Visto che per il 2016 ho scelto il verbo “fare” (di cui c’è un gran bisogno), il “do it” per essere meno provinciali, nel parlare della città che abito, e dintorni, sto provando a raccontarvela con le storie di chi la città la vive e soprattutto la fa, voce del verbo fare, appunto!
Si potrebbe stare seduti ad
aspettare Batman, oggi, domani, dopodomani, il rischio è aspettarlo
all’infinito, allora se è vero, come lo è, che “Non è essere Batman che ti
rende un uomo degno; è esattamente il contrario.”, ognuno di noi può, se
davvero lo vuole, fare i conti con la propria realtà senza bisogno della
maschera ed essere un uomo “degno”.
Il primo passo per far sì che i
conti tornino è scardinare i recinti in cui ci hanno o ci siamo rinchiusi e
anche qui non è l’avere le ali che ci fa superare le palizzate.
"La terra dei recinti"
(Rubettino editore) è anche titolo e
contenuto del libro di Massimiliano Capalbo imprenditore eretico calabrese.
Massimiliano Capalbo insieme a Giovanni Leonardi ha aperto in Calabria, a Zagarise
in provincia di Catanzaro a 1600 metri di altezza, il primo Parco Avventura Eco-esperenziale,
Orme nel Parco qui
Contravvenendo all’idea di un Sud
incapace e passivo, Capalbo, e non è il solo, chiariamoci, il gruppo è nutrito, ce ne sono parecchie di “fiammelle
eretiche”, come le chiama Capalbo, fra un po’ vi spiego anche il perché di
questo appellativo; dicevo, per riprendere il discorso, Massimiliano Capalbo
supera gli ostacoli di questa terra, vittimismo, paura, complesso
d’inferiorità, assistenzialismo, diffidenza e punta le sue energie su due
fronti: le ricchezze della Calabria e le capacità personali. Intorno a questi
due elementi cardine vanno ovviamente aggregati altri fattori, come lui stesso
rimarca più volte: la competenza, la curiosità, l’etica e la rete, ossia creare interazioni, scambi e soprattutto
una forte collaborazione. Un mix che porta di fatto a superare gli alibi di
questa terra per non agire, non fare.
Bisogna cioè, come scrive nel suo
libro “La terra dei recinti”, adottare un metodo pull: “far emergere, dunque di tirare, estrapolare, mettere sotto i
riflettori, far venire fuori ciò che già esiste nei territori e ciò che
possiede le potenzialità per esistere domani: saperi, intelligenze, risorse,
culture, idee, passioni, tradizioni, arte.”
Giovanni Leonardi e Massimiliano Capalbo - Cortesia Orme nel Parco |
Un libro può anche trasformarsi
in manifesto se oltre a raccontare “dei recinti”, mostra anche come abbatterli
o quantomeno ne indica una delle possibili strade per farlo. E se a far cadere questi limiti non è solo
Massimiliano Capalbo, ecco allora che l’idea si fa progetto, realizzazione e
diventa gruppo.
Ad accorgersene anche Il Sole 24
ORE, il quotidiano economico più diffuso in Italia: «Ci sono aziende in
Calabria che non temono la desertificazione industriale né la decrescita
economica. Nemmeno i dati Svimez. Sono piccole realtà ispirate a modelli di
business alternativi: non seguono la logica stringente del profitto, fanno poco
affidamento sui finanziamenti pubblici e lavorano anche per lo sviluppo
professionale e umano dei propri collaboratori. Si definiscono imprese eretiche
[…]» leggi qui
Perché “eretiche”? Ve lo siete
chiesto, no?
- Eretiche perché condividono il
progetto di Ereticamente.
“Ereticamente nasce nel 2010 da
un’idea di Massimiliano Capalbo e Nuccio Cantelmi. E’ un progetto open source,
aperto e libero, a disposizione di tutti coloro che desiderano contribuire alla
sua sopravvivenza e diffusione nella società senza strumentalizzazioni.”
[…] “Essere eretici impone di scavare dove ci
dicono che non c’è nulla da scavare, di parlare quando tentano di zittirci, di
sollevare le coperte della (dis)-informazione main stream. Ma, soprattutto,
essere eretici oggi vuol dire: condividere, partecipare, appassionarsi. Vivere.
Ecco le parole magiche in tutta la loro potenza
evocativa: condivisione, partecipazione, passione.
E, prima di tutto, ricerca…” qui
Queste “fiammelle eretiche” dimostrano che è possibile fare impresa in maniera etica e virtuosa.
Orme nel Parco è appunto una di
queste realtà. Il parco è stato realizzato nel 2008 a Zagarise (CZ), aprendo la
pagina del Comune si legge: "… a sinistra della Silia si trova la città di
Zagarise, in un luogo piuttosto elevato, nei pressi dei boschi della Sila; il
suo nome significa cosa utile…” qui.
L'“utilità” è stata colta da
Massimiliano Capalbo insieme all’amico Giovanni Leonardi; è l’inizio di un
avventura, nel 2003 creano l’impresa turistica “Orme nel Parco” e a bordo di una jeep organizzano escursioni nel
territorio della Presila catanzarese, fino alla scoperta di una zona “tanto
bella quanto selvaggia” a Tirivolo qui
Percorsi acrobatici - Cortesia Orme nel Parco |
Nell’altipiano della Sila Piccola
in un’area “priva di corrente elettrica, copertura telefonica e servizi di
alcun genere, distante dal primo centro abitato circa 20 km e caratterizzata da
condizioni climatiche estreme”, dove “nessuno avrebbe scommesso un euro”,
racconta Massimiliano Capalbo, realizzano il primo Parco Avventura della
Calabria divenuto, nel 2014, Eco-esperienziale.
