Cuore crudo
Salgo dentro le ore
secondi impilati
uno sopra l’altro
uno sopra l’altro
uno sopra l'altro
uno sopra l'altro
Braccia così corte
per scalare alla notte
Svestirmi di questa pelle
sfilarla
Oh, letto nudo
senza ripari
Tu arrivi
inarrestabile
mi copri la bocca
serri ogni poro
Raggelata carne
senza respiro
Non mi dimeno più
Daccapo un secolo
lungo pochi battiti
Strapparmi il cuore
ancora caldo
spingertelo dentro
ficcarlo crudo
crudo e pulsante
sino a stordirti
-Chi se non io-
sino a gemere
Tu tira
tira l’ultimo filo d’erba
stringilo alla mia gola
ansimo
un’ultima volta
Per sempre
nell’ombra liquida della sera
Nudo e affamato
come solo il mare sa essere
Bagnato dal respiro che preme e si arretra
Mutato dalle forze di marea
come una stella furiosa senza fuga
Confuso dalla vertigine smisurata
del prossimo destino
E poi esausto e invisibile
come una luna compressa in un granello
caduto nel giaciglio della tua mano
Amata
quando lascerai andare le parole
io sarò leggera
potrai sollevare la pesantezza della memoria
dentro questo cielo che non sovrasta più
e non chiede.
Sarò pronta allora
a scendere dentro le tue palpebre
ad aprirmi con le tue ciglia.
Lascerò che i tuoi occhi taciturni
così piccoli di grandi dedizioni
vestano questo corpo nudo
partorito nel frastuono della luce.
E fu
sera e fu mattina.
Come
piegare la
curvatura
del tempo?
Accartocciarla
Tornare
al punto di partenza
e
supplicarti
-se
fossi per te nutrimento-
di
divorarmi intera
interamente
essere
la preda
e tu
cacciatore d’agguato
veloce
preciso
ad
ingollarmi in un morso
scivolare fino
allo stomaco
per
farti sopravvivere all’eterno
saziandoti.
Non ho mai commentato qui prima. Non ho mai commentato questo prima. Ma ti leggo ogni giorno. Non posso farne a meno......Grazie per questa torturante bellezza: le tue parole.
RispondiEliminaGrazie Anonimo, questo mi dispiace. Quando scrivo spero di "alleggerire" chi legge. La vita porta con sé già abbastanza torture e dipendenze. La bellezza non può torturare, in tal caso non lo è.
EliminaSanta... il tempo bruciato nel tuo nome - tornare ai battiti alle frenesie alle paure all'amore d'allora - non è dato
RispondiEliminama tu esisti-consumata - ma non doma al tuo destino.
Attendimi.
SantaRita, abbiamo nomi da preghiera, un po' come questi versi così essenziali e duri.
EliminaA volte si è innamorati dell'attesa, il piacere di aspettare diventa esso stesso piacere. Chi attendiamo o cosa, magari non esiste più, è diventato altro e non sappiamo neanche che volto si sia costruito.
Data la mia risposta così in ritardo, purtroppo ho messo il blog in pausa, lascio il link a un simpatico post di qualche tempo addietro, che mi pare in tema (http://lasantafuriosa.blogspot.com/2014/12/sogno-damore-nicole-claveloux-tommasina.html)
Grazie per la condivisione di questi versi.