è cambiato vi assicuro.
Si ha la percezione di un’indifferenza collettiva, che sfocia in un bla bla bla momentaneo per dimenticare subito dopo che dall’estremo Nord all’estremo Sud questa terra vilipesa tra incuria e illegalità produce ricchezza, dall’agricoltura al turismo o forse sarebbe meglio dire produrrebbe."
Ciao And, sarebbero belle altri tipi di "sottoscrizioni" :D
EliminaAnzi "cose" più belle e meno balle, lasciamo che la natura lavori per noi, la terra si adatta, nel senso che noi ci sforziamo di defraudarla e lei per conseguenza si "muove" e lo fa a volte alla svelta. Mentre noi stiamo seduti su un tesoro cercando la mappa :(
Un abbraccio