“Un parco di tre ettari immerso
in un bosco di faggi, nel cuore del Parco Nazionale della Sila, in uno degli
scenari più suggestivi e incontaminati… si possono vivere esperienze
eco-sensoriali nella natura che coinvolgono tutti e cinque i sensi: udito,
vista, tatto, olfatto e gusto. Attraverso l’uso di dispositivi di protezione
forniti in dotazione, che consentono di muoversi in totale sicurezza, è
possibile effettuare dei percorsi acrobatici tra gli alberi con giochi che si
differenziano tra loro per il livello di difficoltà o sollecitare il fattore
psico-motorio attraverso il controllo dell’emotività con l’arrampicata sportiva…”
qui
Percorso nero - Foto Tripadvisor |
Secondo le analisi effettuate dal prof. Stefano Montanari e dalla dott.ssa Antonietta Gatti, massimi esperti di Nanopatologie, all’interno del parco si respirerebbe l’aria più pulita d’Europa, “così pura da essere paragonata all'aria del Polo nord” (Ansa). qui
E sono proprio queste ventate di aria pura che servono a Gotham, non a caso l’incontro con Massimiliano Capalbo, e i prossimi che vi racconterò (solo una piccolissima parte mi perdonerete), sono stati
Massimiliano Capalbo durante l'intervento ai corsi CFP |
Beh, se ho
conosciuto questa vivace e attiva realtà lo devo proprio all’incontro con il
dott. Fortunato Battaglia, Responsabile del Servizio Coordinamento CFP della
Provincia, è stata proprio la sensibile “accoglienza” di Nuccio Battaglia e la sua
presentazione dei corsi, dove ha posto l’accento al loro valore, ad aprirmi
questa finestra, altrimenti non sarei qui a raccontarlo.
Corsi
finalizzati, sicuramente al lavoro, ma prima di ogni altra cosa a creare
un’educazione del “fare”, una cultura sostenibile, a dotare i giovani di un
bagaglio di conoscenze dirette e indirette e di strumenti validi per scardinare i “recinti” di cui scrive Massimiliano Capalbo.
Necessari in
quest’ottica le testimonianze dei “casi virtuosi”, come dice il presidente di
Pensando Meridiano Giuseppe Mangano: «di ciò che funziona, di ciò che deve
essere trasferito affinché possa essere replicato».
Delle “ricadute”
sul territorio delle azioni che facciamo ne è fermamente convinta l’architetto
Consuelo Nava, anima di Pensando Meridiano, «Abbiamo bisogno di creare dei
modelli da imitare, che siano prima di tutto culturali e di pensiero» spiega «delle
reti, non funzionali a qualcosa o a qualcuno, ma funzionali a passarsi le
informazioni e le esperienze, a co-produrre, non a co-progettare, quella della
co-progettazione è una storia che dura da trent’anni, e poi non si produce
nulla, quindi c’è uno spreco delle intelligenze, storie che non accadranno mai!
“Abbiamo fatto insieme”, è questo che serve!»
L'architetto Consuelo Nava durante l'intervento a Rete Innovazione Sud |
Consuelo Nava, docente
universitaria e “tra le maggiori esperte in Europa di politiche urbane per lo
sviluppo sostenibile”, -ErgoSud il suo blog qui-, è una
visionaria.
Visionaria nel
significato di “colei che sa perché ha visto”. Per andare a fondo nelle cose
occorre conoscere bene la complessità della realtà in cui si vive, saperla
decifrare, percepirne le difficoltà e allo stesso tempo avere una forte
capacità di astrazione, e lei riesce a farlo con intelligenza e metodo ed è
sicuramente “perché ha visto” che sostiene con forza
“che per fare impresa occorrono le persone, le tattiche e occorre lavorare insieme.”
Da qui gl’incontri collaborativi,
anch’essi “tattiche”, con relatori provenienti da tutta Italia, con esperienze
non solo nazionali, ma anche internazionali, con professionalità diverse e approcci
diversi di fare impresa e cultura. Ed è proprio grazie all'approccio culturale
e sentimentale dei relatori che all’interno dei corsi si può “garantire una
conoscenza aperta”.
La professoressa Nava durante un seminario ai corsi CFP - Cortesia Pensando Meridiano |
Usando le
parole di Consuelo Nava, soprattutto un termine che a me è piaciuto molto, “non
servono solo i manuali (per trasferire conoscenze e formazione), occorre un
“archivio umano” fatto di interlocuzioni, di esperienze, di cose meravigliose
del nostro territorio”
Questo “archivio umano”, un piccolo frammento, è il vero protagonista di questi diari di viaggio, pensate a me come ad un anonimo “io narrante”, il prologo lo trovate nel post del 14 gennaio 2016 qui
E come scrive
Massimiliano Capalbo:
“Agisco, nel mio piccolo mondo, cercando di gettare ponti attraverso legami deboli, per continuare a veder pulsare la rete, per continuare a farne parte responsabilmente…”
- Le immagini in questo post provengono dal web e sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.
Molto interessante e grazie per averlo raccontato.
RispondiEliminaMi fa piacere And se sono riuscita a mostrare "esperienze buone", modelli da imitare. E sono felice che tu lo abbia letto e condiviso, so che mi comprendi quando dico che si ha bisogno di farsi contagiare...
EliminaBravi, che energia, che voglia di fare! E ancora complimenti a te, cara Santa, per il tuo fiuto nel saper trovare dappertutto quello che inferno non è (cit.).
RispondiEliminaA quest'ora sarai già in Italia Silvia, bentornata!!!
EliminaAvrò il fiuto, ma la lumaca è un velociraptor al mio confronto :)))
Vabbè periodi!
Un concetto d'impresa che mi piace, non vedo l'ora di farti apprezzare le altre realtà. Presto, alla mia velocità ;)